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La penultima giornata di campionato ha visto affrontarsi al Barbera Palermo vs ChievoVerona. Match che si è disputato fra due squadre già salve sì, ma, che ha tenuto in anzia tutti gli spettatori per ben 95 minuti con uno spettacolo senza minima esclusione di colpi. Tanta voglia di riscatto in questo finale di stagione per un Palermo che non conquista tre punti al Barbera dal lontano 19 febbraio e che nelle ultime 12 gare ( 5 pareggi e 6 sconfitte ) l'unica vittoria risale al 3-1 sul Bologna del primo aprile.

Per il Chievo invece il desiderio di superare la quota punti raggiunta l’anno scorso. Mutti sceglie il modulo 4-3-1-2 mettendo Milanovic centralmente al fianco di Silvestre e Zahavi alle spalle di Miccoli e Budan. Anche Di Carlo sceglie il modulo 4-3-1-2 e schiera Pellissier e Uribe, Cruzado sulla trequarti e Vacek a centrocampo.

CRONACA DELLA PARTITA 

Partenza a tutto gas per la squadra rosanero che estrinseca in modo evidente la voglia di vittoria. I padroni di casa spingono subito centralmente infatti già al 6’ Migliaccio serve per Miccoli: superbo il suo controllo e splendido destro alto sulla traversa. Al 10' il signor Gervasoni concede al Palermo un rigore per fallo su Migliaccio. lo realizza il numero 10 rosanero che con magnifica eleganza spiazza Sorrentino sulla destra.

Il Chievo sembra essersi spento regalando il secondo gol ai padroni di casa solo dopo 9 minuti. Al 19' Migliaccio sfrutta un’indecisione di Hetemaj e serve di testa Miccoli, il Romario del Salento aggancia con la spalla e di prima intenzione fa secco l’estremo difensore clivense. 

Terminato il momento di black out, dopo aver preso due goal la squadra di Di Carlo sembra svegliarsi. Al 27' sviluppa una delle prime azioni offensive trovando un calcio di rigore (dubbio) per un presunto fallo di mano di Pisano. Pellissier mette dentro. Dopo 180 secondi è 2 a 2. Il Chievo sfrutta la disattenzione della difesa palermitana e grazie ad una bella iniziativa di Uribe spiazza il Palermo e i loro sostenitori. Subuglio al 'Barbera', Sorrentino salva sul tiro-cross di Miccoli dall'esterno, mentre Viviano rischia con una brutta uscita sulla quale Pellissier non riesce a concludere verso la porta sguarnita.

Il primo tempo si chiude con il risultato di 2-2. La ripresa ha inizio con l'entrata in campo di Luciano per Hetemaj. Cambio fortunato per la squadra di Di Carlo perchè è proprio il brasiliano a regalare il vantaggio ai suoi: Uribe sfonda sulla sinistra, per Luciano che anticipa Mantovani e firma il 2-3. Al quarto d'ora Mutti effettua una doppia sostituzione: Hernandez e Balzaretti per Budan e Bertolo. Scatenato il Chievo che costruisce diverse azioni fine al 2 a 4.

Protestano animatamente i tifosi del Palermo con cori contro la squadra, il classico “Andate a lavorare” e cori a favore della squadra Primavera “Vogliamo la Primavera”. Indescrivibile come la squadra di casa si sia fatta rimontare 2 gol e come il Chievo, assente ingiustificato per i primi 25 minuti, sia entrato in partita e abbia messo la freccia nei confronti dei padroni di casa. Ma è gara dalle mille emozioni, infatti i padroni di casa si risvegliano grazie all'uomo simbolo. Donati serve dentro per Miccoli, straordinaria girata a volo e personale tripletta per capitan Miccoli. Un numero dieci tridimensionale!

Al 35' ancora il capitano rosanero dalla destra mette un cross: raccoglie Hernandez, l'arbitro non vede un netto rigore di mano di Cesar. Al 40' un calcio di punizione del numero dieci rosanero fa tremare la traversa gialloblu, lasciando senza fiato l'intero stadio.

La partita continua sul parziale di 3 a 4 ma, la squadra di Mutti sembra non demordere. Poco dopo in seguito a proteste per un corner non fischiato , poi concesso per ammissione di Acerbi, vero fair play del difensore, avviene la follia: è 4 a 4. 

E' Silvestre a siglare il poker finale su calcio d'angolo geometrico servito dal capitano rosanero. Il punteggio finale è di 4 a 4 , lo stadio è impazzito. L'ultima partita al Barbera si chiude con otto goal, infinite azioni da calcio spettacolo e tripletta del capitano che porta a casa il pallone lasciando tutti con la pelle d'oca e l'emozione nel cuore.

 

                                                                                                                                  Roberta Oliva
 

Calcio- Il Bagheria batte 2 a 0 in casa il Santa Croce nella semifinale di ritorno della Coppa Italia di Promozione (la gara di andata era finita 1 a 0 per il Bagheria), guadagnando l'accesso alla finale. 

La competizione garantisce anche un pass per il campionato d'eccellenza che il Bagheria conquisterebbe in caso di vittoria in finale. I gol dei nerazzurri sono maturati entrambi nella ripresa, su rigore trasformato da Ferrara al 55', e un autorete di Iurato al 65'.

Si tratta della terza finale di coppa Italia Promozione nella storia del Bagheria. Le precendenti due finali sono state disputate la prima nella stagione 1991/92, e la seconda nel 2008/09, terminate entambe con la vittoria della compagine bagherese. 

In finale il Bagheria incontrerà il Pro Favara.

 

Mutti, per ovviare alle tante defezioni e soprattutto per venire incontro alle indicazioni del Presidente, ha finito con lo sbagliare, nel predisporre le formazioni, tutto il possibile e anche di più costringendo la squadra a una pericolosa lotta nelle ultime partite se non per la salvezza per il quinto ultimo posto!

Scomparsi inspiegabilmente dalla scena sportiva per infortunio Balzaretti, Migliaccio, Pisano dopo Silvestre, Hernandez, Miccoli, Zahavi… (tanto da fare venire la tentazione a Zamparini di sostituire dopo allenatori e staff tecnico, direttori sportivi e giocatori anche l’ equipe medica) Mutti ha insistito in queste ultime partite sui giovani della panchina, su Munoz fuori ruolo, su Vasquez immaturo trequartista, su Hernandez lento e fuori forma con Miccoli e/o Budan in panchina anche nelle partite in casa, raccogliendo così soltanto qualche punticino in trasferta in piena media retrocessione.

Del tutto scomparso il furore agonistico e la determinazione che nelle partite interne della gestione Mangia (ricordate nei prepartita? “…la formazione? Miccoli sicuramente in campo!..” assicurava i giornalisti) avevano reso a lungo imbattibile il Palermo; ci ritroviamo oggi una squadra rassegnata che regge il campo soltanto per una mezzora, che non riesce ad assicurare il risultato anche se in vantaggio e che subisce il ritorno e l’organizzazione degli avversari senza mettere in campo contromisure efficaci e ricambi validi.

I tifosi palermitani restano sicuramente in paziente attesa dell’ eventuale Zamparini- day del dopo derby al Renzo Barbera, consapevoli che anche questa volta la partita con il Catania potrà produrre degli stravolgimenti tecnici non solo nell’immediato.

Il risultato di 1 – 1 di ieri sera in una partita giuocata con grande sacrificio e impegno dai colori rosanero ma con evidente e mortificante divario tecnico- tattico a favore del Catania, ha confermato tutti i dubbi e i timori di questo fine campionato.

Si resta comunque infastiditi, per non dire peggio, dai cinque punti di vantaggio in classifica del Catania e dai continui strepiti del clan catanese, come ha sottolineatato lo stesso Montella nell’intervista postpartita, disabituato all’inopinato vantaggio di questo campionato.
Tutta questa “vucciria” forse nasconde l’incapacità e l’imbarazzo della società etnea nel gestire il non silenzioso addio di Lo Monaco senza fare tesoro delle reiterate esperienze palermitane sull’argomento: ultime in ordine di tempo le “incomprensioni” del duo Zamparini – Panucci con le dimissioni dell’ex campione, che anche in campo non era certo una mammola, e lo stupore dello Zampa per la reazione ad appena un mese dall’avvio del rapporto contrattuale.

E sempre in materia di contratti anche la società del Palermo calcio, ai suoi massimi vertici, non dà il buon esempio in assoluto, con conseguenti danni anche per la platea (?) degli arabi teoricamente interessati ad investire nella squadra.

altE’ del 26 aprile il comunicato ufficiale FIGC con cui la Commissione disciplinare nazionale infligge al sig. Maurizio Zamparini, Presidente dell’ U.S. Città di Palermo S.p.A., l’ inibizione per anni 1, per avere nel 2009, fra gli altri inadempimenti anche formali, conferito mandato per l’acquisto non agli agenti, iscritti all’albo dei procuratori, dei calciatori ma a società estere, anche se rappresentate dagli stessi agenti, con nessuno dei requisiti richiesti dalle disposizioni federali e dai regolamenti delle leghe, creando situazioni di conflitti di interessi e quadrangolazioni contrattuali non consentite.

…la necessità di regolamentare la particolare attività di chi procaccia calciatori, demandata espressamente a tesserati di società interessate ad ottenere una tale prestazione,è legata alla duplice esigenza – è scritto nella decisione - di evitare che ci si possa avvalere di soggetti svincolati da qualsiasi controllo e potestà sanzionatoria e di responsabilizzare le Società nello svolgimento di pratiche che, negli ultimi anni, hanno visto privilegiare l’aspetto economico rispetto a quello di tutela dei calciatori e dei giovani…”
I calciatori interessati da questo tipo di contratti sono stati Pastore , Morganella, Acquah e Melinte.

Secondo la Procura di Piacenza, poi, l’effettuazione di tali operazioni avrebbero prodotto fittizi rimborsi iva con danno allo stato e relative ripercussioni sui bilanci delle società.
Oltre il Palermo, anche la Lazio è stata multata e il Presidente Lotito inibito per 10 mesi!

Zamparini si difende: “…un presidente firma soltanto ma sono l’amministratore delegato e il segretario generale della società a predisporre tutto… sono almeno dieci anni che gli affari vengono conclusi con questa prassi da tutte le società…”

In attesa di conoscere l’esito dei campionati di A e B, scossi dai terremoti del calcio scommesse e dai doping amministrativi di vario genere ed entità, chi sostituirà Zamparini nel Consiglio di Lega, nello spogliatoio e in campo, andato via Panucci e in attesa del vice presidente operativo Perinetti? Probabilmente il vicepresidente (non operativo) Miccichè…

Intanto facciamo tesoro della discesa in campo, il Renzo Barbera (precisiamo, visto che il nome è storpiato da tutti i commentatori sportivi di tutte le reti! Ma perché la società non emette un comunicato in cui presenti degnamente anche la figura sportiva e umana di un nostro grande Presidente?), fin dall’inizio del capitano Miccoli , del riscatto agonistico della squadra nel derby e dello spettacolo offerto che, visti i precedenti, ha onorato il calcio e la sportività delle due tifoserie siciliane.



                                                                                                                  Il Gianni ridotto 

 

Primo tempo firmato rosanero che però Hernandez e compagni chiudono con un vantaggio minimo e una serie infinita di occasioni sprecate. Nel secondo tempo i padroni di casa spariscono inspiegabilmente dal campo per una buona mezz'ora, e con una calma olimpionica vedono il Parma ribaltare la partita. Solo l'ingresso in campo di Miccoli ravviva il Palermo, ma, il capitano da solo non può nulla conto undici emiliani.

Rispetto alle indicazioni della vigilia sia Mutti che Donadoni rivoluzionano le formazioni. Oltre a Migliaccio e Balzaretti fuori per infortunio, il tecnico rosanero non rischia Barreto, Ilicic e Miccoli e ripropone Vazquez dietro le due punte. Mutti poi schiera Budan come partner d'attacco dell'uruguagio Hernandez. Nel Parma, invece Donadoni mette fuori Lucarelli e Floccari, e lascia dentro Santacroce e Okaka, scelto come punta al fianco di Giovinco.


CRONACA PRIMO TEMPO
Al fischio di inizio partano subito alla grande i padroni di casa e la prima azione fa tremare il Barbera già dopo 3' con Hernandez che entra in area da destra e' tira prontamente, ma, l'estremo difensore gialloblu respinge senza nessuna pecca. Nei primi dieci minuti Hernandez svaria da destra a sinistra e va un paio di volte al tiro. Al 6' l'uruguaiano si fa trovare libero a due passi di Mirante e su sponda di Mantovani insacca in rete: colpo di testa e vantaggio rosanero. Al 7' il Palermo sfiora il raddoppio sempre con Hernandez di testa, ma, la palla va finisce a Mondello.

Al 13' ancora un tentativo dell'uruguaiano con un sinistro indirizzato all'angolino basso: Mirante para. Vanno fuori per infortuni: da una parte primal'ex Zaccardo al 17', dall'altra Della Rocca al 34', sostituiti da Lucarelli e Barreto. Pericoloso Budan con un tentativo di raddoppio al 34' e al 39' con la prima conclusione parata e la seconda di poco a lato. La squadra di Mutti è decisamente più pericolosa di quella di Donadoni che è niente più di un paio di punizioni di Giovinco. Il primo tempo si chiude dunque 1-0.


CRONACA SECONDO TEMPO
Ad inizio ripresa Donadoni inserisce Jonathan per Modesto, mentre il modulo rosanero rimane invariato. Il gioco rimane nelle mani degli uomini di Mutti, sfortunati al 49': sull'angolo di Vazquez Silvestre vola in cielo, ma, la palla batte sulla traversa. Vince il detto: gol sbagliato, gol subito. Un modo calcistico per sintezzare ciò che ha poi sancinto il rettangolo di gioco ; infatti dal possibile raddoppio rosanero, si è passati immediatamente al pareggio del Parma. Al 54' Giovinco va via tra due avversari e calcia un siluro di sinistro, miracolo di Viviano che salva, ma, nulla puo' su Okaka che di testa mette in rete.

Al 64' Mutti cambia Ilicic per Budan. I rosanero si spengono e Giovinco al 75' pennella un assist per Biabiany che dal limite dell'area piccola mette KO Viviano per la seconda volta consecutiva della partita. Il Palermo sempre più spento e spettatore non pagante sembra svegliarsi con Miccoli al 85' che spaventa Mirante con un destro spettacolare che, però, non sblocca il risultato. Al duplice fischio il risultato finale è di 1 a 2 per i gialloblu. Il Palermo esce dal campo con l'amaro in bocca e fischiato da ogni singolo settore dello stadio.             

                                                                                                                                                     

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      Roberta Oliva

 

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