Bagheria: finalmente la verità sul debito derivante dal dissesto - di Angelo Gargano

Bagheria: finalmente la verità sul debito derivante dal dissesto - di Angelo Gargano

Politica
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E' da anni che, noi per primi, diamo i numeri sul debito presunto che ha portato al dissesto il comune di Bagheria. Ad aumentare la confusione è stata la politica che per motivi strumentali tendeva ad aumentare o ridurre, a seconda dei punti di vista, l'entità del debito. Ed infine anche alcune numeri e cifre  veicolati attraverso il sito ufficiale del comune hanno completato l'opera.

Per cui qualche settimana fa cominciò a circolare la voce, diventata una sorta di mantra che la 'vecchia politica' aveva accumulato 66.000.000 di debiti. Niente di più falso, però a parecchi faceva comodo far passare questa cifra e l'allegato messaggio 'si manciaru puru i chiova ri mura'.

Su questo va detto che c'è stato un grave errore di comunicazione dell'Ufficio stampa del comune di Bagheria, legittimato dalla politica.

Ora finalmente arriva la verità ufficiale e incontrovertibile, documentata nella nostra intervista al dottore Giuseppe Catalano, presidente dell'Organismo straordinario di liquidazione  (O.S.L.).

Allora rifacciamo i conti ed in base a questi dati ufficiali diamo i giudizi a ragion veduta.

L'organismo straordinario di liquidazione  ha ricevuto 312 istanze di ammissione alla cosiddetta massa passiva per un totale di 66.000.000 di euro; questa cifra corrisponde alla sommatoria di quanti hanno presentato presunti titoli di credito nei confronti del comune di Bagheria (poco meno di 1/3 circa 21.000.000 sarebbero stati richiesti dai liquidatori del Coinres)

L'organismo straordinario di liquidazione ha consultato gli uffici, ha esaminato atti, pratiche e provvedimenti amministrativi e dopo il parere di apicali e dirigenti, ha riconosciuto un debito per circa 24.000.000 di euro.

Quindi il debito vero e reale che la Commissione riconosce come legittimo rispetto alle richieste originarie dei creditori di 66.000.000 è in effetti di 25.000.000 di euro. Punto. E su questo non ci piove. 

Va anche detto che durante la fase di accertamento della massa passiva, una serie di sentenze a partire da quella sulla richiesta AMIA di circa 5.000.000 di euro per oneri di conferimento a discarica di Bellolampo risalente alla metà degli anni 2000 e le sentenze sui piano di lottizzazione revocati dai commissari nel 1999 di circa 9.000.000 di euro hanno drasticamente ridimensionato le richieste.

La procedura di liquidazione semplificata che prevede un taglio concordato con i creditori del 50% rispetto a quanto riconosciuto e dovuto, consentirà secondo le previsioni dell'Organismo di  liquidazione un ulteriore abbattimento del debito a 15.000.000 di euro, e spieghiamo perchè.

Ci sono dei debiti, per esempio competenze dovute e riconosciute ai dipendenti che la legge non prevede possano essere abbattuti del 50%, ed inoltre c'è da ritenere che qualcuno non accetterà la procedura semplificata e concordata.

C'è poi da tenere presente che è prevedibile che i liquidatori del Coinres non accetteranno per i debiti che la Commissione ha riconosciuto la liquidazione semplificata e che faranno ricorso, e aggiungiamo noi, con scarsissime possibilità di successo, perchè per i bilanci Coinres dal 2008 in poi ci sono sentenze del Tribunale di Termini Imerese che segnalano come non veritiere le cifre contenute in quei bilanci.

Allora considerato che: la Regione ha deliberato per i comuni in dissesto un contributo per il ripiano dei debiti che per Bagheria sarà di oltre 3.000.000 di euro in dieci anni; il comune ha in corso un contenzioso con gli amministratori dei beni confiscati a Michele  Aiello perchè dei 3.000.000 di euro decisi come indennizzo dal Tribunale per il comune solo 1.000.000 è stato effettivamente versato; in bilancio è già stata accantonata una provvista di 2.000.000 di euro per avviare le procedure di liquidazione semplificata; ci sono oltre 35.000.000 euro di residui attivi, in larga parte è vero inesigibili, ma su cui si può lavorare per un parziale recupero; già da due anni a Bagheria, dopo la delibera commissariale del 2014 della dr.ssa Michela La Iacona, tutte le aliquote di tasse e tributi sono state elevate al massimo, ed una parte dei maggiori introiti andrà a finanziare l'estinzione del debito; se si considera che nel decreto del governo cosiddetto 'Milleproroghe' è stato  previsto un ulteriore contributo per i comuni in dissesto, e che quindi a Bagheria arriveranno per questa voce ancora uno o due milioni di euro, si comprende bene che basta fare un discreto lavoro di recupero dell'evasione che è elevatissima, (appena il 33% è la percentuale di riscossione sui tributi comunali), per potere chiudere quella che tutti più o meno in buona fede avevamo definito la voragine dei debiti.

Ed allora si potrebbe cominciare a ragionare seriamente se questo dissesto è stato da qualcuno agognato e pilotato per motivi politici.

Angelo Gargano