Il mondo della produzione unito contro la mala politica siciliana

Il mondo della produzione unito contro la mala politica siciliana

Politica
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Oltre ventimila manifestanti ieri nelle strade di Palermo: c'erano operai, imprenditori, artigiani, commercianti, studenti e pensionati. C'era la società che lavora e produce che ha manifestato contro la mala politica siciliana che dilapida risorse, che non taglia gli sprechi e rinvia le riforme. Noi pubblichiamo il documento messo a punto nell'occasione dall'API-CLAI di Bagheria guidata da Gino Scardina.

Questo il testo del documento.

 

Mai nella nostra Regione, come di questi tempi, abbiamo assistito allo svolgimento di tante manifestazioni, alle quali hanno partecipato in maniera quasi spontanea: Imprese di tutti i settori, professionisti, laureati, lavoratori di qualsiasi estrazione ed appartenenza, disoccupati e giovani in cerca di prima occupazione.

Ovunque in Sicilia, come se si fosse propagato un veloce contagio, specie nell’ultimo bimestre si sono svolte un’infinità di Assemblee organizzate dalle varie associazioni di categoria dell’Artigianato, dell’Industria, del Commercio, della Cooperazione e dal mondo del lavoro dipendente ai quali si sono aggiunti i tantissimi disoccupati compresi i giovani che, ormai da noi rappresentano una vera emergenza;
l’asse portante del confronto ai vari livelli del dibattito generale ha espresso una grande sete di Lavoro e Sviluppo unito alla voglia di cambiamento di un sistema ormai logoro oltre che corrotto, che nulla ha fatto per evitare la crisi economica per tanto tempo ignorata.

La CLAAI, in particolare, già il 27 gennaio scorso, aveva promosso un’assemblea degli Artigiani edili e del vastissimo indotto che gravita attorno agli stessi, aveva già lanciato il grido d’allarme consegnando un proprio documento nelle mani del Presidente della Commissione Regionale Alle Attività Produttive on. Salvino Caputo, in occasione di un’audizione delle quattro Associazioni di Categoria dell’Artigianato.

Il 16 di Febbraio e poi ancora il 20 dello stesso mese per iniziativa di CNA, Confartigianato, CLAAI e Casartgiani presso la Camera di Commercio di Palermo si sono svolte due manifestazioni unitarie a carattere provinciale a tutela e difesa rispettivamente delle attività degli edili e degli acconciatori ed estetisti nel corso delle quali oltre al successo delle iniziative stesse, si sono evidenziati gli impegni a sostenere le nostre rivendicazioni da parte della classe politica presente.

Tra i fattori che aggravano notevolmente la condizione delle nostre imprese in tempo di crisi abbiamo evidenziato:

1. La mancanza di sostegno al credito ordinario o agevolato che sia;
2. I tempi lunghi delle Pubbliche Amministrazioni e l'eccessiva regolamentazione della burocrazia
3. Il Patto di stabilità interno ai Comuni e i tempi di pagamento;
4. I problemi legati al rilascio del DURC;
5. I sistemi coercitivi usati per le riscossione del credito da SERIT ed EQUITALIA;
6. L’Abusivismo e l’esercizio in nero della professione;
7. Il cuneo fiscale e contributivo.

Questa secondo il nostro punto di vista è la diagnosi sulle cause principali che di fatto hanno determinato la paralisi del nostro già fragile sistema impresa, in particolare quelle legate all’edilizia, che ha avuto una funzione di volano per tanti anni, in assenza d’altro.

Tra le cure necessarie per la ricrescita economica ed occupazionale avevamo evidenziato alcuni punti nella nostra assemblea del 27 gennaio che riteniamo abbastanza efficaci e che desideriamo sottoporli al vaglio di chi legge e di coloro che dovranno adoperarsi qualora li ritenessero validi per attuarli.

1. Chiedere un immediato e massiccio intervento della Regione Siciliana tendente ad impinguare il fondo di rotazione della CRIAS a valere anche, ove fosse possibile, sui fondi strutturali dell’Unione Europea 2007/ 2013.
2. Chiedere un immediato e massiccio intervento della Regione Siciliana tendente ad impinguare il fondo di rotazione della CRIAS a valere anche, ove fosse possibile, sui fondi strutturali dell’Unione Europea 2007/ 2013.
3. Ottenere la concessione (dimostrato il possesso dei requisiti) Credito di Esercizio CRIAS a tasso 0% a titolo una tantum, che con lo stanziamento dei fondi di cui al punto 1. Potrebbe essere erogato nel giro di 30 giorni.
4. L’istituzione di tavoli tecnici locali supportati dalle associazioni di categoria tendenti al confronto sistematico con le Amministrazioni Cittadine per la firma di Protocolli d’Intesa sulle iniziative da intraprendere localmente e monitorare quelle in applicazione a norme regionali, per venire incontro alle imprese ed i loro dipendenti.
5. L’estensione della norma regionale che prevede finanziamenti a tasso zero per le costruzioni in centro storico ed in zone “A” intesa più genericamente al recupero ed alla ristrutturazione del patrimonio edilizio già esistente per la concessione di piccoli mutui bancari, sotto la forma del contributo in conto interesse.
6. La preparazione a breve di una grande manifestazione a carattere regionale che possa coinvolgere l’intero comparto con il suo vastissimo indotto oltre che tutti i dipendenti, volta a rivendicare le proprie legittime aspirazioni ed al mantenimento di tantissimi posti di lavoro.

Infatti la manifestazione indetta per il primo marzo sul piano delle rivendicazioni chiede sostanzialmente alla Regione attraverso l’attivazione di fondi comunitari, regionali o nazionali:

• Un piano straordinario per attivare in pochi mesi le opere infrastrutturali materiali e immateriali cantierabili.
• Facilitare l’accesso al credito alle imprese ed alle famiglie.
• Sostegno all’occupazione produttiva nelle Imprese.
• Sostenere la competitività delle produzioni agroalimentari rispetto alle scelte dell'UE.
• Attivazione immediata dei Fondi Europei.
• Cambiamento delle procedure inique di riscossione della Serit e interventi compensativi.
• Snellimento delle procedure amministrative.

A costo zero e rispettando principi di “EQUITA’ “ si potrebbe dare una qualche risposta ai tantissimi imprenditori che soffrono maledettamente della concorrenza sleale di tutte le sacche di abusivismo che si annidano nel nostro sistema produttivo e ancora di più in quello dei servizi.
 

Infine:

• Modificare la norma sul DURC affinchè si possa consentire all’azienda in difficoltà la compensazione tra Enti creditori e debitori.
• Allentare i vincoli sul Patto di Stabilità maggiormente per gli Enti più virtuosi per poter finanziare o cofinanziare interventi legati alla tutela e messa in sicurezza del territorio, del patrimonio edilizio, dei beni culturali ed artistici.
• Per ultimo pensiamo alla costituzione una vera e propria “Task Force” a carattere Regionale volta a sorvegliare sulle iniziative ed i provvedimenti posti in essere dal Governo della Regione a seguito del confronto in ordine alle richieste che verranno formulate attraverso la manifestazione Regionale del 1 Marzo “Marcia per lo Sviluppo ed il Lavoro”.

Presidente API CLAAI
(Gino Scardina)