Attualità

Qualche centinaio di partecipanti, studenti delle scuole IPS 'S.D'Acquisto' e Scientifico D'Alessandro' soprattutto, hanno preso parte al corteo che intendeva testimoniare l'impegno e la sensibilità della comunità bagherese a tutela della dignità e della sicurezza delle donne, proprio oggi 25 novembre proclamata dall' ONU, giornata internazionale per il ricordo delle donne vittime della violenza.

Oltre un centinaio solo dall'inizio di quest'anno in Italia, sono state le donne uccise da uomini che scambiano l'amore per possesso e che cercano di piegare la donna ai propri desideri arrivando a sopprimerle, per impedire loro di determinarsi  e di vivere la loro vita liberamente.

In testa le autorità, il sindaco Vincenzo Lo Meo  e la presidente del consiglio comunale di Bagheria, Caterina Vigilia, e di Ficarazzi, Federica Fricano, Elvira La Rosa del Cesvit,  affiancati dalle autorità di Polizia, Francesco Fucarini, dirigente del Commissariato di P.S. di Bagheria, dal sostituto commissario Maria Russo e dall'ispettore capo Filippo Cannizzaro,  che ogni giorno si scontrano con questa triste e drammatica realtà della violenza  sulle donne perpetrata troppo spesso all'interno del nucleo familiare; presente anche padre Luciano Catalano, parroco della Parrocchia di San Pietro.

Dal comune dove il corteo prende le mosse atraverso il corso Umberto, corso Buetra e via Dante si raggiune l'area del mercatino dove viene scoperta una lapide che intitola il tratto di strada che da via Bagnera porta all'ingresso del mercatino alle 'Donne vittima di violenza', e dove il sindaco e la presidente del consiglio ribadiscono le ragioni della manifestazione odierna

La scelta della strada da intitolare ha suscitato qualche polemica che si è tradotta nell'assenza di alcune associazioni che in primo tempo avevano dato la loro adesione.

Stasera alle ore 18 si svolgerà sull'argomento un importante convegno nella sala 'Borremans' di palazzo Butera

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E' un vero e proprio grido di allarme quello lanciato dalle Associazioni dei pescatori per lo stato di degrado, di abbandono e di scarsa sicurezza che si è venuto a creare nell' area portuale di Porticello e trasmesso in questi giorni alle autorità che in qualche modo possono avere un ruolo per ripristinare il decoro e la sicurezza nell'ambito portuale:

Il documento firmato dall'Anapi pesca e dalla altre associazioni di pescatori è stato inviato alla Procura della Repubblica di Termini Imerese, al Prefetto, ai Presìdi della Polizia e dei Carabinieri di Bagheria, ai responsabili della Capitaneria di Palermo, e del Circomare di Porticello, oltre che al sindaco di Santa Flavia e al comando locale dei VV.UU. Questo il testo del documento:alt

Gli scriventi, imprese di pesca sia in forma singola che associata e cantieri nautici, esercenti attività commerciali all’interno del bacino portuale di Porticello e nelle adiacenze.

Segnalano alle SS.VV.Ill.me, la annosa problematica legata alla sicurezza all’interno e nelle aree limitrofe al bacino portuale. Problematica che negli ultimi mesi, ha assunto livelli molto preoccupanti, stante gli innumerevoli furti a danno delle imbarcazioni da pesca – carburante ma anche attrezzatura da pesca e pescato - , che hanno raggiunto l’apice con, addirittura, il furto di ben due barche da pesca, successivamente ritrovate alla deriva dopo essere state derubate di attrezzatura varia di bordo, nei mesi di luglio e settembre us. Furti, tutti regolarmente denunciati, sia dalle imprese di pesca che dai proprietari dei natanti.

 A questi bisogna aggiungere i furti, anch’essi numerosi, avvenuti all’interno dei cantieri nautici Porticellesi, sia a barche da pesca che da diporto e anch’essi regolarmente denunciati alla locale stazione dei Carabinieri, all’Ufficio Circondariale Marittimo di Porticello e al Commissariato di PS di Bagheria.

Ovviamente di questa situazione è al corrente il comune di Santa Flavia, al quale era stato chiesto diversi anni fa, di provvedere ad un sistema di telecamere a circuito chiuso da installare nel bacino portuale per fare opera di vigilanza su tutto quello che accadeva nell’area, nella speranza che lo stesso costituisse un valido deterrente nei confronti dei delinquenti che operavano i furti.

 Registriamo, purtroppo, che a fronte di un impianto di telecamere “funzionante”, realizzato con bando della Provincia di Palermo, – ci dicono dalla Circomare di Porticello, che lo stesso non può produrre registrazione delle immagini, perché sprovvisto del “software di registrazione”-. Pertanto, l’impianto delle telecamere, può solo mandare immagini in diretta che, ovviamente, non possono costituire prova degli innumerevoli furti.

La qualcosa, ci è molto strana. Ci siamo chiesti e ci chiediamo tutt’ora:- ma che senso ha finire un impianto del genere e non renderlo efficace e funzionale al principio per cui è stato installato? Cioè, la vigilanza in un area in cui insistono attività commerciali di rilevanza fondamentale per l’economia del comune; come la pesca, la commercializzazione – vedi mercato ittico- e la cantieristica? Eppure ad oggi, è così!

Pertanto ed in considerazione di Q.S.

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Siamo a chiederVi, di attivarvi al fine di avere un controllo del territorio, che purtroppo in quell’area è assente. Facendo in modo, che i delinquenti che operano questi furti, siano assicurati alla giustizia, per il bene delle imprese (tutte) che svolgono l’attività di lavoro in un momento di grave crisi congiunturale che ci sta portando al collasso e minacciando la chiusura di molti di noi. Abbiamo bisogno di sentire la presenza dello Stato che ci tuteli e non la Sua preoccupante assenza.

Nella speranza che la nostra abbia la dovuta attenzione, salutiamo cordialmente.

Seguono firme;

Timbro e Firma Timbro e Firma

Anapi Pesca Porticello Soc. Coop.va Capo Zafferano

Timbro e Firma Timbro e Firma CILDI – FILDI PESCA Medipesca sas

                                                                                                     

Dal 17 dicembre del 1999 il 25 novembre è stata designata quale 'Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne' dall’assemblea generale delle Nazioni Unite.

L’Assemblea ha invitato tutte le organizzazioni, le Ong, le Istituzioni, ad organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica, ogni anno, il 25 novembre.

La presidenza del Consiglio comunale, guidata da Caterina Vigilia, organizza a Bagheria un’intera giornata dedicata a questo tema coinvolgendo anche i comuni limitrofi.

Si parte con la marcia “In cammino contro la violenza alle donne” che partirà alle ore 10.00 di lunedì 25 novembre 2013, dal municipio centrale, percorrerà corso Umberto I, corso Butera, via Dante e viale Bagnera sino all’area antistinte il mercatino rionale, la cui via di accesso sarà intitolata alle “Donne vittime di violenza” su proposta della presidente Vigilia. La marcia, cui parteciperanno delegazioni delle scuole bagheresi è aperta tutti i cittadini che desiderino far sentire la loro voce contro la violenza sulle donne.

Nel pomeriggio, a partire dalle ore 18.00, a villa Butera Branciforti, nella sala Borremas, si svolgerà un convegno – evento dal titolo "Bagheria per una cultura condivisa del rispetto contro la violenza sulle donne" che vedrà tra gli ospiti, oltre alla presidente del Consiglio comunale che introdurrà e coordinerà il convegno, il sindaco di Bagheria, Vincenzo Lo Meo, la presidente della Commissione consiliare Cultura, Maria Grazia Lo Cascio per i saluti istituzionali e come relatori: l’artista Elisa Martorana, che presenterà il suo progetto artistico “Woman for Woman”, la dirigente scolastica del Circolo didattico Cirrincione nonché coordinatrice della rete scolastica Babelgherib, Vittoria Casa che relazionerà sul ruolo della scuola, il vice direttore della Casa dei Giovani, Biagio Sciortino, la psicologa responsabile di un Centro Anti Violenza, Stefania Russello, che illustreranno il progetto Maddalena: una risposta alla tratta umana, l’avvocato Francesco Paolo Maurigi che ci introdurrà nella legge sul femminicidio e ci illustrerà le recenti novità normative riguardo il reato di stalking, l’avvocato Elvira La Rosa che spiegherà la relazione tra la violenza contro le donne e l’indipendenza economica mentre le strategie di contrasto alla violenza di genere e l’esperienza di “Casa Donne Nuove” saranno il tema della psicologa Tiziana Tobia e come anche Bagheria non sia del tutto immune da questo male ci verrà raccontato dal nuovo dirigente della Polizia di Stato del Commissariato di Bagheria, Francesco Fucarini.

Infine assisteremo anche al racconto della testimonianza di Glory, vittima di violenza.

Gli interventi si alterneranno con performance musicali e recitative Dario Spatafora (voce e recitazione) con Chiara Spica (chitarra) ci proporranno “La donna: Poesia e musica” e l’attrice Noemi Sanfilippo ci proporrà la “Storia di donna violata”.

All’evento parteciperanno anche i presidenti dei Consigli comunale di Ficarazzi, Sergio Cuccio, di Casteldaccia, Maria Ingenio, di Santa Flavia Antonino Mangione, di Altavilla Milicia, Carmela Lombardo e di Baucina, Clara Lo Cascio.

La nostra azione contro quello che sembra un male incurabile ed inarrestabile, la violenza alle donne, deve essere costante; informare ed organizzare eventi, come quello che stiamo proponendo per il prossimo 25 novembre, testimonia questo nostro impegno dichiara la presidente del Consiglio comunale, Caterina Vigilia, i dati sono allarmanti e sembra che il fenomeno, nonostante apposite leggi, sia in crescita per la crisi economica ma non solo per quella. Il mio pensiero, in questo momento, va ai recenti fatti di cronaca: le tante donne immigrate, le vittime degli sbarchi, che sono state doppiamente vittime per il destino che le è stato riservato nei loro paesi, perché violentate, perché morte in terre straniere. Dobbiamo fermare tutta questa violenza contro le nostre donne, le nostre mamme, le nostre sorelle, le nostre figlie. Non possiamo più permettere tutto questo odio di genere, così non siamo neanche simili alle bestie, quelle uccidono senza distinzione di sesso ed esclusivamente per difendersi”.

 

Fonte  Ufficio stampa del comune di Bagheria

Due fatti accaduti in questa settimana ci restituiscono quasi plasticamente per contrasto quale sia  veramente  la duplice natura di Bagheria: ci riferiamo da un lato alla marcia di solidarietà al magistrato Nino Di Matteo, oggetto nelle scorse settimane di minacciosi proclami in carcere di Totò Riina, e la notizia del pentimento di Sergio Flamia, mafioso di rango, arrestato nel maggio scorso nell'operazione Argo.

Alla marcia di solidarietà peraltro molto partecipata, c'era anche qualche traccia di reale e rivoluzionaria novità: dietro i sindaci con la fascia e le autorità politiche, militari e religiose,  i manifestanti erano per la gran parte giovani e giovanissimi, svincolati dai partiti, e addirittura bambini delle scuole elementari del 'Cirincione' accompagnati da genitori e insegnanti, l'unica parte del corteo festante e vivace.

altBene hanno fatto l'assessore Massimo Mineo e la presidente del consiglio Caterina Vigilia a rendersi promotori assieme ad altre organizzazioni e alle scuole di questa iniziativa.

Grave, gravissimo sarebbe stato che proprio Bagheria che aveva ospitato Di Matteo appena tre settimane fa, restasse in silenzio di fronte alla espressioni violente e minacciose di un personaggio come Totò Riina

Erano una piccola, piccolissima rappresentanza che stava a simboleggiare di quella Bagheria che non si rassegna, di quella Bagheria civile, sensibile e colta di giovani e meno  giovani che con le loro doti e la loro tenacia mietono riconoscimenti in tutto il mondo nel campo della scienza, della cultura e dell'arte, asseme a quella Bagheria imprenditoriale e operosa che da esempi della sua forza e della sua vitalità in Italia e nel mondo.

Questa Bagheria è quella che ci inorgoglisce e ci dà stimolo ad andare avanti.

 

L'altro fatto è il pentimento di uno degli arrestati nell'operazione Argo: un pentimento che disvela retroscena agghiaccianti, stante che Flamia  si autoaccusa di quaranta omicidi. Non sappiamo quale siano le reali motivazioni del pentimento: forse le dichiarazioni dell'altro pentito di Casteldaccia, Giuseppe Carbone, che stavano per aprirgli inesorabilmente le porte dell'ergastolo o forse, come sembrerebbe emergere da una lettura molto attenta delle intercettazioni, anche per la 'stanchezza' a reggere il peso di una vita consumata nella violenza e nel crimine. 

E' un pentimento che forse spiegherà la lunga scia dei diciassette omicidi della prima guerra di mafia che dall'estate del 1982 videro le nostre strade insanguinarsi e Bagheria balzare agli 'onori' della cronaca come vertice del triangolo della morte, oltre che le dinamiche della seconda guerra di mafia del 1989, anche questa con qualche decina di omicidi che gettarono Bagheria nella mortificazione, nella vergogna e nella paura.

Saranno i giudici e gli inquirenti a valutare con la loro professionalità e il loro rigore la sincerità di questo pentimento.

altA noi interessa solo in questo momento mettere in rilievo, il quadro di violenza criminale e cieca che emergerebbe dalle confessioni del Flamia e che ha attecchito nella nostra comunità. 

In questo nostro contraddittorio, e per certi aspetti sventurato e infelice paese, hanno convissuto i premi Oscar del cinema, Peppuccio Tornatore, i grandi uomini di cultura, da Guttuso a Buttitta a Scianna per citare solo le vette,  ed una delle famiglie di cosa nostra più terribili e sanguinarie dell'intera Sicilia: come dire, assieme alla faccia fascinosa e lucente anche la faccia oscura e nascosta della luna

Da un lato una piccola parte di città che vuole continuare fors'anche ingenuamente  a sperare e a credere nel riscatto possibile della nostra comunità, dall'altra una storia  criminale e sanguinaria fatta di attentati, danneggiamenti, minacce, estorsioni, omicidi, che hanno coinvolto in parte anche il mondo della politica e delle imprese.

'Ex malo bonus', dicevano i latini.

Il pentimento di Flamia con il terremoto che innescherà tra le fila dei mafiosi, ma non solo, potrebbe essere l'occasione buona, per liberarsi della mala pianta mafiosa. 

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