Lettera aperta dell'MPA al sindaco Lo Meo

Lettera aperta dell'MPA al sindaco Lo Meo

Politica
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Caro Signor Sindaco le abbiamo inviato una missiva riservata il mese scorso, alla quale riteniamo di non avere ricevuto adeguati riscontri e risposte rispetto ai problemi ed ai quesiti posti. Partivamo dalla considerazione che il difficile se non drammatico momento che sta attraversando la vita amministrativa e socio-economica della Città, (alle prese con le seria ed endemica criticità dello stato delle casse comunali, alla situazione di limbo determinata dalla revoca del vigente PRG, all'eterna emergenza rifiuti che sembra non trovare una razionale soluzione) esigeva un assunzione collegiale di responsabilità.

Manifestavamo il dovere di farci carico e condividere il peso e l'onore più che gli onori delle scelte amministrative. Tutto veniva contestualizzato all'interno del progetto politico del Terzo Polo, sotto le cui insegne lei aveva conseguito la vittoria elettorale del giugno scorso, (con il nostro concorso) anche per dare piena attuazione al programma elettorale, alla cui stesura avevamo contribuito. Nel contempo le chiedevamo espressamente (senza finzioni e retorica) il coinvolgimento nella squadra di governo e nelle scelte e nei ruoli che andranno a definire le politiche di sviluppo locale, le politiche urbanistiche e le politiche sociali della Città.

Nella nostra proposizione vi era insito un ragionamento politico, che partendo dai ruoli chiave e strategici occupati da esponenti del MPA all'interno della macchina amministrativa e politica della Regione, voleva rimarcare il contributo e il valore aggiunto che il nostro Partito poteva determinare nella ricerca di soluzioni possibili agli innumerevoli problemi amministrativi in cui si dibatte la sua attività di governo e che necessitano, molto spesso, una sponda in ambito regionale.

A connotare lo spirito che anima la nostra azione politica improntata ad una sana e fattiva collaborazione , per affrontare in maniera pragmatica le tematiche che riguardano la Città e soprattutto i cittadini, pensiamo s'inserisca l'interessamento sulle vicenda legata alla ventilata chiusura dello sportello Serit di Bagheria. Raccogliendo il Suo appello che sollecitava tutte le forze politiche ad adoperarsi, abbiamo sensibilizzato e sollecitato i propri riferimenti politici, affinchè nell'interesse dei cittadini del nostro territorio si continuino a garantire fondamentali servizi. 

Ci preme sottolineare, dopo questa debita premessa, di avere riscontrato nella sua azione politica, un grave deficit relazionale con i Partiti, il nostro incluso, che tradisce, a nostro modo di vedere, una idiosincrasia e insofferenza verso il gioco e le regole democratiche. Ebbene caro Sindaco, Le vogliamo ricordare che la storia ha dimostrato che la democrazia è comunque la meno imperfetta tra le forme di governo e nei suoi meccanismi di funzionamento e al suo interno, i Partiti rappresentano i soli, imprescindibili e fondamentali strumenti che svolgono la funzione di cerniera e d'interfaccia tra le istituzioni e i cittadini. Ebbene, sino a quando non si identificheranno forme di governo e attori istituzionali migliori, con essi ci si dovrà confrontare, nolenti o dolenti, anche a Bagheria.

A questo proposito, noi abbiamo ricevuto, da Lei, segnali di formale disponibilità che, a nostro parere, comunque sottendono una malcelata insofferenza rispetto alle regole della buona politica che riteniamo sinonimo di concertazione, condivisione di scelte e responsabilità comuni, capacità di ascolto, garbo istituzionale, rispetto degli alleati. 

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Nel suo agire politico avvertiamo un pericoloso spirito di autosufficienza che mal si concilia con l'approccio alle problematiche che attanagliano la Città che deve vedere il pieno coinvolgimento di tutte le forse sane della Città in rapporto ai meriti alle capacità e alle potenzialità; premessa indispensabile per instaurare un clima di fiducia reciproca e proficua collaborazione. 

Speriamo di sbagliarci e che queste riflessioni rimangano mere impressioni, soprattutto nell'interesse della Città, anche perchè al di là della sua volontà di dare seguito alla nostra disponibilità a collaborarLa nell'azione di governo, noi contiunueremo con senso del ruolo (dentro o fuori il Palazzo) a occuparci dei problemi e delle tematiche sociali, economiche, amministrative della Città tentando di proporre soluzioni, pianificazioni, progettualità.

Siamo infatti consapevoli e accettiamo conseguentemente la sfida, che ad ogni livello, nazionale , regionale e soprattutto locale, i Partiti oggi debbano autorinnovarsi e realizzare una riqualificazione culturale e programmatica per riguadagnare quella fiducia dell'opinione pubblica che oggi appare perduta e cimentarsi in un ritorno a una elaborazione culturale per mettere a punto programmi non raffazzonati, ma credibili e strutturati. 

Oggi per uscire dal pantano bagherese riteniamo occorra una leadership istituzionale forte ed autorevole, che si ponga come primo obiettivo quello di fornire una energica risposta alla crisi e di esprimere una ulteriore scommessa sul futuro fondata su una visione politica strategica, quanto meno a medio termine, che onestamente si stenta a riconoscere nella sua azione politica. Occorre che Lei finisca di attingere a piene mani all'armamentario della vecchia politica. Strumenti che ultimamente la portano a soprassedere e differire la soluzione delle questioni più difficili, temporeggiando quanto più è possibile, con il risultato finale di navigare, galleggiando pericolosamente e conseguentemente a vista. Tutto questo non ci induce all'ottimismo, prioritariamente in qualità di cittadini.

Sempre che Lei vorrà realizzare e rendere esecutivo il decantato e sbandierato Progetto ( icona e mantra della sua vittoriosa campagna elettorale) di rendere Bagheria “Polo di servizi per l'area metropolitana”, si dovrà dotare di un vero “progetto programmatico di sviluppo”, collegato esclusivamente alle vocazioni locali, con in primo piano il turismo, la cultura e l’agroalimentare. Per fare marciare una politica di sistema di questo livello bisogna mettere insieme più risorse possibili. Bisogna scatenare più sinergie virtuose.

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Si dovrà creare una squadra di professionalità, competenze e passionalità politiche composta da uomini e donne che conoscano le dinamiche territoriali e siano in grado, sganciati dagli opportunismi e le miserie del clientelismo politico, di adottare ed attuare un piano di rinascita innanzitutto civile e sociale e successivamente economico. Energie tutte protese a realizzare lo “sviluppo produttivo”. 

Occorrerà, in definitiva, un cambio di passo soprattutto culturale della classe politica locale, di cui Lei si dovrà fare interprete, collante e guida rispetto ai temi della valorizzazione delle risorse del territorio. Perché questo si realizzi non occorrono solamente le declamazioni di prassi o le enunciazioni vacue e vuote di principi e meri slogan, ma fatti e azioni concrete, che ad oggi, ad onor del vero, non intravediamo.

Queste le ragioni che ci inducono, allo stato attuale e nostro malgrado, ad interrompere ogni interlocuzione, fino a quando Lei, Signor Sindaco dimostrerà intanto di recuperare lo spirito costruttivo, progettuale e di condivisione di obiettivi e scelte che ci indussero a sostenerla nella competizione elettorale e ci darà soprattutto contezza di aver assimilato in maniera chiara, il significato e l'opportunità strategica del sostegno del nostro Partito alla sua azione di governo, nei modi e nelle forme improntate al garbo istituzionale e soprattutto alla correttezza personale e politica.

Il Portavoce
Marcello Scalici