'Certa stampa locale', lo ricordi Lo Meo, è il sale della democrazia

'Certa stampa locale', lo ricordi Lo Meo, è il sale della democrazia

Politica
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Raramente ci era capitato di leggere un attacco alla libera informazione così rozzo nei contenuti e nel linguaggio, come in questo “passo” della lettera istituzionale di risposta che il sindaco Lo Meo ha invitato al presidente del consiglio Caterina Vigilia.

Scrive testualmente Lo Meo: “Mi rammarico solo però, che talvolta, certa stampa locale eserciti strumentali semplificazioni, pubblichi, comunicazioni tendenziose che non ci aiutano ad amministrare al meglio; si gioca al tiro al bersaglio al sindaco con strumentalizzazioni e congetture forgiate nel qualunquismo, che ci costringono necessariamente a dover rispondere, tempo tolto al lavoro urgente ma precisazioni dovute. Sarebbe preferibile, per tutti, impegnarci nella ricerca e proposta di soluzioni di sviluppo.”

Ora a parte l’italiano molto confuso e approssimativo, adesso i bagheresi sanno: se le cose non vanno, è perché “certa stampa locale “ toglie tempo prezioso al primo cittadino costretto “necessariamente a dover rispondere, tempo tolto al lavoro urgente ma precisazioni dovute”

Avete capito bene: rispondere alle domande dell’opinione pubblica, che la libera informazione rappresenta, per il nostro sindaco è perdita di tempo perché lui immerso nelle sudate carte, (e nei giochini di partito) non può essere distratto dai suoi compiti istituzionali.

Ora sappiamo che se la “Fase uno” è stata un fiasco è perché “certa stampa locale” fa “congetture forgiate nel qualunquismo” (?) e fa “comunicazioni tendenziose che non ci aiutano a d amministrare al meglio” (?).

Se ci sono voluti tre mesi tre per vedere una nuova giunta, la responsabilità non è di Lo Meo e dei partiti, è di “certa stampa locale” che “ esercita strumentali esemplificazioni”.

Chiedere conto – come ha fatto “certa stampa locale” - dei costi della politica, degli sprechi della pubblica amministrazione, di politici che vogliono mantenere inalterati i propri privilegi e tagliare i servizi per i cittadini, e raddoppiare i costi della Tarsu,  vuol dire forse diffondere “notizie incomplete od opinioni e critiche preconcette”?

Denunciare che per tre mesi si è cincischiato e perso tempo, quello sì veramente prezioso, nelle dispute dei partiti, per il nostro sindaco “operoso”, vuol dire “giocare al bersaglio contro il sindaco?”

Segnalare all’opinione pubblica che in nove mesi non si è fatto praticamente nulla, anzi sono stati messi alle porta o costretti a dimettersi per incompatibilità con il sindaco o per la legge tre assessori donna, sono fatti da tutti verificabili, o “congetture forgiate nel qualunquismo”?

Compito della libera informazione a tutti i livelli - lo ricordi bene il sindaco Lo Meo - in una democrazia occidentale, è quello di fare il cane da guardia degli interessi della comunità contro gli arbitri, le opacità e le inadempienze della politica.

Forse il sindaco o chi per lui sogna giornalisti adoranti e in ginocchio ad intervistarlo un giorno sì e l’altro pure, ed una informazione che si “nutra” solo dei comunicati ufficiali del comune, come avveniva ai tempi del Ministero della cultura popolare di cui Lo Meo sembra avere nostalgìa.

Sindaco Lo Meo, (almeno che non spunti fuori che la lettera non sia stata scritta da Lei come avvenuto in un altro occasione ma da qualche suo servizievole collaboratore) ascolti il nostro consiglio, ed almeno in questo segua l’esempio del suo predecessore Biagio Sciortino, che attaccato molto più duramnete che Lei per inadempienze, superficialità e inefficienze, mai e in nessun momento si permise di accusare “certa stampa locale” di essere prevenuta nei suoi confronti, manifestando sempre grande rispetto per la libera informazione.

Speriamo che il suo sia stato solo uno sfogo dovuto allo stress: perché Lei ricorderà quanto Le dicemmo all’indomani del voto, e cioè che noi saremmo stati i primi, dopo di Lei primo cittadino, ad essere fieri e orgogliosi se i problemi della nostra città venissero avviati a soluzione e Bagheria tornasse a rifiorire; ma che saremmo stati i primi a denunciare, senza farLe sconto alcuno, quelle che a nostro avviso, e per opinione diffusa, si potranno considerare errori, incapacità, inadeguatezze o peggio scelte clientelari.

Comprendiamo bene che Lei vorrebbe, come tutti quelli che vogliono comandare senza saper governare (almeno sinora), un’ informazione serva e prona che pubblichi solo i comunicati ufficiali del Comune; ma cerchi altrove questa tipo di informazione, perché dalle nostre parti non c’è trippa per gatti.

Cordialmente Angelo Gargano