Domenica 20 luglio per la prima volta dopo una ventina di secoli le rappresentazioni teatrali entrano dentro la 'cittadella', così la chiamavamo, di Solunto.
L'ultima campagna di scavi a Solunto se non andiamo errati risale agli anni '60: le importanti scoperte e i ritrovamenti fatti dai ricercatori, guidati da Vincenzo Tusa, in quell'occasione e in quel periodo posero Solunto al centro dell'attenzione mediatica del tempo.
Si aprivano scenari impensati, ma purtroppo come sappiamo le risorse destinate alla cultura, nel nostro paese sono state sempre col contagocce, ma diciamo senza tema di essere smentiti che una campagna di scavi che avesse consentito di mettere alla luce il teatro di Solunto, avrebbe aperto al nostro territorio opportunità uniche.
Il teatro della Solunto ellenistico-romana, rimasto sepolto, avrebbe potuto rivaleggiare con quelli di Tindari e di Taormina, ed offrire spunti di sviluppo culturale ed conomico di cui avremmo raccolto i frutti.
Ci piace pensare però che non è mai troppo tardi.
La rassegna che inizia domenica è una occasione unica da non perdersi e da godere. Verrà rappresentato per tre giorni con la regia di Mauro Avogadro, il testo di Tanino Balistreri, 'Gli alunni di Zeus' pensato proprio per una ambientazione dentro le rovine.
Gli attori protagonisti saranno Stefania Blandeburgo, Maurilio Leto Scaduto e Dario Battaglia
Nelle settimane successive, nella ppazzola antistante le rovine, un programma nutrito di rappresentazioni di qualità che può vivere solo per la passione dagli studenti, delle compagnie teatrali, dei registi, delle insegnanti dei licei che amano il teatro, dei curatori dei testi.
Insomma un momento in cui si produce cultura.
Onore al merito di quanti, e ci auguriamo di non dimenticarne nessuno, hanno reso possibile questi momenti:
Filippo Zizzo, per il comune di Santa Flavia, ideatore della rassegna, l'assessore alla cultura del comune di Santa Flavia Anna Maria Di Vanni, l'assessore al bilancio Giuseppe Tripoli, altri assessori, D'agostino per esempio, che per la loro parte stanno dando una mano, la direttrice del parco archeologico soluntino Lucrezia Fricano, e l'archeologa del parco Laura Di Leonardo, Cettina Castelli che si sta sobbarcando tutto quanto attiene ai non facili problemi organizzativi, per chiudere con gli sponsor anche loro impegnati nella riuscita della rassegna.
Riportiamo brani delle interviste realizzate per Teleone con alcuni dei protagonisti:
Mauro Avogadro è il regista de "Gli alunni di Zeus", testo scritto da Gaetano Balistreri. Verrà rappresentato nell'agorà soluntina, un luogo che chiamare fantastico appare riduttivo. Ma quanto giova, al testo stesso, il contesto in cui viene rappresentato?
" Un ruolo molto particolare perchè l'opera di Balistreri è ambientata proprio qui. C'è una differenza notevole, quindi, fra un allestimento adattato in un altro luogo e un allestimento in questo luogo stesso. Poi la storia, di due sposi, i luoghi che si vedono e un altro personaggio, il fantasma di un ragazzo ( o forse no) che rappresenta l'interiorità di questa coppia, creano delle dinamiche uniche"
A mia memoria è la prima volta che all'interno dell'agorà di Solunto viene rappresentata un'opera. Che problemi avete riscontrato, ad esempio con l'acustica?
" Stiamo lavorando con un entusiasmo enorme perchè il luogo è veramente magico. Abbiamo fatto i promi dieci giorni di prove in assenza assoluta di vento. La tentazione è quella di far recitare senza microfoni, terremo i micorfoni di scorta perchè se si alza un po' di vento si perde l'acustica. Ma altrimenti l'acustica è perfettamente percepibile dagli spettatori. Il pubblico srà con le spalle verso il mare e come scenografia avrà questo contesto che non è riproducibile altrove"
Maurilio Leto Scaduto, è uno dei protagonisti di questa rappresentazione. Cosa si prova a recitare in questo contesto?
" Recitare qui è come recitare in un posto adibito al teatro. Viviamo delle emozioni bellissime. Io non faccio teatro a Palermo da tantissimi anni. Sono tornato per questo spettacolo e sono emozionatissimo. E' una cosa molto bella"
Viene da pensare che gli antichi se ne intendessero davvero di cultura, perchè sceglievano contesti come questo.Stefania Blandeburgo, lei come sta entrando nella protagonista femminile di questa coppia all'interno della quale proprio durante la visita alle rovine di Solunto si scatenano delle dinamiche particolari?
" Il posto si presta moltissimo. Questa coppia fa una gita per trascorrere una giornata diversa. Arriva in un posto magico ( che lo è davvero). Da attrice, ma ancor prima da siciliana, sono orgogliosa di recitare in questo luogo: lo auguro ad ogni collega. E' una scenografia che in teatro non puoi avere, un'emozione diversa: il vento, la luce, i colori. Tutta un'altra cosa."
Dario Battaglia, che emozioni stai provando in questa rappresentazione?
"L'emozione per me è più grande che la loro, forse, perchè il mio personaggio nasce qui dentro, all'interno delle rovine. Un personaggio molto ambiguo che afferma di vivere qui da sempre. Ancor di più io ho cercato, da queste pietre, un energia che mi potesse aiutare a fare questo personaggio. Un personaggio molto particolare, ambiguo appunto. Questo posto aiuta davvero tanto."
Filippo Zizzo, collaboratore all'interno del Comune di Santa Flavia. Questa idea che da sempre è nelle vostre menti, finalmente si sta realizzando grazie ai sacrfici dell'amministrazione flavese e di tanti, Cettina Castelli tra questi, che ci hanno creduto.
" E' sicuro un grande sacrificio quello che stiamo affrontando, sotto tutti i punti di vista. Ma valeva la pena affrontarlo. Nell'idea dell'amministratore c'è il senso della crescita culturale della nostra zona. Mi viene da citare una frase latina: Nos sumus Romani, qui fuimus ante Rudini ( Siamo romani, noi che un tempo fummo cittadini di Rudiae, ndr) e io parafrasando Nos sum flavesi qui fuimus ante punici, fenici, greci, romani, normanni ecc. Evocare la nostra memoria in un contesto come questo che è bellissimo, significa evocare i nostri antenati, la nostra cultura: quello da cui veniamo, quello che siamo. Quello in cui auspico possano crescere i nostri figli."
Annamaria Di Vanni, assessore alla cultura del comune di Santa Flavia, Cosa rappresenta questo evento? E' la conclusione di un progetto, o, come tutti ci auguriamo, l'avvio di un nuovo percorso ?
" E' una sperimentazione, certamente. Perchè è la dimostrazione che sviluppo territoriale passa da ciò che è stato ieri. Quindi, come amministrazione, non solo auspichiamo che possa diventare una cosa messa a sistema, cioè avvicinare il maggior numero possibile di persone a questa cultura, ma è un momento importante perchè coniuga lo sviluppo del territorio con l'arte e la cultura. Ed interessa tutti: dai giovani ai vecchi"
nella foto di copertina Stefania Blandeburgo, Maurilio Leto Scaduto e Dario Battaglia durante le prove
Solunto in scena: il via nell'Agorà con 'Gli alunni di Zeus' di G.Balistreri, regia di M.Avogadro
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