'Non sono un venditore di fumo, nè di sogni e illusioni' - di Salvatore Sanfilippo, dottorino

'Non sono un venditore di fumo, nè di sogni e illusioni' - di Salvatore Sanfilippo, dottorino

Politica
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Il sindaco uscente Antonio Napoli continua nelle sue esternazioni a chiedere un confronto con gli altri candidati sui programmi: confronto perchè e su che cosa?

Il sindaco uscente Antonio Napoli, il confronto avrebbe dovuto richiederlo alle forze di opposizione in consiglio per concordare decisioni e scelte che la sua amministrazione ha preso in volontaria solitudine.

Il sindaco uscente Antonio Napoli invece, quando allora sarebbe stato utile e necessario, non cercava alcun confronto, prendeva le sue decisioni da solo, ed ha provocato la rottura di quel patto politico non scritto ma in vigore per chi, al di là del ruolo e dell’appartenenza politica, vuol dare il proprio contributo per risolvere i problemi della propria comunità.

Quando sarebbe stato necessario il confronto sui problemi e sulle soluzioni Antonio Napoli preferiva volteggiare e destreggiarsi disinvoltamente a destra e a sinistra strizzando l’occhiolino a tutti, e poi decidendo da solo, con i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti; andando cioè a far insabbiare Santa Flavia nelle secche di una crisi economica e sociale senza precedenti.

Solo ha governato, (o fatto finta di governare) e solo alla fine si è ritrovato, al momento in cui avrebbe dovuto raccogliere i frutti di cinque anni di amministrazione.

Ne è una prova la “campagna acquisti” dell’ultimo minuto, che lo ha visto imbarcare nella sua lista i nemici giurati di ieri, quelli con i quali si era scontrato sino al giorno prima, in certi casi anche a colpi di carta bollata.

Ricordo al sindaco uscente Antonio Napoli le promesse della scorsa campagna elettorale: a partire dal piano Trizzanò trasformato come le piazze di Capri e Portofino, con tante boutiques e barche di miliardari ormeggiate al molo turistico che sarebbe stato lestamente realizzato, all'ampliamento del porto al P.R.G.

La realtà è stata poi le varie illusorie “campagne mediatiche” dal rilancio del pesce azzurro al set di Agrodolce, (che ha purtroppo fatto la fine che è sotto gli occhi di tutti) e che sono servite solo a gratificare qualche amico senza lasciare traccia; per il resto un campo di calcio costato un’iradiddio che ora si vuole “affidare” in maniera furbesca.

Questo è il bilancio di cinque anni: ora cerca il dialogo e il confronto sui programmi cioè sulle chiacchiere in cui è bravissimo.

Il programma nasce dalle cose, dalle condizioni in cui sono ridotti i nostri paesi e le nostre borgate: non c’è altro programma se non quello di tentare di rilanciare l’economia del sistema integrato della pesca, della sua commercializzazione e della cantieristica, di migliorare le condizioni di vivibilità del nostro paese, di far decollare finalmente il turismo, che negli ultimi anni è crollato.

E’ vero che c’è una crisi economica che è italiana ed europea, ma alla crisi si è aggiunta l’insipienza di questa amministrazione che per cinque anni ha fatto, o meglio non ha fatto, di testa sua, ed ora si vuole confrontare sulle solite promesse per gli allocchi.

Ma la gente ha capito, è stanca di promesse, e vuole vedere finalmente i fatti.

Chi mi conosce sa che non sono e non sarò mai un professionista della politica; sono una persona pratica e di buon senso, non sono né un venditore di fumo né di sogni o illusioni.

Voglio semplicemente mettere a disposizione della mia comunità le mie capacità, la mia passione e il mio impegno.

Chi mi conosce sa che sono una persona seria e perbene, e ne fanno fede la mia limpida storia personale, familiare, politica e professionale.

Io andrò a parlare con la gente, casa per casa, per spiegare cosa voglio fare, e promettendo cosa posso veramente fare.

Non prometterò né la luna, né Capri, né Portofino perché non ho una bacchetta magica e non mi piace imbrogliare la gente, ma ho un sincero e grande desiderio di mettermi a disposizione dei miei concittadini e della mia comunità.