Attualità

E' alto quanto un soldo di cacio O.E., cinque anni compiuti: nella mattinata di ieri malvestito e un pò infreddoltio è in corso Butera, sbucato chissà come da una delle traverse laterali, è da solo, ma sembra sapere dove deve andare.

Ai piedi due scarpe una diversa dall'altra, smisurate rispetto ai suoi piedini, ma O.E. ha una missione da compiere.

Arriva in piazza Madrice presso il negozio di calzature Quartararo, entra e si rivolge agli addetti: 'voglio comprare un paio di scarpe - dice -perchè queste mi stanno larghe e mi fanno pure male, che non possso neanche camminare'.

Le commesse non credono ai loro occhi: pensano che sia uno zingarello e che davanti la porta del negozio possa esserci un familiare o un conoscente, qualcuno insomma che risponda di lui.

Non c'è nessuno e giustamente si allarmano, cominciano a chiedere al bambino come si chiama, come mai si trova lì, ed il bambino ha sempre in testa il suo paio di scarpe nuove che vorrebbe comprare.

Arriva la Polizia che lo porta in commissariato, e con la paziente e quasi materna opera  delle donne che operano in polizia il bambino viene in qualche modo identificato, nutrito perchè aveva una fame da lupo e viene riportato presso la propria abitazione che gli agenti sono riusciti ad individuare.

Gli agenti chiedono ai genitori, che peraltro ancora dormono, dove sia il loro bambino: cominciano a cercarlo per la casa e naturalmente non lo trovano, ma come mai ? dove sarà andato?, e cominciano, bontà loro, a preoccuparsi.  Niente paura per fortuna il bambino è qua, dicono gli operatori della Polizia.

Ma le condizioni in cui vive la famiglia è indicibile: sporcizia ovunque, condizioni igieniche precarie, bambini abbandonati di fatto a se stessi. Intervengono anche le assistenti sociali del comune.

Si torna in commissariato, dove si avviano le procedure per affidare i due figli piccoli della coppia, c'è n'è un altrro più grandicello, ad una casa famiglia, dove ne siamo certi, O.E. potrà realizzare il suo sogno di un paio di scarpe della sua misura che non gli facciano male e possibilmente nuove.

I genitori, entrambi quarantenni, O.E. ed L.S. sono stati denunciati per omessa vigilanza di minori.

Sono tante le segnalazioni che riceviamo per disservizi ed emergenze nel territorio, la gran parte dei quali hanno a che fare con problematiche legate alla raccolta rifiuti e alla funzionalità delle fogne, la cui manutenzione è ormai da tempo immemore che non viene curata.

Naturalmente ci scrivono anche per i psteggiatori abusivi, le doppie file, gli escrementi dei cani cge invadono i marciapiedi e su tutto quanto rende indecoroso lo stato delle nsotre strade: ci rirpomettiamo di occuparcene in futuro e per l'ennesima volta.

Ma torniamo alle due segnalazioni di cui dicevamo in premessa: ad Aspra in via Amalfi, congiungente tra viale S. Isidoro e corso Baldassare Scaduto, da tempo decine di famiglie sono costrette a convivere con una situazione assurda e incivile.

Stando a quanto ci è stato rifeerito e a quanto accertato dagli uffici competenti, c'è un tratto di fognatura intasato, vuoi perchè a valle c'è quello che viene definita 'corda molla' un avvallamento cioè che rende difficoltoso il normale deflusso, vuoi perchè, ed è l'ipotesi più fondata, vista anche la qualità dei 'rigurgiti fognari', una azienda di salato a conduzione familiare scarica nelle fogne i residdi di lavorazione provocando l'intasamento della fognatura che 'rifiuta' i normali scarichi.

Segnalazioni, denunce, sopralluoghi e proteste non hanno sinora sortito alcun effetto: nel solito e ben oleato meccanismo dello scaricabarile, ogni autorità coinvolta scarica sugli altri la responsabilità, che viene con molta furbizia palleggiata tra APS, responsabile della manutenzione delle fognature, Assessorati vari e azienda sanitaria che dovrenbbe operare i controlli sulla qualità degli scarichi sulla rete.

Nel frattempo decine di famiglie vivono in condizioni di perenne 'emergenza' con i tombini che rigurgitano acqua puzzolente, e non solo, fenomeno che in caso di piogge abbondanti diventa drammatico, con le case e le attività commerciali allagati, con l'acqua che risale dagli scarichi fognari e rientra nelle abitazioni: una condizione di precarietà e di degrado assolutamente insopportabile, stando a quanto ci riferiscono le 'vittime' di questa situazione.

Naturalmente anche noi per la nostra picccola parte, abbiamo segnalato il problema al neo assessore ai Lavori pubblici, Michelangelo Testa, e la risposta è stata inequivocabile: 'Sì è vero in via Amalfi c'è un problema serio che dobbiamo risolvere, perchè veramente la gente vive in condizioni inaccettabili '.

Sì, ma a quando la soluzione? continuano a chiedersi i residenti di via Amalfi.

altC'è poi una situazione quasi analoga in via Federico De Maria, traversa di via De Gasperi, zona stadio comunale: anche qui uno scarico intasato, acque puzzolente che ritornano in superficie dal sotto suolo e l'A.P.S. che dopo un controllo 'ad occhio e naso' sentenzia: 'Non è un problema della rete, c'è un problema su uno scarico privato'.

Diagnosi subito dopo smentita dai tecnici dell'Assesssorato ai lavori pubblici, che non hanno dubbi: l'otturamento è sull'innesto della canalizzazione privata con la rete pubblica, ed è quindi compito del gestore della manutenzione, quindi dell'APS, sistemare le cose.

Giusto; e mentri u mericu sturìa u malatu sinni va.

Una cinquantina di metri di via De Maria risultano infrequentabili per la puzza insopportabile di fogna che emana dal sottosuolo, da mattina a sera: e la gente deve sopportare dopo aver pagato esose bollette per i servizi di fornitura acqua e manutenzione rete fognaria.

Ci auguriamo che qualcosa si muova.

Durissima presa di posizione della CGIL funzione pubblica di Bagheria che si oppone fermamente ad un atto amministrativo che sta suscitando scontri e polemiche fra le forze politiche e divisioni profonde anche all'interno degli stessi lavoratori.

Il riferimento è alla delibera di giunta e alla successiva e conseguente determina dirigenziale in cui è stato deciso di costituire un nuovo settore che si dovrà occupare della stesura del piano di riequilibrio pluriennale.

Il documento sindacale parte dalla considerazione che a Bagheria sono ormai di fatto assenti le relazioni sindacali con la pubblica amministrazione, che ha sostanzialmente cancellato la concertazione la contrattazione sui provvedimenti amministrativi,  e si cita ad esempio che via Web sia stato avvviato una 'Bando di mobilità' su cui non era stata data alcuna infformazione alle OO.SS.

Quindi si arriva al nodo della questione: ' La determina dirigenziale n.° 3 del 10 gennaio 2014, pervenuta a questa organizzazione per vie informali, e avente per oggetto 'individuazione dipendenti comunali distaccati presso settore speciale denominato Piano di riequilibrio ecc...', individua i lavoratori da distaccare in un nuovo settore, già istituito con la delibera n°1 del 8 gennaio di G.M. di cui non si conosce il contenuto perchè non pubblicato all'Albo pretorio on line del comune, come la legge prescrive.

E la nota sindacale continua: 'crediamo  sia stato un grave errore procedere con questa modalità piuttosto che formare un gruppo di lavoro; la modifica della struttura organizzativa produrrà di certo nuovi costi, quali quelli riconducibili al nuovo dirigente del settore, nonchè, sperequazioni tra il personale per la parte legata al salario accessorio.'

'Pertanto - conclude la nota - nel rimanere a disposizione peer eventuali chiarimenti, con la presente chiediamo la revoca degli atti e l'avvio di procedure concertative e di contrattazione , con l'avvertimento che le risorse del Fondo Efficienza Servizi, saranno utilizzabili esclusivamente e successivamente all'approvazione del fondo con le organizzazioni sindacali di categoria firmatari dei contratti e che pertanto, ogni forma di impegno o promessa assunti in questa fase, quali forme di incentivazione, indennizzi e  lavoro straordinario, non potranno esssere ergoati con provvedimenti unilaterali.

'In caso di mancato rispetto della presente la CGIL si vedrà costretta per tutelare l'insieme dei lavoratori ad adire le vie legali.'


Riceviamo e pubblichiamo:

 

Da più di tre anni in contrada De Simone sita a Ficarazzi è stato innalzato un edificio di ben tre piani visibile anche dall'autostrada ( anche per il colore rossastro evidentissimo), la costruzione è come si può ben dedurre abusiva ; all'inizio c'è stata una presaa di coscienza da parte delle istituzioni ma da quando è cambiato il comandante dei Vigili Urbani non si è visto più nessuno, nonostante le continue chiamate e presenze nelle sedi delle istituzioni ( Carabinieri, Vigili, Comune).

Le isituzioni ormai non fanno più niente e rispondono semplicemente dicendo che ormai si aspetta il processo

Intanto l'edificio è stato ultimato e continua ad essere abitato, e si sa bene che questo non dovrebbe essere possibile!!

In quanto se si violano i sigilli si viene arrestati o per lo meno allontanati mentre in questo caso l'edificio è stato sequestrato ben otto volte dal comandante dei vigili urbani Bevilacqua ( che purtroppo è stato mandato via anticipatamente).

Si capisce che le istituzioni sono stanche di sequestrare in cintinuazione l'edificio e di spiegarea persone dure di comprendonio che non è possibile farne uso, ma è giusto che si proceda nuovamente ad una chiusura definitiva dello stesso in quanto è il loro lavoro.

E non che si viva nel menefreghismo totale apsettando il cosiddetto processo. Sperando sempre che non si aspetti che l'accusa cada in prescrizione !!

Quindi si chiede che le istituzioni facciano semplicemnete il loro lavoro, così copme è stato fatto molte volte per il resto degli abitanti !!

"La legge è uguale per tutti", non scriviamolo e basta, ma facciamolo valere, perchè se poi la gente si rivolge a 'Striscia la notizia' o altre trsmissioni e il comune e le isitutzioni ci fanno una figura di m......'

Non si devono lamentare o fare finta che non se ne sapeva niente perchè la cosa è sotto gli occhi di tutti da molto tempo.

Vi ringraziamo per la cortese attenzione.

Preciso che questa mail è stata scritta da quasi diciotto persone che abitano nel vicinato e non, e questo lascia capire la intollerabilità del modo di comportarsi di certe persone ed il modo scorretto di costruire con balconi che danno dentro le proprietà altrui ecc..

Siamo stanche di dover sopportare questa situazione e speriamo in un sollecito intervento, oppure visto che la Legge è uguale per tutti, a Ficarazzi costruiremo tutti abusivamente.

Lettera Firmata

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