La libera informazione e le riprese TV integrali e istituzionali - di Nino Amato

La libera informazione e le riprese TV integrali e istituzionali - di Nino Amato

Politica
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A distanza di nove mesi dal voto, con molti cittadini che mi chiedono di intervenire e con forza, non credo di esagerare se dico che le riprese integrali del consiglio comunale sono state negli ultimi anni, nel bene e nel male, uno degli ultimi ancoraggi reali della città con i suoi governanti e più in generale con la sua classe politica .

La riprova l’abbiamo avuta con la messa in onda delle riprese della seduta sull’insediamento della nuova giunta Lo Meo .

Al di là dei dati sullo share (indici di ascolto) di cui non potremo disporre , vi è stato per le strade bagheresi nei luoghi di lavoro ma anche nelle famiglie, prima ancora che sulla rete, un grosso ritorno di dibattito e polemica politica sul contenuto (o forse sui pochi contenuti) di quelle poche ore di trasmissione dedicate alla nuova giunta di governo .

Aveva scritto giorni addietro Angelo Gargano a tal proposito “Vedremo più avanti quale coniglio riuscirà a tirare fuori dal cilindro il sindaco Lo Meo, visto che non si trovano qualche centinaio di euro per fare una determina ufficiale di impegno per far vedere ai cittadini il dibattito consiliare”.

altQualunque sia il giudizio sul livello del dibattito ciò che è saltato agli occhi di tutti i cittadini è stato molto più grave di quanto potessimo immaginare, riassumibile non solo nello scherno di alcuni e nel ripensamento dei più sul comportamento di Lo Mo sindaco, ma sopratutto sull’attuale ed evidente disorientamento politico e programmatico della sua maggioranza.
Ecco allora che le mancate riprese del consiglio comunale possono o sono di già riflesso o conseguenza evidente di un decadimento del governo della città .

Città incapace di essere trasparente e presentabile. Città incapace di affrontare anche con dura dialettica la rilettura di un recente disastroso passato, (anzi adesso vi è chi dalla maggioranza, alza la voce per difenderlo) per venirne fuori con proposte serie ed operatività vera . Città segnata dall’immobilismo amministrativo di chi non vuole o peggio non sa come venirne fuori.

Ecco allora calare il velo d’ombra, spuntano “le polizze assicurative” che hanno tenuto banco nel dibattito, l’informazione è demandata ai comunicatori di “servizio” e le telecamere vengono spente senza soluzioni all’orizzonte.

A tal proposito mi sento di ricordare che di recente alcuni giornalisti nel comune di Sinnai in Sardegna si sono visti addirittura vietare l'accesso alle riprese televisive perché non autorizzati , e visto che questo sindaco vuol farci creder in fiumi di finanziamento da parte dell’attuale governo regionale mi sento di sottolineare che proprio nei giorni scorsi i giornalisti della testata online “Live sicilia” non sono stati neppure ricevuti in conferenza stampa dal presidente della regione Siciliana Raffaele Lombardo.

Oggi come ieri, voglio ancora una volta ricordare che lo sforzo per sostenere e difendere la libera informazione, la libera stampa e la trasparente e completa informazione istituzionale è lo sforzo per difendere la democrazia.

altL’appello che lanciammo affinchè si prendesse consapevolezza della grave situazione di rischio che correva la città, con le fiamme del 26 maggio 2010,sulla tipografia della redazione del Settimanale di Bagheria di Michele Manna, ricordo, si organizzò la piazza e la solidarietà, e gridammo aiuto anche in consiglio a dispetto delle solite passerelle, infatti le istituzioni dopo molte parole rimasero lontane , anche se i giornali ed il loro sostegno non rimasero al palo.

Oggi ,come ho già avuto modo di scrivere, intravedo l'umiliazione della democrazia e della politica bagherese, è il venir meno delle riprese televisive e il contestuale venir meno di controllo e partecipazione che esse possono ancora rappresentare ne sono forse la riprova .

Quello che ne discende è un messaggio amaro, quando ci sono cose da nascondere, quando il potere comincia ad avvertire che il peso delle sue responsabilità possono gravare come un macigno nel giudizio della gente, la libera informazione, la libera stampa, la comunicazione istituzionale vera ed integrale (le riprese TV) diventano il primo vero nemico, anzi il nemico più pericoloso.

Nino Amato dei Democratici per Bagheria