Oggi dalle 17,50 tutti con il naso all'insù, nuvole permettendo, per ammirare il passaggio dell'asteroide 2004 BL86 che sarà ad una distanza dalla terra 1,2 milioni chilometri, cioè tre volte la distanza terra luna che come è noto è di 384.000 Km.
Distanza di assoluta sicurezza, però per gli distanze siderali sarà come se ci sfiorasse: sarà brillante e grazie alla sua posizione sarà visibilissimo dall'Italia. Proprio la sua luminosità deriva dal materiale di cui 2004 BL86 è formato che potrebbe essere silicio e nichel-ferro. La maggior parte degli asteroidi, invece, è scura perché ricca di sostanze carboniose.
Per rivedere un asteroide così grande (500 metri di diametro) passare vicino alla terra bisognerà occorrerà attednere un bel pò, il 7 agosto del 2027, quando ad un distanza un po’ meno ravvicinata dalla terra transiterà il masso celeste 1999 AN10. «Nonostante 2004 BL86 non sia minaccioso, l'asteroide fa parte degli oggetti vicini alla Terra potenzialmente pericolosi, perché raggiungerà una distanza minima dal pianeta inferiore a 7,4 milioni di chilometri e ha dimensioni superiori ai 150 metri di diametro», spiega l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma.
Il 2004 BL86 era stato scoperto il 30 gennaio del 2004 con il telescopio Linear nel New Mexico (Stati Uniti) impegnato proprio nella caccia agli asteroidi pericolosi e se malauguratamente ci cadesse addosso solleverebbe una tale quantità di polvere da riuscire ad oscurare il sole e se cadesse in un ocenao provocherebbe uno tsunami dalle conseguenze catastrofiche: ma per fortuna non succederà, anche se un evento del genere dagli esperti viene previsto possa accadere ogni diecimila anni un periodo non lunghissimo
L'asteroide ad una velocità di 15,6 chilometri al secondo, oltre 50 volte più veloce di un aereo supersonico che viaggia ad oltre 0,34 Km. al secondo, sarà visibile al confine tra le costellazioni dell'Unicorno e dell'Idra. Poi salirà verso la costellazione del Cancro.
Naturalmente per gli studiosi il passaggio offre opportunità uniche per la conoscenza di questi corpi siderali.