La grandezza di un uomo sta nel diventare piccolo tra i piccoli

La grandezza di un uomo sta nel diventare piccolo tra i piccoli

Politica
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Gentilissimo Direttore, nel ringraziarla per l’opportunità datami nell’usufruire del suo portale, vorrei rispondere al Sindaco Antonio Napoli, in merito a quanto da me precedentemente pubblicato nel “Palazzo delle fiabe”.

Carissimo “Sindaco eroe”, in riferimento a quanto da Lei pubblicato a commento della mia fiaba, vorrei solo darle dei chiarimenti giacchè, come sua consuetudine, non è riuscito a cogliere ( o meglio non ha voluto cogliere) quello che era il pensiero non solo mio, ma Le assicuro di quasi tutta la cittadinanza flavese.

Inizio la mia “opera chiarificatrice” con una spiegazione del termine “faceto”.
Nei dizionario della lingua italiana questo termine non è sinonimo di mera ilarità, o ancor più di stupidità, ma significa “piacevolmente arguto” mentre, se riferito a d un discorso: “tra serio e faceto” implica un tono scherzoso ma con intenzione, almeno in parte seria.

In poche parole è spiacevole che questa fiaba abbia suscitato in Lei, Primo Cittadino, un eccessivo nervosismo e ancor più spiacevole è rilevare che Lei, eroe incontrastato di palazzo Mazzarino, confonda i significati delle parole.

Ma a pensarci bene questa è una delle sue più evidenti caratteristiche: confondere atteggiamenti, parole, modi di porsi ed esporsi garbati ed eleganti, con la stupidità che Lei sottolinea in coloro i quali diversamente dall’eroe non si ergono ad imbonitori, non gridano, non sia arrogano il diritto: “io sono il primo cittadino” come se volesse rievocare continuamente la figura del Re Sole.

E già: il ruolo di imbonitore di mercanzie di grande pregio è solo ed esclusivamente suo.
Basta tornare all’ultima seduta del consiglio comunale ove, tra gli occhi sognanti e la forte emozione, i suoi proseliti hanno ascoltato il racconto delle sue grandi gesta.

Tornando poi al concetto di coraggio, che Lei ha voluto sottolineare e che “nel suo modo di vedere le cose” pregna la statura di un candidato a sindaco, mi permetto di sottolineare che non è coraggioso l’uomo che grida al popolo grandi gesta e si fa scudo, nello stesso tempo, di una situazione politico-sociale-economica di grande crisi per spiegare i propri insuccessi, ma caro supereroe, è nell’umiltà di lavorare per il proprio popolo senza arroganza alcuna la grandezza di un primo cittadino.

La costruzione del futuro parte sempre dall’analisi e dalla trasformazione del passato per cui se un palazzo necessità di fondamenta sicure, il nostro Comune abbisogna di strutture e infrastrutture che in cinque anni Lei e i suoi cortigiani non siete stati in grado di migliorare, consolidare e costruire.

E se nel suo alter ego definisce il candidato “Dottorino” una “Talpa”, Le assicuro che non lo sta denigrando anzi, contrariamente lo sta elogiando perché come questo animale, l’auspicabile Nuovo Primo Cittadino, attuerà una politica di rilancio del nostro territorio, scavando quotidianamente nel tessuto sociale, perché è dalla gente che l’azione politica deve partire e per la gente ha il suo fine e non certo per pochi eletti.

Quanto alle grandi e fumose opere faraoniche, Le consiglio di rivalutare quelle che sono in divenire come la costruzione del sottopasso così fortemente voluta da Lei e dai suoi dignitari di corte anche a fronte di una copiosa raccolta di firme per l’abrogazione del progetto che è stata cestinata.

E’ sotto gli occhi di tutti che ai primi interventi di scavo sono venuti fuori reperti del passato che testimoniano lo sfacelo culturale e storico a cui la realizzazione della struttura porterebbe se mai fosse realizzata.

Senza parlare dell’impatto ambientale e di quel muro che si ergerebbe a dividere il territorio flavese. Un muro antiurto è sinonimo di un muro culturale; è sinonimo di quel muro che Lei, eroe di una triste fiaba, ha eretto tra la gente e le istituzioni.

Concludo dandole un consiglio, attingendo dal linguaggio messianico dato che Lei ha visto in un suo avversario politico, il Messia.

Scenda dal piedistallo, sia meno imbonitore, più umile, più talpa e non giudichi gli altri candidati secondo parametri di un eroe decadente: “La grandezza di un uomo sta nel diventare piccolo tra i piccoli”.

Soluntino, sognatore e deluso   Lettera Firmata

 

Con questa risposta pensiamo di chiudere questo scambio di colpi di "fioretto", che possono essere preludio di una campagna elettorale che, noi dell'informazione per primi, ci auguriamo avvenga sulle proposte e sui contenuti.

Più in avanti pensiamo di ospitare interventi programmati sulle varie questioni che riguardano Santa Flavia, dal Piano regolatore al Porto, dal Turismo alle Problematiche della pesca, ai protagonisti del confronto che porterà il 6-7 maggio all'elezione del nuovo primo cittadino di Santa Flavia.

Redazione Bnews