Quando la cattiva politica arreca uno sfregio alle istituzioni

Quando la cattiva politica arreca uno sfregio alle istituzioni

Politica
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'Vista la nota della segreteria cittadina dell'U.D.C. data 27.05.2013, assunta al protocollo del comune al n.3/750 del 7.6.2013, con la quale veniva comunicato  allo scrivente la volontà del partito per l'avvicendamento in giunta municipale del proprio rappresentante; vista la successiva nota, acquisita al prot. del comune al n. 37 921 del 7.6.2013 con la quale in ordine all'avvicendamento del proprio rappresentante in giunta municipale, la segreatria cittadina dell'U.D.C. comunica il nominativo del proprio rappresentante nella persona del consigliere comunale rag. Antonio Scaduto';

Considerato che è intendimento dello scrivente, aderire alla richiesta del partito dell'U.D.C. con l'avvicendamento in Giunta Muncipale del signor Miosi Piero con il consigliere comunale rag. Antonio Scaduto; 

conclusioni: visto che me lo dice l'U.D.C. tolgo Miosi e metto Scaduto.  Firmato  Il sindaco Vincenzo Lo Meo

Ma cosa è l'U.D.C.?  è una privata associazione di cittadini; che titolo ha per vedere una propria considerazione (o convenienza)  di partito  dentro una determina squisitamente istituzionale in cui si citano giustamente i riferimenti normativi e legislativi?

Le frasi che riportiamo non sono state scritte su un documento interno di partito, assolutamente: sono le motivazioni che adduce nella determina sindacale N°29 del 10 giugno 2013, il sindaco Lo Meo per revocare l'assessore Piero Miosi e per la contestuale nomina di Antonio Scaduto.

Ora crediamo che la cosa più preoccupante di tutta questa vicenda risieda nel fatto che quanto riportato, piuttosto che qualcosa di cui vergognarsi, per mille e un motivo,  il sindaco Lo Meo consideri questi passaggi della determina qualcosa di assolutamente normale.

Qualunque cittadino dotato non di cultura giuridica, ma di normale buon senso capirebbe, ( anche a non volere essere ipocriti e pensare che la nomina degli assessori, così come prevede esplicitamente la legge, quale prerogativa del sindaco, in realtà sia decisa dai partiti), che le vicende interne di un partito non possono essere inserite come giustificazioni e clausole di un documento istituzionale.

Piccoli dettagli ? assolutamente.

Questa gaffe di Lo Meo, talmente marchiana da sembrare inverosimile, misura la distanza siderale che ormai corre tra  il decoro istiuzionale e il comportamento dei politici.

E l'opinione pubblica il proprio giudizio l'ha dato, quando ha gratificato di un 25% il Movimento 5 stelle.

Quando non si colgono i mille segnali di intolleranza nei confronti dei politici e non si fa tesoro delle sberle rifilate  dall'elettorato ai partiti, e si continuano a usare gli armamentari della vecchia politica e cioè il suk delle trattative  e dello scambio, senza avere neanche il pudore di tacerlo nei documenti istituzionali, allora si capisce che il dissesto prima ancora che finanziario è politico.

Ed è ora che se ne comincino a trarre le conseguenze.