E dopo Lo Meo? - di Pino Fricano

E dopo Lo Meo? - di Pino Fricano

Politica
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Dopo Lo Meo la situazione potrà anche peggiorare.

Vincenzo Lo Meo era inadeguato ma non era un mascalzone, vedo in giro scalpitare molti il cui unico interesse pare sia accaparrarsi il potere per favorire i propri interessi, tutto al più quelli degli amici e dei clienti; che questi possano avere la meglio non è improbabile, si sa, la gente a Gesù preferisce Barabba!

Se a farcela saranno i luogotenenti dell’onorevole Tizio o Caio, con le carte appattate per le regionali e le europee, per la città non ci sarà speranza.

Si continuerà con la logica di affidare la manutenzione al Tizio che mi ha portato 100 voti, la raccolta straordinaria a Caio che me ne ha portati 200, il finanziamento alla associazione del mio candidato, l’incarico al fratello dell’assessore, e così via dicendo.

Alla fine non si troveranno mai i soldi per le scuole, per riparare le buche, per tenere pulite le strade, dovremo pagare salati i pessimi servizi affidati agli amici degli amici.
Tutto questo in un contesto in cui, col dissesto ormai certo, le tasse saranno applicate con le aliquote massime e per risparmiare si procederà a tagliare quel poco che rimane in termine di servizi sociali.

Ma anche dai battitori liberi non c’è da aspettarsi un gran ché, metà dei consiglieri che non hanno votato la sfiducia apparteneva a liste civiche, lo stesso dicasi per gli assessori.
Se alla base c’è il “levati tu ca mi ci mettu io” e nient’altro non c’è da aspettarsi nulla di buono.

Meglio tenersi Lo Meo? No! Meglio aprire gli occhi, evitare di votare i politicanti di professione, quelli che ci hanno portato in questa situazione, quelli che ci inviteranno alle mangiate, che faranno la guerra dei manifesti, che ti faranno chiamare dal segretario dell’Onorevole, che ti inviteranno a fare l’ennesima lista civica.

Li abbiamo conosciuti tutti, li abbiamo sperimentato tutti, abbiamo tutti gli elementi per un giudizio sereno su chi si è alternato alla guida della città ed in consiglio negli ultimi 20 anni, è tra quelli che bisogna scegliere, basta con le sperimentazioni, “mentri u mericu sturia u malatu si nni và”!

Credo che Renzi abbia dimostrato come si possano utilizzare le primarie, lo strumento che un vecchio partito si è dato per evitare di scomparire, per conquistare quel partito, cambiare la politica e, io spero, cambiare l’Italia.

D’altronde coi guai in cui si trova Bagheria dovrà cercare una sponda nel governo regionale e forse anche in quello nazionale, per quello servono i partiti, non gli apprendisti stregoni, i partiti rinnovati, quelli che bisogna aprire come una lattina, quelli che possiamo cambiare usando, appunto, le primarie, il nuovo PD di Renzi a me pare il più affidabile.

E’ il PD che deve assumersi la responsabilità di indicare agli elettori un candidato, da scegliere tra il vasto popolo che ha tornato a guardare a questo partito, dopo l’avvento di Renzi, per le larghe intese c’è il secondo turno.

Quali candidati? Spero che ci sia almeno una donna, poi il confronto dovrà essere programmatico.

altPer quanto mi riguarda sosterrò un candidato sperimentato, non voglio più sperimentare, “la prima volta si perdona, la seconda si condona, la terza si bastona”, non ho voglia di prendere bastonate!

Sosterrò un/una candidata che non ha usato la politica per campare o migliorare la sua condizione, che non sia attaccata alle poltrone, che non abbia condiviso responsabilità con le ultime due amministrazione, le peggiori degli ultimi 20 anni, che metta al primo punto del suo programma il dimezzamento dei costi della politica (3 settori, 3 assessori, 3 commissioni consiliari) e poi la privatizzazione del servizio di raccolta rifiuti e della gestione del cimitero, un risanamento finanziario a carico di chi ha sbagliato, degli evasori e di chi sta meglio, la dismissione rapida degli affitti e del patrimonio inutile, un forte impegno per la scuola e i bisognosi.

Ci attendono sfide importanti: l’area metropolitana, la raccolta differenziata, il riordino dell’Ato idrico, la gestione del dissesto, la programmazione dei fondi strutturali 2014/2020, l’avvio del nuovo Piano regolatore, tutto questo in un contesto in cui a classe dirigente, dentro il comune, siamo messi male.

Il nuovo sindaco, i suoi assessori, dovranno essere nel contempo politici e tecnici, governare col consenso, sapere come e cosa fare.

Non possiamo rischiare di tenere la città ancora ferma, di assistere al suo lento declino, alla chiusura dei negozi, ai suicidi, al disordine amministrativo, alla criminalità dilagante, alla corruzione.

La lotta alla mafia non può diventare un esercizio retorico. Mi disturba anche questa parola, antimafia: eliminiamola. Forse così smascheriamo quelli che ci hanno costruito sopra una falsa reputazione. …Dobbiamo rovesciare schemi vecchi, datati. …La mafia più pericolosa è il nostro immobilismo, il nostro promettere e non fare … C’è il rischio di fare della legalità uno strumento non di giustizia ma di potere…. Se proprio vogliamo dare un attributo alla parola società, che sia responsabile”

Il richiamo alla responsabilità di Luigi Ciotti credo sia fondamentale, non facciamoci rubare la speranza, a noi sta la responsabilità di guardare alla nostra storia recente con occhio scevro da pregiudizi, da personalismi, la “meglio gioventù” negli ultimi anni è scesa in campo, è tra questi che bisogna scegliere.

Occorre una seria assunzione di responsabilità, da parte di tutti, per scegliere chi sa studiare, ascoltare e poi fare, chi ha una visione del presente e del futuro e dentro questa sa pensare globale e agire locale, chi sa servire la comunità con coraggio e con disinteresse personale.

Pino Fricano