Attualità

Comincia giovedì 2 agosto e andrà avanti per sei giorni la tradizionale festa del Patrono di Bagheria, S.Giuseppe. E tradizionali come la festa sono le polemiche che l'accompagnano.

Da sempre l'organizzazione dei festeggiamenti del Santo Patrono è motivo di polemiche e talvolta di scontri ideologici o politici.

Ma prima di parlare di queste cose e al di là delle opinioni che ognuno di noi può esprimere, va dato atto all'assessore Francesco Cirafici,  a Vincenzo Di Liberto, ai tanti sponsor e volontari che stanno dietro ad ogni iniziativa, (per inciso diciamo che i fuochi d'artificio sono stati sponsorizzati dal consigliere provinciale Tommaso Gargano), di aver voluto comunque ricreare quel clima, quell'atmosfera unica che, dobbiamo riconoscerlo, le feste patronali, malgrado Internet e Facebook, ancora creano.

E per questo vanno ringraziati. Poi c'è spazio, per dissentire o polemizzare con una festa di San Giuseppe alla "napoletana" per la presenza di un interprete di canzoni pertenopee.

Polemiche non nuove: ricordiamo che nei nostri anni verdi, noi giovani studenti del tempo consideravamo la Festa di San Giuseppe con un certo distacco un pò snob, e già allora ironizzavamo sui cantanti che venivano chiamati per allietare le serate, soprattutto quando già imperversavano gli artisti del rock e delle nuove tendenze, da Celentano a Buscaglione, a Bagheria venivano ancora a fare spettacolo i cantanti melodici, da Fausto Cigliano a Nilla Pizzi e Miranda Martino, da Betty Curtis a Flo Sandon's e Natalino Otto.

Anche allora le polemiche furibonde viaggiavano verbalmente durante lo struscio inevitabile su quel percorso fatto decine di volte anche in una sola giornata, che andava da piazza Madrice a piazza Palagonia, che i più giovani prolungavamo sino al chiosco  di Tutino e poi, quando nacque, sino alla Caravella.

Stavamo ore e ore a interrogarci su cosa potesse spingere migliaia e migliaia di persone ad uscire proprio in quel giorno magari anche solo per esibire, come spesso accadeva, l'abito nuovo.

Ma noi ipercritici però eravamo sempre là, al massimo una pizza a Solunto, e poi di nuovo giù a sudare,  avanti e indietro.

E non capivamo il trasporto che per queste cose aveva la gente di fuori anche giovani che talvolta venivano a trovarci in questo periodo.

Ricordiamo ancora una frase che era solito ripetere un nostro conoscente che, per dire delle propria mentalità moderna ed evoluta, amava dire: " Io a me mugghieri agnannu agnannu c'a puortu a viriri alluminazioni ra festa i San Ciusieppi".

E c'erano gli anziani che venivano accompagnati dai più giovani a vedere appunto "alluminaziuani" che oggi viene tradotto in "luminarie".

La festa si svolgeva in questo periodo di piena estate che corrispondeva al tempo della raccolta dei "bastarduna" e quindi c'era parecchia moneta circolante.

Un tempo le tre serate della festa cercavano di venire incontro alle esigenze più diverse: la prima serata le bande musicali dei comuni vicini suonavano i loro pezzi forti, la seconda serata c'era una vera e propria orchestra che eseguiva  brani d'opera o di musica classica e sinfonica, mentre la serata conclusiva era riservata alla musica che un tempo si chiamava "leggera".

Ed erano polemiche. Come erano polemiche politiche per il contributo allora generoso che dava il Comune; ed erano polemiche per le mancate rendicontazioni, ed erano polemiche perchè si invitavano le ditte amiche e amiche degli amici.

Poi fu polemica sulle corse dei cavalli, uno spettacolo che richiamava a Bagheria migliaia e migliaia di palermitani e di residenti dei comuni vicini, e che richiedeva per il solo mantenimento dell'ordine pubblico almeno duecento tra Carabinieri e Poliziotti provenienti da Palermo oltre ai locali vigili urbani.

Poi negli anni '80, proprio noi, che da adolescenti avevamo criticato il modello " festa di San Giuseppe", lo imitammo pari pari nelle Feste de l'Unità, le feste organizzate dal partito comunista, sostituendo ai riti religiosi i riti laici della politica, ma lasciando intatte le luci che illuminavano il corso, le bancarelle ri calia e simienza  e, ahi! ahi! anche i cantanti napoletani.

Ma non mancò mai e lo diciamo a nostra parziale attenuante il recitàl, come lui lo chiamava, di Ignazio Buttitta, i canti dei carrettieri e le sfilate dei carri siciliani, che presero il sopravvento quando ci dovemmo, nostro malgrado, rassegnare alla cancellazione delle corse al galoppo dei cavalli, per un paio d'anni sostituiti senza grande successo da corse al trotto con il calesse.

Anche stavolta forse si poteva trovare una  mediazione tra folclore, tradizioni e tendenze popolari valorizzando le realtà locali. Ma non si può evere tutto dalla vita.

Questo il programma definitivo delle sei giornate che contiene qualche piccola modifica rispetto a quello da noi pubblicato una settimana fa: Scarica il programma

Le abbiamo queste domande da tempo sulla punta della lingua ed oggi il comunicato dei sindacati dei dipendenti Coinres e l'addio del Direttore generale del Coinres, dott. Roberto Incagnone, ci offrono l'opportunità di rivolgerle pubblicamente.

Sono domande che ci poniamo, assieme a decine di migliaia di Bagheresi, esattamenti da quattro anni, e cioè da quell'agosto del 2008 in cui scoppiò la prima gravissima "emergenza rifiuti" targata Coinres, che in edizioni sempre rinnovate avremmo poi rivisto con una media di almeno tre , quattro l'anno sino a quella attuale.

Nel loro comunicato i sindacati fanno riferimento al fatto che ".....gli operai del Coinres per garantire comunque l'espletamento dei servizi di raccolta, sono costretti a subire quotidianamente condizioni di lavoro poco dignitose dovute alla costante mancanza dei dispositivi di protezione e delle attrezzature utilizzate, oramai logore da diverso tempo....."

Non abbiamo motivo di dubitare che quanto scritto dai sindacati nel loro comunicato sia vero, anche perchè lo stato dei cassonetti e dei mezzi è sotto gli occhi di tutti.

Peraltro in tante aziende pubbliche, private o consortili esistono tanti aspetti in cui non vengono rispettate., le condizioni ottimali di lavoro, le norme e le condizioni di sicurezza ecc....

Giusto che i lavoratori si battano per la tutella della loro salute e della loro incolumità.

Avviene quindi che ci si mobiliti, si proclami lo stato di agitazione che può culminare come "extrema ratio" nell'astensione dal lavoro, per un certo periodo di ore o giorni.

Quei lavoratori che si astengono dal lavoro troveranno il mese successivo in busta paga, se necessario diluite nel tempo, delle trattenute pari alle ore non lavorate.

La domanda che facciamo ai sindacati e al direttore generale è questa: "sono in grado d dirci quante ore di salario o di stipendio per lavoro non prestato, per proteste e agitazioni anche legittime, sono state trattenute in questi ultimi anni ai dipendenti del Coinres?"

Continuaimo: si parla sempre della indaguatezza o mancanza della D.P.S., acronimo di Dotazione Personale di Sicurezza, e, senza timore di incorrerre in errore, dobbiamo pensare che ci si riferisca all'abbigliamento soprattutto che deve essere giustamente fornito ai lavoratori per potere svolgere al meglio e in sicurezza la propria attività.

Si parla di scarponcini, guanti, tute da lavoro, mascherine e quant'altro. 

Un conto sommario potrebbe far ascendere questo onere per anno e per lavoratore a cinquecento euro: ma noi vogliamo abbondare. Facciamo che la D.P.S: per anno e per lavoratore ascenda a 1000 euro.

Fatto conto, e siamo come sempre generosi e di buon cuore, che gli "operativi" del Coinres a Bagheria siano un centinaio; parliamo di una spesa complessiva di 100.000 euro l'anno per un Consorzio  che solo su Bagheria è pesato per circa 7, dicesi sette milioni di euro.

Quindi per una mancata spesa di 100.000 euro, ma è in realtà il doppio se non il triplo di quella che sarebbe realmente necessaria, la collettività è stata costretta a sborsare centinaia di migliaia di euro per ogni emergenza, (ma negli ultimi quatttro anni sono stati milioni di euro), per poi ripulire la città, dopo i sistematici incendi di spazzatura e cassonetti, con mezzi straordinari: pale meccaniche, polpi, camion in affitto, ecc.. noleggiati di corsa, senza alcuna trasparenza,  perchè, come è noto,  l'emergenza fa a pugni  con la trasparenza.

E questa è invece la seconda domanda che rivolgiamo al Direttore generale dottor Roberto Incagnone, che in questi giorni, come abbiamo appreso da notizie di stampa, avrebbe lasciato definitivamente il proprio incarico al Coinres.

A proposito: non è inutile ricordare che il dottor Roberto Incagnone, prima presidente del consorzio dei comuni che diede vita al Coinres e poi direttore generale, non ha superato alcun concorso e alcuna selezione, che noi si sappia, per ricoprire l'inarico che ininterrottamente e in veste diversa da oltre dieci anni ricopre.

Molto semplicemente il dottore Incagnone era il sindaco di Bolognetta, nel cui territorio ricade una discarica consortile che non è mi stata attivata , nè mai crediamo, malgrado chiacchiere e promesse, sarà mai aperta.

In qualche modo il ruolo di primazia che è spettato all'ex sindaco di Bolognetta era una sorta di risarcimento, se non ricordimo male previsto nelle Statuto consortile, per il fatto di dovere ospitare con tutti i problemi conseguenti una discarica nel proprio territorio, che però non è mai nata.

Ma torniamo alla domanda: ha mai fatto un calcolo il dr. Roberto Incagnone ed i sindacati dei lavoratori  di quanto sia costata in termini economici s'intende,(perchè non possiamo monetizzare la dignità di un paese e dei suoi abitanti così violentemente mortificata dalle emergenze rifiuti), il mancato investimento di 100.000 euro annui (ma sono sicuramente molto meno) per la famigerata D.P.S., acronimo. lo ripetiamo, di Dotazione personale di sicurezza ?

Glielo diciamo noi:  a "occhio" le emergenze rifiuti, innescate  da un mancato investimento di qualche decina di migliia di euro è costata ai cittadini di Bagheria, che in questi giorni si scervellano per pagare una Tarsu raddoppiata, dai due ai tre milioni di euro milioni di euro.

Il 17\07\2012 , dopo anni di attesa , il tribunale di Palermo nella persona del giudice Fernando Sistito , ha assolto l'ex ministro delle Politiche Sociali Saverio Romano per il reato che gli veniva contestato, concorso esterno in associazione mafiosa.

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L'ex ministro rischiava circa 8 anni di reclusione, e subito dopo la lettura della sentenza è scoppiato in un pianto liberatorio che ha commosso i presenti in aula.

Questa storia a lieto fine ci invita a riflettere sulle vicende mafia-politica, ma soprattutto sull'attivismo di certi pubblici ministeri di portare a giudizio persone per poi essere assolte in base all'articolo 530 c.p.p. 

Saverio Romano era accusato da alcuni pentiti che all'interno dell'organizzazione mafiosa "Cosa Nostra" ricoprivano un ruolo importante , ma tale sentenza smentisce tutte le accuse e le dichiarazioni rese dai pentiti, ed è evidente a tutti che sulla scia della condanna a Cuffaro , la stampa nazionale ed estera auspicava ad una condanna esemplare.

In questa vicenda cosi complicata, l'unico dato certo è che il PID, il partito fondato dall'ex ministro si presenterà alle prossime elezioni forti del consenso che i vecchi e i nuovi sostenutori stanno manifestando al loro leader, che dopo questa sentenza lo possiamo definire una persona "onesta".

Ma come accenavamo poco fa, le dichiarazioni dei pentiti gettano ombre sul passato dell'ex ministro, ma sarebbe facile accusare un uomo solo dalle dichiarazioni rese da un pentito, e sarebbe ancora più facile insinuare il dubbio sulle frequentazioni o sui voti ricevuti. 

L'unica verità rilevante è quella processuale, le questioni morali sono oggetto di discussione e di chiarimento, ma ad oggi tutti noi cittadini dobbiamo essere lieti che un ministro che ci ha rappresentati è stato assolto e potrà continuare la sua carriera da politico. 

 

                                                                                           Antonio Cannizzo

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 29 Parte Prima del 20 luglio 2012 un nuovo bando di incentivi emanato dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali per “potenziare le filiere produttive connesse al patrimonio e alla produzione culturale e sostenere i processi di gestione innovativa delle risorse culturali” (Linea di intervento 3.2.2.A del PO FESR 2007/2013).

 


Il Bando costituisce una importante opportunità per il nostro territorio nella creazione di nuove imprese o di organismi pubblico-privati che operano nella valorizzazione del patrimonio culturale del nostro territorio, e di tutte le attività economiche riconducibili al “settore culturale”, quali: beni culturali, ambientali e architettonici, arti visive e performing arts, editoria, discografia, radio, televisione, cinematografia, multimedia, turismo, musei, gallerie, case d’aste, antiquari, pittura e scultura, biblioteche, archivi, parchi tematici/storici, parchi e siti archeologici, parchi minerari, parchi archeologici-industriali, teatri/enti lirici, orchestre e gruppi musicali, festival, concerti, esposizioni temporanee.

Il Bando ha una dotazione complessiva di 11,6 milioni di euro.
 

Iniziative ammissibili

Le tipologie di intervento ammissibili ai contributi previsti dal Bando sono le seguenti:
1. produzione di beni e servizi promossi da imprese del settore turistico e dalle imprese culturali.

Tali programmi di investimento dovranno essere integrati con il sistema dei beni culturali della Regione siciliana ovvero assicurare la definizione di un sistema di offerta di beni e/o servizi che abbia un evidente riferimento al/ai bene/i culturale/i, quali ad esempio: creazione di itinerari turistico-culturali e dell’identità siciliana; creazione di itinerari specifici per il turismo scolastico fruibili anche da allievi diversamente abili; realizzazione di campi scuola: percorsi culturali, storico-archeologici, etc..; organizzazione di percorsi ludico-turistici per bambini con realizzazione di sussidi; visite guidate del patrimonio culturale anche con l’ausilio di supporti multimediali; iniziative culturali atte alla fruizione ed alla valorizzazione del patrimonio culturale siciliano ed alla promozione di servizi culturali in genere;

2. produzione di beni e servizi promossi da almeno due soggetti tra quelli previsti come beneficiari.

Tali programmi di investimento sono finalizzati alla creazione ed avvio di strutture associative, composte per almeno il 50% da PMI, tra soggetti che operano nella filiera dei beni culturali, per la gestione innovativa delle risorse culturali;

3. programmi di investimento per la produzione di beni e servizi per le infrastrutture culturali, finalizzati ad interventi integrati ed intersettoriali di sviluppo e qualificazione, a livello locale, che coinvolgano strutture associative tra soggetti operanti nelle diverse fasi della filiera relativa alla conservazione, tutela, valorizzazione e fruizione di una o più infrastrutture culturali nel territorio;

4. acquisizione di servizi tecnologici e innovativi da parte dei beneficiari, in forma singola o associata; i programmi di investimento devono prevedere acquisizione di servizi da parte di imprese impegnate nella conservazione, tutela, valorizzazione e fruizione delle risorse culturali, con particolare riferimento all’applicazione di tecnologie e impianti innovativi.

Beneficiari

Possono beneficiare dei contributi di cui al presente bando:

1. le piccole e medie imprese, sia in forma singola che associate o riunite in consorzi, ivi comprese le Associazioni e le fondazioni culturali che svolgono attività economica;
2. gli enti privati con finalità non economica nel settore culturale;
3. i Gruppi di Azione Locale (GAL);
4. Soggetti misti pubblico-privati;
5. Associazioni temporanee di scopo pubblico-private.

Agevolazioni

Sono ammissibili progetti di investimento di importo compreso tra 50.000,00 euro e 500.000,00 euro. Il contributo massimo concesso è pari al 70% dell’intero investimento e comunque non superiore a euro 200.000,00.

Spese ammissibili

Sono ritenute ammissibili le seguenti categorie di spesa, purché direttamente ed esclusivamente imputabili al progetto di investimento oggetto di finanziamento:

1. progettazione e direzione lavori;
2. opere murarie e assimilate, non superiori al 20% dell’Investimento complessivo;
3. macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica;
4. software, licenze e know-how commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa, non superiori al 10% dell’Investimento complessivo;
5. costi di consulenza, prestazioni culturali, artistiche, forniture di servizi, oneri e spese (permessi, concessioni, autorizzazioni) direttamente connessi alla realizzazione, promozione e comunicazione degli interventi ammissibili a finanziamento, non superiori al 20% dell’Investimento complessivo.

Presentazione della Domanda

La Domanda dovrà pervenire esclusivamente a mezzo posta, al seguente indirizzo: Regione Siciliana - Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana - Servizio Sostegno alle Azioni di Valorizzazione dei Beni Culturali - Via delle Croci, 8 - 90139 Palermo (IT), entro 90 giorni dalla data di pubblicazione del Bando sulla GURS.

Valutazione delle domande

Le domande verranno valutate sulla base dei seguenti criteri:

1. fattibilità tecnico-economica e gestionale dell’iniziativa imprenditoriale;
2. analisi quali-quantitativa sulla domanda attuale e potenziale di fruizione turistico – culturale;
3. l’intervento, a seconda della tipologia di opere edili eventualmente proposte e/o previste dal bando/avviso, dovrà essere dotato del titolo abilitativo edilizio corrispondente alle opere stesse e contemplato dalla normativa vigente in materia, tenuto conto della competenza esclusiva della Regione siciliana in tale settore;
4. capacità progettuale di generare interdipendenze funzionali con altri settori (turismo, trasporti ed infrastrutture, ambiente).

Dott. Roberto Lo Meo,
Funzionario di Sviluppo Italia Sicilia S.p.A.
 

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