Politica

Non c’è nessuna decisione presa dalla Corte dei Conti che dà al comune di Bagheria altri sessanta giorni di proroga per approvare il piano di riequilibrio. 

E’ una bufala !!!..e se non è così, il Sindaco tiri fuori questa famosa lettera di cui tanto si parla.

Qualcuno sin dall'inizio dell'esperienza amministrativa di Lo Meo proprio in ragione delle sue scelte orientate alla ricerca di coperture e polizze assicurative in veste legalitaria, consigliò di lasciarlo al suo destino perché di certo si sarebbe schiantato al suolo, sotto il peso delle sue responsabilità e delle sue scelte sbagliate.

Noi abbiamo voluto porre all'attenzione della città la gravità delle questioni politiche che la nuova giunta sin da subito aveva aperto. Prima fra tutte, quella della coerenza e del voltafaccia di Lo Meo dal proprio percorso elettorale, e poi via via i vari temi del governo del territorio, vedi il ritardo accumulato sul P.R.G. o anche le scelte più che scellerate sui servizi alle persone, sui disabili, sugli asili, sui rifiuti e sulla vicenda COINRES.

Con diversi articoli-documenti, come quello con cui denunciammo che la giunta al di là dei falsi proclami si era riassegnata le indennità e gli stipendi addirittura con valenza retroattiva nell’assoluto silenzio.

Fummo attaccati ferocemente, ma riuscimmo a dare l’idea, di come si possa fare opposizione pure stando fuori dal palazzo.

Oggi, se volete, il nostro attacco è ancora più forte, e non abbiamo nessuna paura di dire che secondo noi non c’è nessuna decisione presa dalla Corte dei Conti che dà al comune di Bagheria altri sessanta giorni di proroga per approvare il piano di riequilibrio. E’ una bufala !!!..e se non è così il sindaco, tiri fuori questa famosa lettera, di cui tanto si parla.

E’ una bufala, ripetiamo ed ancora più grande è la bufala che i sessanta giorni partiranno dal momento in cui il Comune di Bagheria, farà propria, con una delibera di giunta, la decisione presa dalla Corte.

La città aspetta di sapere se tali notizie siano frutto del “funambolico” assessore al Bilancio che già ad aprile dava per risolti tutti i problemi, o dei sinceri suggerimenti del dott. super consulente, nonché revisore, entrambi infrattati nei meandri della ragioneria comunale, guidata da un espertissimo ingegnere.

Il Bilancio di previsione 2012 lo si era approvato nel 2013 “dimenticando” di inserire i diversi milioni di euro di debiti fuori bilancio, quindi sempre la stessa città desidera sapere se anche per quest’anno il bilancio di previsione 2013 sarà approvato nel 2014 e “naturalmente” ancora una volta, dimenticando quel PO-PO di debiti fuori bilancio.
A distanza di due anni dalle elezioni, il male che ci siamo fatti è enorme.

Per una città come Bagheria non trovare la forza per rigenerarsi per ridarsi slancio istituzionale e politico è un fatto grave, anzi gravissimo.

A nulla serve e servirà pensare che bisogna toccare il fondo, perché il fondo in questa società c'è chi lo tocca ogni giorno abbandonato alla disperazione, non potendo trovare lavoro e c'è chi invece nell'indifferenza e nell'egoismo non è capace o disposto a vederlo quel fondo, guardando i suoi fratelli soffrire.

Non possiamo non vedere che le responsabilità di questo stato di degrado sono di tutti . Non possiamo come spesso fanno molti opinionisti e commentatori addossarla solo sulla volontà dei trenta consiglieri comunali incapaci di staccare la spina al sindaco Lo Meo, dimettendosi e dando la stura ad una fase nuova.

Ci sono precise responsabilità dei partiti, e vogliamo ribadirlo con chiarezza, la scelta della segretaria del PD di annunciare una mozione di sfiducia non solo ci vedeva fermamente convinti sostenitori , ma crediamo che oggi alla luce del continuo stato di degrado, sia del tutto irrinunciabile aderire alla mozione presentata, anche se da altri consiglieri.

Diranno che la mozione, non passando, finirà per rafforzare Lo Meo, ma noi crediamo che ci sia bisogno di chiarezza, noi crediamo che ad una città che guarda attonita non possiamo lasciare ulteriori dubbi. Il PD come unica forza politica autorevole e nazionale deve tentare di troncare questa disastrosa esperienza

La città ha mostrato di avere nel corso degli anni una grande risorsa in quella società civile, che ha dato vita a tante belle iniziative, ha mostrato di avere tanti giovani protagonisti nel mondo della scuola capaci di impegno e partecipazione vera, adesso è il tempo di non continuare a mormorare, e di prendere ad urlare, di riempire le piazze, di essere uniti nella protesta, che può e deve diventare proposta.

Allora, andiamo in ferie, ma sotto gli ombrelloni estivi le accalorate riflessioni dei consiglieri, che non potranno che soffermarsi sulle mille difficoltà e sui mille problemi della città, sui 100 e più assessori che si alterneranno sugli scranni di palazzo Ugdulena, sulle mille assurde scelte di questo sindaco, dovranno far maturare la consapevolezza di una stagione propositiva, capace di scelte coraggiose di vera volontà di cambiamento e rinnovamento, che passi presto dalle 12 firme, ed arrivi in fretta ai 21 voti di sfiducia.

Nino Amato e Giovanni Di Bernardo

 

Una nota della Redazione di bagherianews.com

Abbiamo pubblicato integralmente la nota pervenutaci a firma di Nino Amato e Giovanni Di Bernardo, fermo restando che gli estensori si assumono la piena responsabilità sulle affermazioni ivi contenute.

Naturalmente ospiteremo, o comunque daremo notizia, di eventuali repliche o precisazioni che verranno dal sindaco, dall'assessore al bilancio o da componenti della amministrazione.
 

Una telefonata ai carabinieri e una lettera all'assessore Valenti e al direttore del personale dell'assessorato delle autonomie locali e al presidente della Regione per segnalare la presenza di “svogliati e nullafacenti che albergano comodamente nei palazzi del potere senza che chi di dovere adotti misure idonee”.

Non è bastata mezza giornata (numerosissimi tentativi messi in opera dalle 9,15 fino alle 12,35) e l'aver contattato sette numeri telefonici diversi, al deputato regionale del Movimento cinque Stelle Angela Foti per avere notizie sulle richieste di accesso agli atti fatte sulle Istituzioni di Pubblica Assistenza e Beneficienza (I.I.P.P.A.B) siciliane che dopo 150 giorni non hanno ancora avuto riposta.

Conseguenziali le mosse successive: una lettera di rimostranze ai vertici della Regione e una telefonata ai carabinieri per segnalare il disservizio.
E' inammissibile- commenta Angela Foti - che non si riesca a dialogare con le isitituzioni. E non mi riferisco all'episodio odierno che è solo la punta dell'iceberg di inefficienza con cui mi sono imbattuta”.

La ricerca di notizie sulle Ipab per Angela Foti, infatti, da tempo si è rivelata una missione quasi impossibile.

"E' vergognoso”, dice, “Mesi e mesi ad aspettare risposte che non arrivano , fax che si perdono , telefoni fuori posto , lettere di rimostranza tutto inutile, un muro di gomma e tanto silenzio .

"Tutto è cominciato con un accesso agli atti riguardante le IPAB, inviato il primo febbraio a cui nonostante i solleciti non è stato data risposta. Ci sono state intanto ispezioni presso strutture meritevoli che vengono mortificate dalla mancanza di stipendi e il mancato riconoscimento delle rette sanitarie, strutture forzatamente chiuse, ma con i dipendenti ancora obbligati alla presenza (senza percepire stipendi), cda di nomina politica (trombati) incapaci di mettere a reddito i patrimoni immobiliari e, cosa ancora più grave, la quarta età e gli inabili, gli ultimi che sono sempre più considerati un peso. Andrà a finire tutto ai privati , andrà a finire che se sei ricco e hai la pensione d'oro potrai permetterti delle cure dignitose , se sei povero , con una pensione di poche centinaia di euro finirai in una "casa di cura fai da te" stile lager ( come quelle scoperte lunedì grazie al blitz dei Nas) con medicinali scaduti e abbandono totale. L'affare è grande e chi deve intervenire non lo fa. E non ti risponde nemmeno”.

“Episodi del genere commenta il deputato Sergio Tancredi sono tutt'altro che infrequenti. Ogni volta che accadranno in futuro ci rivolgeremo ai carabinieri. Non abbiamo intenzione di fare sconti a nessuno”.

Movimento 5 stelle

Il consiglio resterà del tutto fuori dall'iter approvativo del Piano regolatore generale, anche nella fase degli esami dei ricorsi e delle osservazione, anche questi sottratti così come l'esame complessivo del piano, alla competenza del consiglio per le dichiarate condizioni di incompatibilità  manifestate dalla maggioranza dei consiglieri comunali.

Lo dice molto chiaramente il presidente del consiglio Caterina Vigilia che, in una nota diffusa oggi dall' ufficio stampa del Comune, riferisce di un incontro avuto con il commissario ad acta incaricato della adozione del PRG, il geom Giuseppe Traina

'Dal confronto avuto - spiega il presidente del consiglio - ho appreso che il Commissario ha proceduto alla verifica della documentazione propedeutica alla formazione del nuovo PRG per accertare la regolarità e la rispondenza alle norme di legge vigenti in materia, a partire dalle direttive generali, incarico, schema di massima, ed elaborati di piano.

Dopo l'adozione del Prg, le relative osservazioni e/o opposizioni presentate dai cittadini non saranno esaminate dalla commissione consiliare competente e dal consiglio comunale, bensì sarà l'ufficio tecnico del comune ad elaborare una relazione per l'appunto tecnica da consegnare al commissario ad acta che a sua volta la trasmetterà all' Assessorato Territorio ed Ambiente.'

'Sostanzialmente - prosegue la Vigilia - la legge che prevede e regolamenta l'iter procedurale di adozione del piano regolatore generale delegittima del tutto il ruolo del Consiglio Comunale che ricordo è chiamato ad esprimersi, perchè di sua competenza, solo sulla materia economico-finanziaria e su quella urbanistica.

Che poi conclude: 'Pur consapevole degli elementi innovativi contenuti nel piano come l'istituto della perequazione e della compensazione e quindi la complessità dello stesso, auspico che i tempi di adozione del prg non siano particolarmente lunghi affinchè Bagheria possa essere dotata di un nuovo strumento urnanistico.'

 

"Nel Mezzogiorno la disoccupazione è di 15 punti percentuali superiore al resto d’Italia, più di un giovane su due è disoccupato, gli investimenti nell’industria sono crollati di quasi il 50 per cento e un terzo delle famiglie è a rischio povertà. Sono dati che denunciano tutto il malessere del Mezzogiorno e che ci impongono d’individuare soluzioni che possano aiutare una popolazione sempre più sofferente". 

Queste le parole della deputata siciliana del Pdl Gabriella Giammanco intervenuta in Aula sul decreto Lavoro per stigmatizzare le polemiche della Lega nord sulla differenza nello stanziamento delle risorse finanziaria a favore delle regioni meridionali: "Nessuna discriminazione è stata fatta tra nord e sud, trattandosi di fondi comunitari che sarebbero dovuti andare in ogni caso alle regioni del Mezzogiorno per aiutarle a mettersi al passo con il resto d’Italia. Critichiamo con forza, quindi, chi continua a sostenere la battaglia tra il Nord e il Sud del Paese, l’Italia è una e va difesa nella sua interezza. Le sterili polemiche di questi giorni dovrebbero, quindi, lasciare il posto allo spirito solidale che si dovrebbe avere nei confronti delle regioni che stanno peggio".

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