Dio ci guardi dalle citazioni colte dei consiglieri - di Angelo Gargano

Dio ci guardi dalle citazioni colte dei consiglieri - di Angelo Gargano

Politica
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Ci capitò di leggere qualche tempo fa su facebook una gustosa battuta che più o meno diceva “ c’è gente abituata a leggere solo i fumetti che su facebook pubblica però aforismi e citazioni di grandi intellettuali…” 

In qualche modo "mutatis mutandis" quello che sta accadendo nelle ultime settimane nella politica bagherese.

A dare il via alla rassegna dei "copioni" una lettera scritta a firma di Vincenzo Lo Meo sulla vicenda del P.R.G. e da noi pubblicata del 26 gennaio scorso, che dopo avere fatto un coltissimo excursus sul concetto di tempo, lasciava all’improvviso la prosa raffinata, e con un passaggio rimasto ai più oscuro, lasciava trasparire che la responsabilità del furto dei computer presso l’Ufficio Urbanistica, potesse essere in qualche modo fatta risalire a chi, il PID in particolare, non aveva condiviso la linea dell’amministrazione sul PRG.

Malgrado una pronta smentita del sindaco partì una denuncia querela, che l’oscura allusione giustificava.

Si scoprì più avanti che la lettera non era stata scritta dal sindaco, ma dal suo assessore alla comunicazione, Pippo Ferrante, che venne però colto da Gino Di Stefano con le mani nel sacco, perché dimostrò il capogruppo del PID che la parte “colta” era stata copiata pari pari da un libro di tale C.S.Lewis, "L' abolizione dell'uomo" ed. Jaca Book, senza che fosse stata citata la fonte.

Questa facilità di accesso con Internet alle fonti del sapere, cosa utilissima per molti aspetti, si sta però rivelando per i nostri consiglieri un’arma a doppio taglio, che nelle sedute di consiglio ha visto tanti emuli di Ferrante che si sono sbizzarriti nelle citazioni più disparate e nel relativo scivolone.

Evidentemente ci sono alle spalle di alcuni consiglieri o qualche cattivo suggeritore o ghost writer che dopo aver fatto la “soffiata” non si preoccupano più di tanto, non solo di contestualizzare i contorni della citazione ma di suggerire la corretta pronuncia di nomi e cognomi del tutto ignoti (o nella migliore della ipotesi frutto di reminiscenze scolastiche mal digerite), a chi li dovrà leggere.

I consigli comunali, per la diversità delle esperienze umane, culturali e politiche che in esso sono rappresentate, è stato sempre il luogo ideale per i voli pindarici, e di volta in volta hanno visto volteggiare “l’aquila fenicia” assonante rilettura “dell’araba fenice”, sino ad una inarrivabile battuta di un sindaco degli anni '80 che di fronte alla nostra scherzosa sollecitazione di dare l’incarico per il recupero della Certosa all’architetto Le Corbusier , testualmente ci rispose :”Ma ri chi partitu è chistu ?” 

L’ultimo consiglio comunale è stato però il Festival delle citazioni e dei relativi scivoloni.

Inizia Massimo Mineo, che cita un lunghissimo passo di tale Zarzaleios (o Zazaleios), almeno così abbiamo sentito, sul fenomeno degli “indignados”, che nel dibattito sulla famosa Fase 2 a Bagheria, c’entrava come i cavoli a merenda.

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Continua Di Stefano Gino, che cita il conte Ugolino della Gherardesca, e un paio di volte impulsivamente lo chiama Ugolino della “Gorardesca”; ma è la risposta di D’Agati a Di Stefano che è da antologia della parola avulsa dal pensiero.

Io sono diplomato ragioniere, esordisce con giusta modestia D’Agati, però- prosegue allargandosi- ho letto i testi classici, e paragono Lui, il sindaco Lo Meo, a Ken il guerriero, a Massimo il gladiatore, ma quello che mi piace di più continua in un crescendo irrefrenabile il capogruppo dell’UDC, è Ettore Fieramosca quello della Disfida di Barletta, che con cinque “pinnoloni” ha sconfitto un’intera armata.

L’ilarità dilaga, ma ancora il meglio deve arrivare, e lo mette in campo Nino La Corte del PDL nella seduta di lunedì quando quasi a conclusione del suo intervento si avventura in una citazione raffinata ma  si va ad impantanare nella pronuncia del nome dell'autore  Fridich Uilem Nais…abbozza incerto: ora passi per Friedich e Uilem che avrebbe pur potuto leggere tranquillamente

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Federico Guglielmo ma da Nais…. , proprio non riesce a venirne fuori malgrado qualche volenteroso consigliere dal posto suggerisca Nicce, NIcce al punto da far esclamare alla presidente che abbandona per qualche momento il suo “aplomb”.”Nietzsche si starà rivoltando nelle tomba…”

C’è stato un consigliere però, Antonio Scaduto che ha centrato il suo intervento sul concetto di tradimento, e che con molta sincerità lo ha subito detto: alla parola tradimento su Google mi è uscita questa citazione di Gunter Grass, Nobel della letteratura.

Un consiglio ai nostri amici. La cultura è una cosa bella, ma si metabolizza in decenni di studi e ininterrotte letture, e da Google soprattutto va presa a piccole dosi.

Anche perché in certi casi l’effetto di queste esibizioni di sapienza è più o meno corrispondente alla “figura” che farebbe Angela Merkel se indossasse l’abito di Belen esibito a Sanremo (quello della “farfalla” per capirci); attingano pertanto i nostri eroi, dei quali apprezziamo l’anelito e la sete di sapere, a quel giacimento di vita e di cultura vera che sono i proverbi siciliani.

Siano fiduciosi, troveranno tutto quanto serve per fare degli apprezzati interventi, anche perché non corrono il rischio di doverli leggere dal tedesco, ed almeno la pronuncia quindi dovrebbe venirgli bene.

nelle foto dall'alto in basso: Dante Alighieri; Kenshiro; Friedrich Nietzsche