E tra i partiti della maggioranza scese il gelo - di Angelo Gargano

E tra i partiti della maggioranza scese il gelo - di Angelo Gargano

Politica
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Non bastano qualche battuta di Lo Meo, l’accattivante sorriso del nuovo assessore al bilancio Giusi Maggiore, a rassenerare un clima decisamente teso, e alcune facce “nguttumate” contribuiscono a rendere tutta la cerimonia un po’ dimessa.

Pesano e peseranno per molto tempo i retroscena e i colpi bassi di questo lunghissimo e assurdo braccio di ferro, in cui il vincitore apparente sembra essere oggi il Partito democratico.

I fatti delle prossime settimane e dei prossimi mesi diranno quanto sia stata felice l’intuizione di Lo Meo, che sacrificando la pace e gli equilibri interni della sua primitiva  maggioranza, ha scommesso su un ampliamento delle condivisioni dei carichi di responsabilità in vista delle future e impopolari scelte che ci si prepara a prendere.

Il clima di mercoledì 21 marzo, anche se è arrivata la primavera, segnala tempesta.

E’ vero ci sono il presidente e il vicepresidente del consiglio, Caterina Vigilia e Antonio Scaduto, ma è chiaro che la loro è una presenza istituzionale.

Pesa però alla cerimonia  giuramento degli assessori l’assenza totale de “l’Altra Bagheria”, dell' F.L.I., mentre l’U.D.C. ha fatto capolino con le rapide apparizioni di D’Agati e Pietro Di Quarto . Assente anche Antonio Passarello dei Democratici x Bagheria. Presente  al completo solo il gruppo del Partito Democratico, D.Vella , A.Maggiore, P.Pagano, E.Tornatore. Non manca nessuno, c'è anche la segretaria Laura Maggiore.

Dell’opposizione assiste ad una parte della cerimonia il solo Mimmo Prestigiacomo.

Ha lasciato la bocca amara a parecchi la conclusione di questo passaggio politico, e gli scontenti non hanno nessuna intenzione di mascherare il malessere con una presenza diplomatica.

Vogliono rimarcare un distacco rispetto alle decisioni del sindaco e ci riescono.

Ma non è una novità, perchè negli ultimi anni ci siamo abituati a questi "parti" difficili, con il sindaco ad annunciare i nomi degli assessori e nelle stanze attigue gli uomini dei partiti che stanno ancora a litigare e recriminare.

Qualcuno ha attribuito questa condiscendenza del sindaco nei confronti del Partito democratico ad una sorta di “viatico antimafia” o “polizza di assicurazione” come da qualcuno è stata chiamata, che accompagnerebbe le giunte che si tengono buono il PD e Beppe Lumia in particolare.

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Qualcuno più benevolo la attribuisce a lungimiranza politica: la verità la scopriremo strada facendo.

Oggi è anche il tempo delle foto di gruppo, dei sorrisi, delle interviste mielose e dei salamelecchi.

Comunque sia, si procede con la cerimonia rituale del giuramento che riguarda solo i tre novizi, poi qualche battuta del sindaco per ricordarci caso mai ce ne fossimo scordati che i tempi, per noi cittadini naturalmente, sono cambiati in peggio.

Ringrazia l'assessore Ferrante per il prezioso apporto dato alla sua giunta e ne lascia già intravedere un "riciclaggio".

Poi da la parola agli assessori: Nicola Tarantino che fa la battuta migliore, quando alla domanda su cosa c’entra un medico con i Lavori pubblici, ci risponde:”Perché quando il malato è grave si chiama il medico”.

E Giusi Maggiore che sostiene che la sua nomina, improvvisa e a sorpresa, prima ancora che una scelta di genere, è un riconoscimento al merito innanzitutto e alle sue capacità e al suo impegno;

Piero Miosi che parla invece di cose concrete riferendo della firma di un decreto di finanziamento per 350.000 euro per un sistema di videosorveglianza in città: 60 telecamere in punti strategici e con una regia di controllo che verrà installata presso la sede di una delle forze di polizia operanti sul territorio.

Francesco Cirafici è palesemente soddisfatto della conferma delle deleghe del turismo e alla cultura, integrate con il personale e i beni confiscati, che gli potrà consentire di completare un lavoro che ha già avviato di concerto con l’Assessorato regionale e sul quale punta molto.
 

Sergio Martorana che sottolinea come nella situazione attuale l’Assessorato alle politiche sociali dovrà avvalersi del supporto di tutte le associazioni di volontariato per poter far fronte ai bisogni crescenti.

Ed infine Piero Tornatore, la pietra della discordia, che con molta sincerità ribadisce di non aver apprezzato l’ipoteca ultimativa del P.D. sulla delega a lui affidata, quella dei Lavori Pubblici, e di avere pensato alle dimisssioni, ed ha proseguito concludendo con molta signorilità:” E’ una cosa che non lascerà traccia e che non mi impedirà però di lavorare in armonia con i nuovi alleati”.

Auguri alla nuova giunta, perchè ne ha tanto bisogno!