Il Palazzo delle favole

Il Palazzo delle favole

Politica
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C’era una volta….

Così cominciano le fiabe, e circa cinque anni fa cominciò la fiaba del primo cittadino del Comune di Santa Flavia.

Il sindaco Antonio Napoli, si presentò alla cittadinanza come il nuove eroe che avrebbe cambiato le sorti del suo “regno”, trasformando i paesi che lo compongono in luoghi di cultura, di sviluppo, di turismo….

L’eroe insieme ai suoi proseliti, avrebbe fatto riemergere dalle ceneri delle precedenti  amministrazioni il Comune di Santa Flavia.

Palazzo Mazzarino sarebbe diventato il suo castello, assurto ai fasti e ai lustri di tempi lontani.

L’eroe come nelle migliori fiabe che si rispettino, avrebbe ripulito il territorio da “scorie” e “rifiuti” che ne adombrano le bellezze, avrebbe fatto del mare e dei suoi pescatori il traino per l’economia, avrebbe costruito opere di così alto valore che nei memoriali futuri sarebbero per sempre rimasti.

Ecco nella fiaba da Lui scritta, tutto sarebbe stato bellissimo e il suo Regno sarebbe stato il più grande.

Ma ad oggi, a due mesi dalle nuove amministrative, questa storia risulta ai cittadini del Comune una di quelle amare fiabe in cui non c’è lieto fine; non c’è la conclusione “ e vissero tutti felici e contenti”

Di contenti, nel regno del sindaco eroe, ce ne sono pochissimi, se non i suoi dignitari di corte.

Il popolo deluso dalle tante promesse spera che strade viabili, strade pulite, giardini e parchi pubblici, strutture scolastiche efficienti, un porto ed un mercato ittico funzionale, un campo di calcio ad oggi inutilizzato, (costato quanto San Siro e il cui mutuo è sulle spalle dei cittadini), uffici pubblici ristrutturati, servizi sociali per i più deboli, tesori d’arte di grande pregio rivalutati, non siano più proiezione di desideri e sogni irrealizzabili, ma diventino le priorità di chi succederà al trono del “Castello Comunale”.

Il popolo flavese chiede solo che non siano più fiabe, che non ci siano più sogni, che non ci siano più illusioni, ma che ci si possa sentire orgogliosi di vivere in paesi le cui bellezze paesaggistiche, architettoniche e culturali ci vengono da molti invidiati.

Largo Trizzanò è uno di questi splendidi esempi, che in tempi non lontani brulicava di locali, ma che oggi è ridotto a fantasma malinconico di un paese vivo.

E se nelle fiabe l’eroe vince sempre, nella mitologia qualche volta l’eroe si immola per il bene del suo popolo.

Quindi per il troppo amore che il Nostro ha decantato per la sua comunità in questi cinque anni, speriamo che l’Eroe lasci il posto a chi, a piccoli passi, nel silenzio, nell’umiltà, negli occhi bassi ma limpidi, nel rispetto di chi gli darà il mandato di amministrare, possa dare nuova vita a questo comune, che da cinque anni giace agonizzante nelle mani di un eroe senza ombra e senza macchia, che oltre all’apparenza ha prodotto ben poca sostanza.

Così si potrà scrivere il finale della fiaba ” .... e tutti vissero felici e contenti”

Un soluntino, sognatore e deluso                 Lettera Firmata

 

Pubblichiamo integralmente questa nota pervenutaci che attraverso la figura retorica del paradosso esprime con garbo non disgiunte dall’ironia e dal sarcasmo una posizione politica.  La consideriamo un contributo tra il serio e il faceto, ma comunque sereno, al dibattito che si sta sviluppando a Santa Flavia in vista delle prossime elezioni amministrative.
Naturalmente siamo pronti ad ospitare una eventuale replica di chi della fiaba (o della storia) dà una diversa chiave di lettura.  Redazione Bnews