Abusivismo edilizio, arriva il giro di vite: le ordinanze di demolizione debbono essere eseguite

Abusivismo edilizio, arriva il giro di vite: le ordinanze di demolizione debbono essere eseguite

Politica
Typography

Grande allarme in questi giorni in Sicilia su un tema caldo, quello dell'abusivismo edilizio, per un aspetto che aveva visto i sindaci largamente inadempienti rispetto a quanto previsto dalle leggi, che in certi casi parlano molto chiaro, e cioè che laddove esistano sentenze definitive che abbiano sancito l'insanabilità di edifici abusivi o quelli che lo sono nei fatti, (edificazioni successive ai termini di validità dell'ultima legge di sanatoria del 2003), i sindaci debbano procedere o ad abbattere l'immobile o ad acquisirlo al patrimonio pubblico destinandolo ad usi di pubblica utilità.

E' avvaduto che i sindaci siciliani si sono inventati una norma, ad usum delphini, che impedirebbe la demolizione dell'immobile se occupato da inquilini per i quali l'immobile è la prima casa, cosa che nessuna legge prevede.

Dietro questo paravento è accaduto di tutto e di più: alcuni sindaci non hanno dato alcun seguito alle oridnanze di demolizione, altri hanno acquisito 'immobile, abusivo ed insanabile, al patrimonio pubblico, lasciandolo però in uso ai vecchi inquilini che, non essendo proprietari, non pagano alcun canone di locazione ed omettono pure di pagare le relative imposte, con un danno all'Erario che la Corte dei conti sta cercando di quantificare.

Insomma siamo alla vigilia dell'esplosione di una bomba che farà molto scalpore: la Regione che aveva avvistato il problema aveva mandato commissari in 113 comuni, senza grandi risultati però, perchè le delbere di demolizione o di acquisizione al demanio pubbico si perdevano nei meandri dei dibattiti in consiglio comunale, con l'evidente obiettivo di rinviare i problemi.

Adesso pare che diverse Procure siciliane abbiano indagato su questa materia e si preparino ad adottare provvedimenti, dopo avere reiterato le sollecitazioni ai comuni e firmato protocolli di intesa, come accaduto a Bagheria, dove anche il comune sembra essersi svegliato, tant'è che oggi il sito ufficiale riporta una lunga nota con tutta una serie di sollecitazioni e raccomandazioni sull'argomento che riportiamo integralmente a parte.

In questi giorni, si specifica nella nota, verranno inviate 4.474 lettere raccomandate ai richiedenti la sanatoria per edifici abusivi, il cui iter, per motivi vari è rimasto incompleto; entro quindici giorni i destinatari della sollecitazione potranno anche con perizia giurata, così come le leggi prevedono, certificare le attestazioni e i requisiti mancanti, e soprattutto dimostrare di aver pagato, qualora l'immobile abbia i requisiti di sanabilità,  gli oneri concessori e l'oblazione; in questo caso sono previste rateizzazioni e dilazioni per completare i pagamenti.

In caso di mancata risposta, specifica il comunicato del comune, verrà avviata la procedura di diniego definitivo dell'istanza, e dopo la decisione che verrà assunta dal consiglio comunale si perverrà alla demolizione o all'acquisizione dell'immobile al pubblico demanio, con destinazione ad usi pubblici.

Insomma un giro di vite, che è facile prevederlo, susciterà un mezzo terremoto, per quanti soprattutto non avendo completato i pagamenti pensavano che lo Stato ci avesse messo una pietra sopra.