La Fondazione 'I.Buttitta' a Troina ? il sindaco Lo Meo faccia chiarezza

La Fondazione 'I.Buttitta' a Troina ? il sindaco Lo Meo faccia chiarezza

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Nel nostro dialetto si chiama 'tagghiatina i facci' per dire di qualcosa che suona insulto e scherno, che mortifica la fierezza e l'orgoglio ( veri o presunti) di una comunità: il riferimento è alla notizia pubblicata dai giornali che il sindaco di Troina, Sebastiano Venezia, comune in provincia di Enna, si è offerto di dare ospitalità  alla Fondazione 'I.Buttitta' , e di mettere loro a disposizione locali e risorse per proseguire l' attività nel suo comune.

Questo è accaduto in seguito alla polemica e pubblica nota di ringraziamento, inviata dal professore Ignazio Buttitta, presidente della Fondazione omonima dedicata al nonno, grande poeta e grande cittadino di Bagheria, ai deputati regionali dopo il sostanzioso taglio operato sui fondi che servivano alla Fondazione per prendere iniziative di sicuro riscontro culturale, ed per continuare a mettere materiale di archivio, audiovisivi e pubblicazioni a disposizione di appassionati e studiosi di tutto il mondo.

Bagheria, dopo le promesse, verbali o per iscritto non sappiamo, di trovare una degna sede alla importante istituzione culturale, non sarebbe più in grado di ottemperare all'impegno assunto, o in ogni caso ha interrotto i contatti con la Fonzazione nel cui consiglio siede , se non ricordiamo male, il sindaco di Bagheria o un suo delegato.

Risultato: dalla Sicilia interna parte un segnale che suona a disdoro al nostro 'buon' nome: la Fondazione intitolata al 'baarioto' Buttitta costratta a traslocare a Troina.

Dopo la vicenda del Museo del giocattolo, ancora una storia che testimonia di un sostanziale disinteresse verso le cose veramente importanti che nel loro piccolo sono delle picccole perle che potrebbero impreziosire una città che volesse tornare ad essere degna di essere frequentata e vissuta.

Non è inutile rifare una storia dei passi falsi, compiuti dall'amministrazione negli ultimi mesi, su un terreno che pare essere poco congeniale al sindaco Lo Meo e ai suoi assessori, quale quello della cultura.

Partiamo dal Museo del giocattolo: ormai è chiaro ed è stato anche ribadito dalle autorità di controllo che il Museo del giocattolo dovrà andare ad occupare la sede della Certosa restaurata, anche perchè il finanziamento era finalizzato e vincolato ad ospitare questa istituzione: pare che l'accordo con il direttore del Museo Pietro Piraino sia stato raggiunto.

Pare, pare, pare, perchè naturalmente nessuno informa su nulla.

L'informazione che doveva essere il fiore all'occhiello dell'amministrazione Lo Meo, si sta rivelando il vero tallone d'Achille, e non a caso.

In realtà le notizia importanti non circolano, vengono tenute rigorosamente riservate o addirittura secreatate, ed il perchè ancora non riusciamo a capirlo, con risultati d'immagine francamente disastrosi.

Bagheria è sede di almeno cinque importanti istituzioni culturali pubbliche: la Galleria d'arte moderna e contemporanea 'Renato Guttuso', la Biblioteca comunale intitolata 'Castrense Civello',  l'Associazione 'G.Bagnera' piccolo santuario di memorie locali,  il Museo del giocattolo 'Pietro Piraino', ed una importante istituzione privata nata, cresciuta e diventata grande per la passione di un privato cittadino, il Museum di Ezio Pagano. 

La biblioteca è degnamente allocata presso palazzo Cutò, così come lo era il Museo del giocattolo, per l'associazione 'G.Bagnera' si è trovata una dignitosa sistemazione in via Aguglia, per la Fondazione 'I.Buttitta' si era giustamente pensato a palazzo Butera.

Cosa è accaduto nel frattempo? Noi non lo sappiamo, non lo sanno i cittadini e pare che non lo sappiano neanche i consiglieri comunali.

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Perchè questo silenzio e questa reticenza su questioni che dovrebbero essere patrimonio di confronto e di dibattito aperto e trasparente?

Perchè si continua ad opera su questioni di tale importanza come se l'opinione pubblica non dovesse contare nulla?

Il sindaco Vincenzo Lo Meo, l'assessore alla cultura Dora Favatella Lo Cascio, battano un colpo e su queste questioni diano al più presto una risposta chiara e credibile.

Non posssiamo accettare che la Fondazione intitolata ad uno dei figli migliori di questa nostra terra, che dagli anni '50 ha portato il nome di Bagheria in Europa e nel mondo, dalla Francia alla Russia dall'America alla Cina, debba essere costretta ad emigrare a Troina, perchè il nostro comune non riesce a trovare una sede degna.

Ci rifiutiamo di pensarlo: Palazzo Butera è ancora la strada più degna, più giusta e praticabile.

 

 

 

nella foto Ignazio Buttita, nipote del poeta e presidente della Fondazione omonima