Attualità

Il nostro comunicato inizia provocatoriamente con questa domanda: “ma chi vogliamo prendere in giro? Nessuno di noi è disposto a rinunciare alla tecnologia, quanti tornerebbero al vecchio telefono a gettoni soltanto perché i cellulari sono notoriamente pericolosi per la salute?

Nel momento in cui le nostre apparecchiature telefoniche non danno il massimo delle loro potenzialità cominciamo a lamentarci. Se il segnale di ricezione è basso cominciano a spostarci o addirittura cambiamo gestore telefonico. Vogliamo il meglio e subito. Bene la notizia è che senza antenne e tralicci vari i nostri costosi giocattoli di ultima generazione non funzionano. 

E’ chiaro che l’esposizione all’emissione di onde elettromagnetiche fa male, ma non dimentichiamo neppure che anche le nostre case non sono dei luoghi sicuri in questo senso.

Se nelle nostre abitazioni si possono però adottare degli accorgimenti per limitare i danni, nel nostro paese invece chi deve fare in modo che il cittadino non sia esposto oltremisura a danni ai quali non ci si può più sottrarre?

Così come si legge dalla dichiarazione del coordinatore del nostro Movimento Bagheria Bene Comune, Salvatore Ducato, è fondamentale che dinanzi ad un fenomeno nuovo la nostra amministrazione assuma un ruolo e delle posizioni precise:

"Ho appreso la notizia con grande rammarico e stupore. Ieri, leggendo la denuncia fatta dal Presidente di Circoscrizione Atanasio Matera, ho avuto l’ennesima dimostrazione di un’Amministrazione Comunale che su troppi temi non ha più una capacità di pianificazione e di controllo politico di una città che senza prospettive e obiettivi prefissati, di conseguenza, va sempre di più verso lo sbando. E’ chiaro che non è possibile continuare di questo passo. Serve una volta e per tutte una pianificazione, nello specifico che anche la nostra Bagheria, così come avviene in tantissimi Comuni del nostro Paese, tra i quali, da poco tempo, anche Palermo, sia dotata di un Piano Antenne, regolamentandone il posizionamento e impedendo che i cittadini continuino a vedersele sbucare praticamente dappertutto senza alcun criterio. Occorre garantire quindi l'omogeneità del segnale e impedire di conseguenza l'elevata concentrazione di onde elettromagnetiche.

Sia chiaro a tutti che la questione delle antenne di telefonia mobile non si può risolvere con il proverbio “occhio che non vede, cuore che non duole”: non sarà, infatti, l’allontanamento di un’antenna ad evitare di essere colpiti in maggior misura dalle onde elettromagnetiche. Serve invece ridurre sensibilmente l'intensità dei picchi di emissioni, e questo sarà possibile solo ed esclusivamente attraverso un’attenta pianificazione".

E’ importante sottolineare che la ricaduta non è esclusivamente legata ad un problema di salute, ma investe tanti altri settori della vita sociale, non dimentichiamo che senza la pianificazione preventiva si rischia di arrecare danni al contesto paesaggistico perché la moltiplicazione di infrastrutture di comunicazione elettronica provoca senza dubbio l’alterazione dei lineamenti estetici delle nostre città, in particolare le città d’arte, immaginiamo una bella antenna a corredo di una delle ville settecentesche di Bagheria.

Le ricadute in ambito sociale ci sono già state, si acuiscono infatti i conflitti tra i cittadini provocati dal fatto che nessuno vuole che nella zona in cui si risiede vengano piantate: antenne, tralicci e sorgenti di inquinamento elettromagnetico, ma la soluzione al problema non è ribellarsi e alzare la voce e pretendere che l’installazione sia fatta in un’altra zona, la soluzione deve essere trovata preventivamente. In alcune città d’Italia le amministrazioni hanno provveduto ad individuare delle aree adatte tenendo conto di tutte le variabili. “Palermo sarà la prima grande città a dotarsi del piano antenne della telefonia mobile”: questo quanto dichiara il consigliere comunale del Pd Fabrizio Ferrara.

“È stata infatti approvata in Consiglio Comunale la mozione che impegna l'amministrazione a dotare la città del Piano antenne, regolamentandone il posizionamento e impedendo che i cittadini continuino a vedersele sbucare davanti casa come funghi - spiega -.

Nel capoluogo l’obiettivo fondamentale è quello di garantire l'omogeneità del segnale e impedire l'elevata concentrazione di onde elettromagnetiche soltanto in alcune zone , si procederà al posizionamento delle antenne privilegiando gli immobili comunali, con un introito che per Palermo può essere stimato intorno ai due milioni di euro”.

Speriamo e confidiamo che anche la nostra Amministrazione si orienti in questa direzione, attivando dei meccanismi di virtuosa gestione del territorio, cercando di minimizzare l’esposizione della popolazione alle sorgenti di emissione elettromagnetica, sarebbe davvero importante promuovere una corretta campagna di informazione per favorire la conoscenza e il corretto uso della tecnologia.

Il nostro movimento auspica fortemente che il cittadino non sia lasciato solo, che sia informato e tutelato nel modo migliore più che mai è necessario che sia garantito il bene comune.

Adele Musso, Movimento Bagheria bene comune
 

 

Si è costituita a Bagheria una sede dell'A.Ge Associazione dei Genitori (AGE) che in un rapporto di collaborazione con le istituzioni scolastiche vuole rappresentare un punto di riferimento per il mondo genitoriale bagherese soprattutto per quei genitori disponibili, convinti che insieme si può fare molto.

In un momento di grande difficoltà e di sofferenza del sistema scolastico locale, così come testimoniato e denunciato dai dirigenti scolastici degli Istituti bagheresi , più pressante si manifesta la volontà e la necessita di fare rete, di stare insieme per provare a trovare soluzioni possibili ai tanti piccoli e grandi problemi che riguardano il rapporto figli-genitori nell'interazione con il mondo della scuola.

L'A.Ge. - Associazione Italiana Genitori è, dal 1968, la federazione di circa duecento associazioni locali di genitori, rappresentative di tutte le regioni italiane.Le associazioni A.Ge. raccolgono gruppi di genitori che, ispirandosi ai valori della Costituzione Italiana, delle Dichiarazioni dei Diritti dell’Uomo e del Fanciullo e dell’etica cristiana, intendono partecipare alla vita sociale per fare della famiglia un soggetto politico. L’AGe opera prevalentemente nella formazione dei genitori, negli organismi di partecipazione scolastica, nelle politiche della famiglia, dei media.

La presentazione avverrà in occasione del primo dei tre incontri previsti dal Progetto “Alimentazione e Salute” che si svolgerà presso i locali della scuola “G.Bagnera” martedì 14 Gennaio 2014 alle ore 8.30.

L'incontro sarà moderato dalla Dirigente Sclastica I° Circolo “G.Bagnera”, Dott.ssa Rosalba Bono.Relazioneranno il Dott. Vincenzo Giordano – Funzionario dell'assessorato Regionale Delle Risorse agricole e Alimentari e il Dott. Ignazio Tuzzolino – Funzionario della SOAT di Misilmeri Porteranno i saluti: l'Ing. Santo Cipolla – Rappresentante dei Genitori nel Consiglio del I° Circolo G.Bagnera, Damiano Mirti; Presidente dell'Age di Bagheria, il Dott. Michele Balistreri- Presidente dell'Associazione NEAVA di Bagheria, il Dott. Marcello Scalici; Responsabile del Dipartimento di Prevenzione territoriale del Distretto socio sanitario D39 di Bagheria.

Il Progetto di educazione alimentare è organizzato dal I° Circolo “G.Bagnera”, con la collaborazione dell'associazione Genitori (A.Ge) di Bagheria e dell'Associazione NEAVA (Nuova Era A Viso Aperto) e rivolto ai genitori degli alunni del circolo Giuseppe Bagnera avvalendosi delle prestazioni professionali fornite a titolo gratuito da parte del personale qualificato dell'Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari operanti presso la sede distaccata competente per il territorio di Bagheria della SOAT (Sezione Operativa di Assistenza tecnica) di Misilmeri.

Negli ultimi anni si assiste ad un incremento di molte malattie legate all’alimentazione. Le cause di questo fenomeno sono indubbiamente molteplici, ma tra i fattori determinanti figurano senz’altro il progressivo abbandono della dieta mediterranea, un consumo eccessivo di alimenti e bevande a elevata densità energetica e l’aumentata sedentarietà.
L’educazione alimentare resta quindi cruciale ed è questa la ragione dell'organizzazione di un ciclo di tre incontri informativi a cui sono invitati a partecipare i genitori degli alunni.

Si parlerà di corretti stili di vita e di sana alimentazione legate a uno stato di salute ed al benessere psicofisico.
 

Nel nostro dialetto si chiama 'tagghiatina i facci' per dire di qualcosa che suona insulto e scherno, che mortifica la fierezza e l'orgoglio ( veri o presunti) di una comunità: il riferimento è alla notizia pubblicata dai giornali che il sindaco di Troina, Sebastiano Venezia, comune in provincia di Enna, si è offerto di dare ospitalità  alla Fondazione 'I.Buttitta' , e di mettere loro a disposizione locali e risorse per proseguire l' attività nel suo comune.

Questo è accaduto in seguito alla polemica e pubblica nota di ringraziamento, inviata dal professore Ignazio Buttitta, presidente della Fondazione omonima dedicata al nonno, grande poeta e grande cittadino di Bagheria, ai deputati regionali dopo il sostanzioso taglio operato sui fondi che servivano alla Fondazione per prendere iniziative di sicuro riscontro culturale, ed per continuare a mettere materiale di archivio, audiovisivi e pubblicazioni a disposizione di appassionati e studiosi di tutto il mondo.

Bagheria, dopo le promesse, verbali o per iscritto non sappiamo, di trovare una degna sede alla importante istituzione culturale, non sarebbe più in grado di ottemperare all'impegno assunto, o in ogni caso ha interrotto i contatti con la Fonzazione nel cui consiglio siede , se non ricordiamo male, il sindaco di Bagheria o un suo delegato.

Risultato: dalla Sicilia interna parte un segnale che suona a disdoro al nostro 'buon' nome: la Fondazione intitolata al 'baarioto' Buttitta costratta a traslocare a Troina.

Dopo la vicenda del Museo del giocattolo, ancora una storia che testimonia di un sostanziale disinteresse verso le cose veramente importanti che nel loro piccolo sono delle picccole perle che potrebbero impreziosire una città che volesse tornare ad essere degna di essere frequentata e vissuta.

Non è inutile rifare una storia dei passi falsi, compiuti dall'amministrazione negli ultimi mesi, su un terreno che pare essere poco congeniale al sindaco Lo Meo e ai suoi assessori, quale quello della cultura.

Partiamo dal Museo del giocattolo: ormai è chiaro ed è stato anche ribadito dalle autorità di controllo che il Museo del giocattolo dovrà andare ad occupare la sede della Certosa restaurata, anche perchè il finanziamento era finalizzato e vincolato ad ospitare questa istituzione: pare che l'accordo con il direttore del Museo Pietro Piraino sia stato raggiunto.

Pare, pare, pare, perchè naturalmente nessuno informa su nulla.

L'informazione che doveva essere il fiore all'occhiello dell'amministrazione Lo Meo, si sta rivelando il vero tallone d'Achille, e non a caso.

In realtà le notizia importanti non circolano, vengono tenute rigorosamente riservate o addirittura secreatate, ed il perchè ancora non riusciamo a capirlo, con risultati d'immagine francamente disastrosi.

Bagheria è sede di almeno cinque importanti istituzioni culturali pubbliche: la Galleria d'arte moderna e contemporanea 'Renato Guttuso', la Biblioteca comunale intitolata 'Castrense Civello',  l'Associazione 'G.Bagnera' piccolo santuario di memorie locali,  il Museo del giocattolo 'Pietro Piraino', ed una importante istituzione privata nata, cresciuta e diventata grande per la passione di un privato cittadino, il Museum di Ezio Pagano. 

La biblioteca è degnamente allocata presso palazzo Cutò, così come lo era il Museo del giocattolo, per l'associazione 'G.Bagnera' si è trovata una dignitosa sistemazione in via Aguglia, per la Fondazione 'I.Buttitta' si era giustamente pensato a palazzo Butera.

Cosa è accaduto nel frattempo? Noi non lo sappiamo, non lo sanno i cittadini e pare che non lo sappiano neanche i consiglieri comunali.

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Perchè questo silenzio e questa reticenza su questioni che dovrebbero essere patrimonio di confronto e di dibattito aperto e trasparente?

Perchè si continua ad opera su questioni di tale importanza come se l'opinione pubblica non dovesse contare nulla?

Il sindaco Vincenzo Lo Meo, l'assessore alla cultura Dora Favatella Lo Cascio, battano un colpo e su queste questioni diano al più presto una risposta chiara e credibile.

Non posssiamo accettare che la Fondazione intitolata ad uno dei figli migliori di questa nostra terra, che dagli anni '50 ha portato il nome di Bagheria in Europa e nel mondo, dalla Francia alla Russia dall'America alla Cina, debba essere costretta ad emigrare a Troina, perchè il nostro comune non riesce a trovare una sede degna.

Ci rifiutiamo di pensarlo: Palazzo Butera è ancora la strada più degna, più giusta e praticabile.

 

 

 

nella foto Ignazio Buttita, nipote del poeta e presidente della Fondazione omonima

Lo so. Un insegnante in Italia non guadagnerà mai quanto un ingegnere, un architetto, un medico. I miei stessi professori me lo dicevano: cambia prospettiva, ti ritroverai precario a quarant’anni, con uno stipendio da fame, sballottato in giro per il Paese senza certezze per il domani.

Lo so. Ma io voglio insegnare per educare le future generazioni, voglio poter vivere in mezzo ai ragazzi perché forse potrò sentirmi giovane anche io, voglio trasmettere qualcosa per lasciare un segno in chi la riceve.

Io lo so, il guaio è che il mio Paese non lo sa.

Secondo il rapporto OCSE dell’Aprile 2013 l’Italia è l’ultimo tra gli stati dell’Unione Europea per investimenti nell’Istruzione Pubblica, a cui viene destinato l’1,1 del PIL interno. Una situazione che si protrae da anni, i cui risultati devastanti sono sotto gli occhi tutti: altissimi tassi di disoccupazione tra gli insegnanti; strutture fatiscenti; tecnologie praticamente assenti; offerta formativa quasi inesistente.

A questa si aggiunge la notizia di un prelievo forzoso sugli stipendi degli insegnati che nel Gennaio 2013 hanno avuto lo scatto stipendiale, mentre chi ha avuto lo scatto a Settembre del 2013, oltre alla restituzione dei soldi, verrà retrocesso di categoria stipendiale.

altUn precedente pericoloso, che fino ad ora ha visto la sua realizzazione in Grecia e che rischia di dare un’ ulteriore mazzata alla Scuola italiana.

Ovviamente chi governa sa benissimo che un popolo poco istruito è più facile da controllare.

A una minore diffusione del sapere corrisponde una minore capacità di comprensione, a una minore capacità di comprensione una maggiore possibilità di farsi ingannare. Così uccidono la scuola, perché sanno che dalla scuola gli uomini vengono formati, divenendo cittadini. E i cittadini, come il MoVimento 5 Stelle ha dimostrato, alla politica possono fare davvero paura.

Marco Maggiore, attivista del Movimento Cinque Stelle Bagheria

 

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