Politica

Sembrerebbe di sì stando ad un rilievo molto preciso e circostanziato del Ministero delle Finanze.  Peraltro nell'immediato occorso del rilievo noi avevamo scritto questa cosa, ma l'amministrazione aveva fatto spallucce, sostenendo che niente di quanto noi avevamo affermato fosse vero e che dopo la revoca dell'aumento dell'IMU fosse tutto a posto.

In realtà era accaduto quanto da noi scritto: una istanza superiore nella figura del Ministero delle Finanze eccepiva sulla legittimità di un atto amministrativo compiuto dal comune.

Ma rifacciamo la storia sin dall'inizio, riportando anche integralmente un comunicato molto duro sull'argomento del Movimento 5 stelle, che rende bene l'idea di quanto accaduto:

Il comune di Bagheria con Delibera di Giunta n. 182 del 27/11/2013 ha stabilito un’aliquota addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche dallo 0,3 allo 0,8 ‰, quasi triplicandola quindi; un esborso aggiuntivo annuo per un reddito medio di circa 150/200 euro.

Il Ministero delle finanze ha formulato un rilievo nei confronti della delibera comunale, contestando una violazione della normativa vigente, invitando il Comune ad annullare l’atto entro 15 giorni a partire dal 20 dicembre, data di ricevimento della nota ministeriale.

In pratica la competenza nella variazione delle aliquote è del consiglio comunale che dopo la delibera di giunta non si è mai espresso in merito. Tuttavia l’amministrazione sta provvedendo ad operare le trattenute sulle buste paga dei bagheresi.

Come già dimostrato in occasione dell’aumento illegittimo della TARSU, ancora una volta l’amministrazione comunale provoca danni alla collettività a causa di una reiterata incompetenza nella gestione della cosa pubblica.

Il risultato finale è un furto nelle tasche dei bagheresi. Chi pagherà per questo?

Siamo di fronte ad un mancato rispetto delle norme che provoca dei danni consistenti alla già precaria condizione economica dei contribuenti.

Nel frattempo, poiché ormai siamo pervasi da dubbi atroci sul grado di preparazione dei politici che ci governano e dei soggetti preposti ad emanare gli atti, oltre ad invitare la Giunta alla REVOCA IMMEDIATA della delibera, consegneremo un cd contente TUEL, Statuto Comunale e Legge 241/90 a Sindaco, Segretario Generale e Dirigente del Settore Finanziario.

Nel caso in cui l’Amministrazione non provveda alla revoca ci attiveremo presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze per sollecitarli all’attuazione dei provvedimenti ai sensi dell’art. 52, comma 4, Decreto leg.vo 446/1997. 

Insomma il MInistero delle Finanze, e non un pincopallo qualunque invita il comune a revocare la delibera perchè di comptenza del consiglio e il sindaco se ne impipa e tira dritto per la sua strada.

Non solo, ma anche la II Commissione consiliare presieduta dal consigliere Antonino La Corte richiama l'attenzione sull'argomento con un comunicato ufficiale che riportiamo:

La II° Commissione Consiliare ha sollecitato l’Amministrazione Lo Meo a modificare la delibera di giunta n. 182 del 27/02/2013, con la quale è stata aumentata per l’anno 2013 l’aliquota dell’addizionale Comunale IRPEF dallo 0,3% allo 0,8%.

La richiesta della Commissione Bilancio prende spunto dalla nota di rilievo con cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con prot. n. 30353 del 20/12/2013, invita il Comune di Bagheria a modificare la delibera di giunta in questione.

Le conclusioni contenute nella nota Ministeriale: << “Si invita pertanto il Comune di Bagheria per le ragioni di cui sopra, a voler modificare ai sensi dell’art. 21 nonies, della legge 7 agosto 1990, n. 241, entro quindici giorni dal ricevimento della presente nota, la delibera di giunta comunale n. 182 del 27 novembre 2013 che ha modificato la misura dell’aliquota dell’addizionale comunale IRPEF da applicare per l’anno 2013.

In mancanza quest’Amministrazione si riserva la facoltà d’impugnare il predetto provvedimento ai sensi dell’art. 52, comma 4, del Decreto leg.vo 446/1997, nonché ogni altra connessa e/o conseguente iniziativa.

Questo Dipartimento provvederà comunque alla pubblicazione della delibera n. 182/2013 sul proprio sito internet con la nota “Rilievo da Dipartimento finanze”.>>.
 

E l'amministrazione si gira dall'altra parte ? ma siamo forse  su scherzi a parte?

In questi giorni il Comune di Bagheria, per cercare di “salvare” la città dal dissesto ha istituito un nuovo settore speciale per la redazione di un piano ad hoc, atto a risanare la situazione disastrosa del Comune di Bagheria.

A capo di questo nuovo settore, denominato “Piano di riequilibrio”, in qualità di dirigente e coordinatore, è stata individuata la dott.ssa Domenica Ficano, segretario generale dell’Ente.

Già in passato, la suddetta era stata assoldata per coordinare il primo Piano di risanamento, anche se poi all’ultimo minuto è stata sostituita da un dirigente forse “più competente” di lei.

A tal proposito, infatti, è doveroso sollevare alcune riflessioni.

L’amministrazione, in quel frangente ha cambiato le proprie decisioni abbastanza frequentemente. Tutti ricordiamo i balletti dell’amministrazione comunale riguardo all’attribuzione dei compiti ai vari dirigenti/settori.

Con determinazione di giunta n°24 del 18/02/2013 il settore finanziario venne affidato alla dottoressa Domenica Ficano “in via temporanea” (…) “per il periodo necessario all’approvazione del piano di riequilibrio”.

Appena cinque giorni prima che la giunta comunale approvasse il Piano di Riequilibrio, poi bocciato dai revisori dei conti e dal consiglio comunale, viene attribuito il settore finanziario all’ing. Giovanni Mercadante.

E fu così che Mercadante, sostituendo la dott.ssa Ficano per non ben chiari motivi, appose la firma sul Piano di risamento esprimendo parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica e contabile della proposta.

Le domande che ci vengono in mente sono tante:

- come fa un professionista (Mercadante) che dirige un settore da appena cinque giorni e che non ha preso parte al processo di ricognignizione dei debiti, nè alla stesura del piano stesso, a garantire la regolarità contabile?

- perchè la dott.ssa Ficano venne sostituita 5 giorni prima della deliberazione? E soprattutto, se venne sostituita a 5 giorni dalla deliberazione, perchè oggi viene rimessa a capo del settore che dovrebbe partorire il piano di risanamento?

- È stato creato uno “staff” di collaboratori per la stesura del piano. Ciò significa che la stessa Amministrazione ha ritenuto il primo piano fallimentare? E poi non c’erano figure interne alla macchina Amministrativa che potevano occuparsene? Se si è ritenuto necessario ricorrere a professionalità esterne perché si vincola la predisposizione del piano al raggiungimento del 60% degli obiettivi per i dirigenti?

Sembra un film già visto. Però stavolta manca l’attore che firmerebbe qualunque cosa: Giovanni Mercadante è ancora sospeso.

E intanto la situazione economico-finanziaria del Comune di Bagheria peggiora.
 

Ufficio Stampa M5S Bagheria

la fotoxcomposizione di copertina è allegata all'articolo inviato dal M5S

I componenti del nuovo meetup del Movimento 5 Stelle “Attivisti Liberi Bagheria”, richiedono un incontro urgente con il sindaco della città di Bagheria, avente per oggetto il piano di riequilibrio pluriennale.

Una lettera è stata già protocollata, unitamente a quella di altre realtà territoriali con cui si è attivata una proficua collaborazione.

Da comunicati diffusi dall’ufficio stampa del Comune di Bagheria, è infatti emersa la volontà del sindaco, Vincenzo Lo Meo, di volersi confrontare con le forze politiche del territorio su un tema quanto mai prioritario per questa città come il risanamento del nostro comune.

Gli “Attivisti Liberi Bagheria” sono pronti, pertanto sin d’ora, a fissare un incontro che riteniamo non più procrastinabile.

Riteniamo, infatti, che sia utile attivare sin da subito un tavolo di confronto su proposte, correttivi e migliorie che possono emergere nel corso della stesura del piano di risanamento.

Riteniamo che se concertazione ci debba essere, essa debba avvenire immediatamente, per consentire alle forze politiche e associazioni di esaminare per tempo le azioni che intende intraprendere codesta amministrazione per garantire un’inversione di tendenza, senza gravare esclusivamente sulle tasche dei contribuenti bagheresi.

Apprendiamo in queste ore che il Sindaco Lo Meo ha attivato una Task Force che coinvolge vari dirigenti comunali per preparare un Piano di Riequilibrio credibile.

Riteniamo che questa ulteriore scelta dimostri ancora una volta il fallimento politico di chi ci governa. Come potremmo, altrimenti, definire chi decide di coinvolgere gran parte dei dirigenti per fare quello che non è stato fatto?

Vorremmo ricordare ai cittadini che il primo piano di riequilibrio, proposto dall’assessore al bilancio, Antonio Sciacchitano, è stato bocciato (a pieni voti, oseremmo dire) dai Revisori dei Conti, dal Consiglio Comunale e dalla Corte Dei Conti.

Con la nascita di questa Task Force il nostro Sindaco riaffida la rielaborazione di un nuovo piano di riequilibrio alla supervisione di un segretario generale che ha già fallito una volta.

Apprendiamo anche che l’elaborazione del nuovo piano di riequilibrio verrà valutato in termini di premialità con un peso pari al 60% degli obiettivi, che di norma, devono raggiungere ogni anno i dirigenti comunali.

Ciò vuol dire un cospicuo premio in denaro, pagato dai contribuenti bagheresi, per dirigenti che negli anni non sono riusciti a risollevare i conti del nostro ente.
E' una situazione che i cittadini non possono più accettare silenti.

Noi ci batteremo per far valere i diritti dei bagheresi e siamo pronti a farlo in tutte le sedi opportune!

• Ribadiamo al sindaco Vincenzo Lo Meo l’impellenza di rendere noti i conti del comune, con particolare riferimento ai debiti fuori bilancio; l’operazione va condotta ancora prima della discussione di un piano di riequilibrio la cui realizzazione non può che prescindere dalla chiarezza del debito esistente;

• Richiediamo con urgenza che venga resa pubblica l’eventuale nuova bozza di piano di riequilibrio che questa amministrazione vorrebbe prospettare, ai fini del coinvolgimento della società civile nella stesura, modifica e/o relative obiezioni.

• Chiediamo quali eventuali fasi ed azioni l'amministrazione intende portare avanti per la verifica del coinvolgimento di chi ha causato l’attuale indebitamento, ” operazione verità” che si otterrebbe in modo naturale col dissesto;

• Sulla scorta dell’esamina del piano di riequilibrio prodotto dall’amministrazione chiediamo un tavolo di concertazione anche con i consiglieri comunali, prima della votazione del pdr.

• Proposta di dissesto al consiglio comunale laddove risultasse una mancanza di azioni politiche certe nella stesura del piano di riequilibrio per il rientro del debito e riduzione reale e documentata delle tasse nell’arco di due/tre anni.

Attivisti Liberi M5S Bagheria Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 

Il Pd all'opposizione del sindaco Lo Meo senza se e senza ma, ora e anche dopo. Il piano di riequilibrio potrà salvare la città dal dissesto, ma non certo l'Amministrazione Comunale, il cui fallimento politico è stato ormai certificato dai bagheresi. 

È quello che in sintesi il Pd ha unanimemente ribadito nella riunione di direttivo di lunedì scorso. Nessuna mano tesa alla Giunta Lo Meo, né ora, né dopo l'eventuale approvazione del piano di riequilibrio. 

Il Pd si impegnerà con tutte le sue forze per il risanamento dell'ente, ma ciò non cambia il giudizio negativo su un'Amministrazione Comunale che ogni giorno di più dimostra incapacità e insufficienza nel governo della città.

Lo dimostra il primo atto sul piano di risanamento, che piuttosto occuparsi della riduzione dei costi della politica o delle spese della macchina burocratica, istituisce un nuovo settore, per altro “a tempo determinato”, per favorire l'ennesimo sperpero di denaro pubblico.

Come Pd riteniamo insostenibile che negli ultimi anni a fronte di un dimezzamento del numero dei dirigenti, il fondo a loro destinato è continuato a crescere, nonostante risultati gestionali non certo brillanti.

Il sindaco, se non vuole compromettere il delicato percorso sul piano di riequilibrio, incrinando definitivamente il rapporto con i partiti e i sindacati, torni sui suoi passi e crei un ufficio a costo zero, piuttosto che un settore.

Cominci a mettere mano alle sacche di privilegio (affitti, evasione fiscale, oneri concessori non pagati, gestione delle società partecipate). Cominci a ridurre i costi della politica (Giunta e Consiglio Comunale) e le risorse destinate al Fondo per la dirigenza.

Faccia subito atti concreti per il risanamento dell'ente, non si perda in chiacchiere. Il Pd non perdonerà un ulteriore fallimento nell'adozione del piano di riequilibrio.

Il Partito Democratico prenderà in seria considerazione il piano, solo se questo sarà sostenibile per i cittadini, concertato con le forze sociali e politiche, in grado di eliminare i privilegi e garantire un progressivo risanamento dell'ente.

Se il sindaco non riuscirà a proporre un piano che soddisfi tali condizioni, meglio che si dimetta subito, o sarà il Pd a “dimetterlo”.

Il circolo del Partito Democratico di Bagheria

il neretto è nel testo. redazione bnews
 

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