Bocciato l'aumento IRPEF, il P.D. abbandona la maggioranza e l'aula. L'IMU rinviata,di fatto decade

Bocciato l'aumento IRPEF, il P.D. abbandona la maggioranza e l'aula. L'IMU rinviata,di fatto decade

Politica
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Brusca accelerazione delle vicende politiche che stasera vedevano il consiglio impegnato nell'esame della proposta di nuovo regolamento IMU e IRPEf comunale.

Il partito Democratico, era quasi scoccata la mezzanotte del fatidico 31 ottobre, data ultima per potere approvare gli aumenti, dichiara di lasciare la maggioranza e abbandona i lavori d'aula.

Per tutta la serata hanno fatto prevalere il senso di responsabilità e di appartenenzaad una coaòlizione, ma quando hanno visto esponenti dell'UDC defilarsi e lasciare sguarnito la trincea del risanamento e del rincaro delle aliquote hanno mollato dichiarando che si lasciano le mani libere e non si sentono più vincolati a questa maggioranza politica.

Oltre all'emendamento del P.D. che prevedeva per l'IRPEF comunale un incremento per fasce di reddito, è stata bocciata anche la proposta presentata dalla giunta; ora, siamo oltre la mezzanotte, si è passati a parlare dell'IMU, ma a questo punto è chiaro che anche per l'IMU la proposta della giunta verrà bocciata

Siamo quasi alla conclusione di una seduta agitata quella che porterà alla bocciatura della proposta presentata dalla giunta di nuovo regolamento IMU e IRPEF comunale:frequenti interruzione dei lavori, interventi dai banchi del pubblico che a “pieno titolo” intervengono di fatto nella discussione nel tentativo di afre recedere come poi avverrà, il consiglio dall’esprimere un voto favorevole.

Ogni tanto si leva il coro dimissioni dimissioni, quando il sindaco inutilmente la prima volta cercherà di giustificare i motivi delle proprie determinazioni.
Scambi sotto la cintura tra maggioranza e opposizione, soprattutto tra il sindaco e Gino Di Stefano, capogruppo del PID si scambiano accuse e controaccuse.

In buona sostanza le posizioni si possono così riassumere: da un parte il sindaco Lo Meo con solo un pezzo della sua maggioranza, il PD soprattutto,  che nel tentativo, quasi disperato, di salvare il salvabile, andare cioè al pre-dissesto pilotato, che consentirebbe di attingere ad un fondo di rotazione che per Bagheria arriverebbe a 5.500.000 di euro restituibili in dieci anni c e che darebbero un pò di ossigeno alle esauste casse comunali, chiedono con molto coraggio, considerato il clima, di accogliere la proposta di aumento di IMU e IRPEF, condizione necessaria, ma non si sa però se sufficiente a salvare la nave dal naufragio.

Ribadisce il sindaco di avere messo in atto provvedimenti di risparmio e di razionalizzazione della spesa e cita la determina sugli oneri concessori non più negoziabili con opere da realizzare a carico del concessionari; il piano di razionalizzazione nell’uso dei locali comunali e le conseguenti disdette di contratti di affitto; la vendita delle case popolari, l’internalizzazione dei servizi di pulizia, il piano pubblicitario, l’azzeramento delle indennità degli assessori

Al centro una serie di interventi ragionevoli di consiglieri del PDl, ma non solo, che cercano di capire se questi sacrifici che ci si avvia richiedere ai cittadini saranno sufficienti a garantire il pareggio di bilancio: ma su questo e per diversi motivi, non arriva dal dirigente di settore, Vincenza Guttuso una risposta netta,e non potrebbe d’altronde essere possibile e per una serie di motivi anche fondati.

Cè poi in consiglio una componente più radicale: si va allo scontro frontale con l’amministrazione e il sindaco, si va al dissesto, si vada alle dimissioni o al foglio di via che darebbe l’Assessorato agli Enti locali o la Prefettura agli amministratori , ma con la prospettiva delle dimissioni di Lo Meo e di nuove elezioni per poter cambiare il manovratore.

E’ una partita decisiva quella che si sta giocando stasera tra i partiti e che peserà tanto sul futuro della nostra comunità.

Il Partito democratico nel tentativo di indorare la pillola presenta un emendamento che mira a calmierare le proposte della giunta: prevede delle fasce di reddito per l’aumento del l’Irpef comunale, e per l’IMU la soglia minima per laprima casa , il 4, il 7,2 per i terreni agricoli, e il 10 per la seconda casa.

Ma forse non servirà a trovare la quadra: sarà solo il voto dell’aula a tagliare il nodo gordiano.

Ma come abbiamo detto all'inizio l'emendamento che serve ad attenuare il peso degli aumenti IRPEF previsti dallo 0,3 allo 0,8 soprattutto per le fasce dei meno privilegiati trova pochi consensi anche tra i consiglieri della maggioranza: l'emendamento viene respinto con 15 voti contrari e solo 10 dieci favorevoli.

A questo punto il PD dichiara di non fare più parte della maggioranza e abbandona l'aula.

Ed infatti  la proposta di aumento dell'IRPEF  verrà bocciata con 14 voti contrari e solo 5 a favore ( Vigilia, Scaduto,Raspanti, Mineo,Arena).

La discussione continua sino quasi alle due di notte per  discutere sul regolamento IMU; ma a questo punto la sorte del provvedimento di giunta è già segnata, anche perchè il termine per approvarlo è scaduto il 31 ottobre.

La maggioranza del sindaco non esiste più.

Il consiglio viene aggiornato a venerdì, ma sull'aumento IMU   si fa solo la discussione generale e di fatto decade dovendo la decisione di incremento essere assunta entro il 31 di ottobre, anche se la prosecuzione l'aggiornamento del consiglio a venerdì con la festività nel mezzo potrebbe far pensare ad un recupero.

Ma la legge non ricordiamo che la legge preveda che una festività possa rappresentare motivo di interruzione della continuità di una seduta. Comunque sia il provvedimento non si regge più e varranno le aliquote di giugno .

Una situazione che porta Daniele Vella, capogruppo PD, a mettere una croce sulla collaborazione del partito con il sindaco Lo Meo, con questa dichiarazione:

"Sull'aumento dell'IMU e dell'IRPEF, nonostante la volontà del P.D. di trovare una soluzione di responsabilità ( venendo oincontro anche alle seigneze dei cittadini con un emendamento correttivo),ed evitare il dissesto, nel consiglio di oggi prendiamo atto che l'UDC si è frantumata ed ha messo in crisi ilsuo stesso sindaco.

Stesso discorso per FLI che ha detto che non avrebbe votato l'aumento dell'IMU. Prendiamo atto che è venuta meno la fiducia in questa maggioranza, e di essere noi rimasti l'ultimo partito che aveva accettato di assumersi le responsabilità politiche di fare scelte difficili e impopolari."

Nel futuro solo confusione e nuvoloni neri.

"