Ancora sulla figura e sull’operato del Sindaco Patrizio Cinque - di Manlio Schiavo

Ancora sulla figura e sull’operato del Sindaco Patrizio Cinque - di Manlio Schiavo

Politica
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Gentile Direttore,
abbiamo letto con la dovuta attenzione le tue valutazioni sulla figura e sull’operato dell’attuale sindaco in risposta molto critica ad un articolo - francamente per niente condivisibile -pubblicato sul quotidiano “la Repubblica”, anche se noi stessi abbiamo redatto una nota molto rigorosa di dissenso dal comportamento del primo Cittadino, che ha trovato spazio presso questo stesso giornale.


Ma ci permettiamo di esprimere- ce lo consenta la stima nei tuoi confronti- qualche perplessità sul senso ultimo delle tue argomentazioni e valutazioni, che, per certi aspetti, ci vedono in completa sintonia, per altri ci lasciano disorientati.

Chiariamo, in premessa, che queste nostre riflessioni non intendono affatto rimarcare un atteggiamento critico ostile all’essere e al fare del sindaco e della sua “squadra” di appassionati seguaci, visto che nei confronti di questa amministrazione siamo stati collaborativi, propositivi e disponibili più di una volta, ma anche chiarissimi e fermissimi nella critica nelle più recenti occasioni con due distinte note, delle quali non rigettiamo una virgola, a conferma della nostra più completa autonomia e libertà di giudizio, che abbiamo esercitato anche in passato e che continueremo ad esercitare anche al presente ed in futuro.

Vogliono solo essere un tentativo di confronto, in maniera pacata e civile, come nel tuo stile e nel nostro stile, con chi, come te, bagherese, ha una sua consolidata esperienza culturale, politica , professionale, e sicura conoscenza “storica” dei trascorsi di questa città.

Abbiamo colto in quell’articolo la consapevolezza, in più passaggi da te sottolineata, e sulla quale, non possiamo non concordare, sulla totale inadeguatezza della persona dell’attuale sindaco - e con lui la sua “squadra” di governo- a ricoprire la carica a cui è stato eletto, sotto i più diversi punti di vista, comportamentale, di esperienza politica, di competenze.

- Sotto il profilo comportamentale, non occorre ribadire il nostro assenso a quanto da te evidenziato nell’articolo, in più punti, in forma chiarissima (tra le altre: “...non accada più di vedere il sindaco di Bagheria usare le espressioni...che mai e poi mai un sindaco, il massimo rappresentante di una comunità, si dovrebbe azzardare anche solo a pensare; Ha usato espressioni inaccettabili Patrizio Cinque...; ...anch’io nel vedere certe scene passare sul TG1 e i talk show nazionali mi sono vergognato...ed ho provato, come bagherese, disagio e imbarazzo").

Ma - e da qui il disorientamento - perché aggiungere che “siamo più propensi all’indulgenza verso lo sfogo istintivo e sopra le righe di un singolo, anche se sindaco di Bagheria” (sic!)? e, invece, non riconoscere - come aggravante, che cancella qualsiasi indulgenza- che proprio a questi comportamenti del Primo cittadino è consequenziale “l’indegna gazzarra organizzata dagli attivisti del Movimento 5stelle la sera in cui Giulio Golia.....persone..che nel clima del branco si trasformano” ?

Tanto è vero che su questo comportamento il Sindaco non si è pronunziato, anzi ci è parso, implicitamente, compiaciuto.

- Sotto il profilo dell’esperienza politica e delle competenze:
essere “assolutamente digiuno di politica” – come tu sottolinei- al momento della sua candidatura, può essere una scusante o è un’aggravante di irresponsabilità nei confronti dei cittadini a cui richiedeva fiducia col voto (ma gliel’aveva prescritto il medico di fare politica “a digiuno”?);
ritrovarsi “all’improvviso (sic!) ad amministrare una cittadina come Bagheria con i problemi che ben conosciamo, con le finanze comunali dissestate....” può essere una scusante o è un’aggravante di irresponsabilità nei confronti dei cittadini che col loro voto gli avevano concesso ampia fiducia? Dobbiamo credere che non avesse, prima di candidarsi, reale contezza dei problemi e delle finanze dissestate? E dove aveva vissuto, prima? Per la serie: «ci sei venuto o ti ci hanno portato?».

Sappiamo bene invece che sindaco e suoi più stretti collaboratori conoscevano benissimo la natura dello stato debitorio del Comune!
Anzi, ci dobbiamo chiedere: perché, a distanza di quasi due anni, da questa amministrazione non viene fornita ancora ai concittadini esatta conoscenza, nello specifico delle diverse tipologie e non solo nei numeri, così come avevamo a suo tempo sollecitato, dei dati riferiti a questo stato debitorio? nulla in proposito ci sarebbe dato ancora da sapere, se non ci fosse stata una nota redatta da alcuni di noi che, come Gruppi Civici , nel giugno 2015, abbiamo preso l’iniziativa di incontrare i rappresentanti della O.S.L e riferire ai concittadini almeno alcuni dati generali.
municipio 193

Gentile direttore,
non possiamo ancora non sottoscrivere pienamente il tuo giudizio netto e chiaro circa la prassi politica del sindaco e del suo Movimento, sbagliata “nell’approccio settario nei confronti delle forze migliori della città e dell’opposizione....con una sostanziale intolleranza dei diritti della parte politica avversa, in un clima di perenne e ormai insopportabile conflitto, che non ha giovato certo alla soluzione dei problemi....” per risolvere i quali questa amministrazione è andata avanti “...con il metodo, paradossalmente scientifico, dei tentativi e delle approssimazioni successive”.

Ma ci disorienta leggere, dopo questa obiettiva disamina, nel complesso, terribilmente impietosa, che si comincia a vedere “..un paese dignitosamente pulito....”: ma a quale paese ci riferiamo? dignitosamente pulito solo perché si svuotano i cassonetti? E il tappeto di rifiuti, sul quale si cammina per (quasi) tutto il paese, visto che non esiste spazzamento?

E prima di questa amministrazione, nessun sindaco ha fatto nulla, anzi si è compiaciuto di far camminare i cittadini in mezzo all’immondizia? Ci sono stati, certo, i picchi di crisi: come non ricordare che proprio gli scriventi, proprio questi che se ne stanno “dentro le loro case” e che “parlano, parlano” soltanto, alcuni anni fa, abbiamo organizzato una manifestazione pubblica, con il concorso degli studenti delle Scuole superiori, per protestare contro la situazione di degrado? E dov’erano allora i Cinque e le stelle? E gli altri appassionati seguaci?
- “una modesta riduzione dei conti della Tarsu” : su questo, solo qualche breve considerazione.

Ci si lamentò (e a ragione!) che la precedente amministrazione avesse raddoppiato la Tarsu (per arrivare a poco più di 11 mln di euro/anno); tale raddoppio veniva giustificato come una tantum per far fronte alla situazione debitoria – perché così tanto risultava il costo (smisurato!) ma con l’intento di ridurlo successivamente. In effetti, da 11 mln/anno si passò a poco più di 9 mln/anno, con circa 3 mln di risparmio (ma nessuno se lo ricorda e ci fa caso). Al momento della decadenza dello stesso sindaco, era stato predisposto un piano ARO (a parte lo smaltimento in discarica), con approvazione dell’Assessorato Regionale Energia già pronto per un bando di gara europeo sempre ai sensi di legge (atto importantissimo circa la legalità essendo ai sensi di legge, che poteva diventare situazione-pilota per la stessa Sicilia; ma... a qualcuno non è piaciuto) e partendo da una base d’asta di 6 mln di euro!

Ebbene, non è strano che, pur non tenendo conto questa amministrazione di tale piano e perseguendo altro percorso (a norma di legge? speriamo!), viene ripetuto con compiacimento lo slogan della riduzione apprezzabile (tutta da verificare a consuntivo!) di appena il 5% sull’importo di poco oltre i..... 9 mln. di euro? E ancora: 9mln non sono affatto la metà di 11mln. Allora vuol dire che quel raddoppio aveva un senso se, di fatto, non è stato annullato del tutto! Ma nessuno sembra farci caso. A noi sembra molto strano......

Ancora: a supporto di una inaspettata e positiva valutazione della figura del Primo cittadino, fai riferimento al suo linguaggio nei confronti della mafia “....si parla di mafia (e di mafiosi soprattutto, differenza non di poco conto) con un linguaggio che Bagheria non conosceva......”. Benissimo, prendiamo pure atto del linguaggio “coraggioso”.

Ma vogliamo fortemente sperare che il parlare di mafiosi o presunti tali sia supportato da oggettivi e inoppugnabili riscontri ( ci sarà pure una qualche differenza fra giustizia e giustizialismo) che inneschino percorsi virtuosi da parte delle Forze dell’Ordine per l’adeguata repressione del fenomeno; in caso contrario, potremmo correre il rischio gravissimo, in un contesto sociale così difficile, di un Sindaco che innesca processi sommari (dentro la legge?/fuori della legge?) perché magari, “provocato”, ancora una volta ha “dato di testa” per inesperienza improvvida.

Più consistente perplessità nasce nel leggere che questo linguaggio “ ....sta provocando di converso una nuova presa di coscienza della nostra comunità, soprattutto dei più giovani, nei confronti del fenomeno mafioso....Al di là delle manifestazioni, delle marce, delle parate e degli slogan..... E’ questo il vero processo di rinnovamento culturale e di mentalità che il sindaco di Bagheria sta favorendo con le sue battaglie....”.

Quindi, riguardo alla lotta alla mafia e all’impegno per attivare, nei giovani soprattutto, una nuova presa di coscienza nei confronti del fenomeno mafioso, dobbiamo prendere atto – sembra di leggere proprio questo- che tutto, in fondo, è cominciato da due anni a questa parte? Che la società civile bagherese, la scuola bagherese, la chiesa bagherese, la cultura bagherese, nulla abbiano fatto, in precedenza, se non manifestazioni, marce (sic!), parate (sic!) slogan(!), di fatto inutili, non hanno creato una “storia” di impegno coraggioso, di testimonianza civile ed etica? e si doveva attendere questa siffatta figura- essa sì, sostanzialmente, senza “storia”- per “una nuova presa di coscienza .... per un “vero processo di rinnovamento” ?

Corso Umberto
Gentile direttore,
ma quali “osservatori neutrali” potrebbero testimoniare ciò, a rischio di falsificare la storia di questa città, che certamente è stata teatro di un prepotere mafioso violento e senza scrupoli, ed è ancora condizionata dal gravissimo peso di questa struttura di male - e chi di noi lo hai mai negato e non si è sempre impegnato nell’azione di contrasto? - ma che, faticosamente, con difficoltà, ma tenacemente, ha lavorato specialmente sui più giovani, per farli “crescere” in una direzione e dimensione civica ed etica “normale” e “legale” ?

E, omettendo- solo per ragioni di spazio- tanti altri possibili esempi, la figura di don Francesco Stabile non ha detto e non ha significato nulla in questi anni?

Infine, ha suscitato in noi un certo disorientamento, riguardo all’incontro del sindaco con il giornalista Golia per la questione-abusivismo, la tua considerazione che “....un sindaco con due dita di pelo sullo stomaco se lo sarebbe andreottianamente scrollato di dosso....senza bisogno di farfugliare o dire mezze verità e mezze bugie”. Avremmo gradito un diverso tipo di riferimento ad un modo di fare politica esclusivamente sulla verità dei fatti documentati, unica alternativa etica proprio a quel modo immorale e amorale di fare andreottianamente politica, che tanta rovina e macerie ha provocato e che, purtroppo, continua a far sentire ancora i suoi nefasti effetti.

Concludendo: che tanti concittadini, in perfetta buona fede, mossi dal legittimo desiderio di dare una svolta netta e forte alla direzione politica di questa città, ne abbiano affidato il governo ad una nuova generazione, confidando anche nell’età, con i suoi limiti ma anche con le sue enormi potenzialità, non può esimerci dal prendere atto dell’errore commesso (ma, per fortuna, in democrazia, questo ci può stare e si può correggere) e dall’esprimere una valutazione più realistica e più attenta- come per larghi tratti del tuo articolo si può leggere- su quanto è emerso chiaramente nell’agire del Primo Cittadino e del suo Gruppo, circa la mancanza di attitudini comportamentali, di equilibrio, di competenze, insieme a una certa “arroganza” intellettuale e politica, fattori questi rovinosi per il buon governo della cosa pubblica.

Ecco perché nella titolatura ( "Noi Cittadini : forse anche stavolta Bagheria ha perso l'occasione di una svolta reale") della nota da noi redatta e da questo giornale pubblicata qualche giorno fa, pensiamo che quel “forse” debba essere, purtroppo senza alcun dubbio, da espungere.

Con stima
Manlio Schiavo