Politica

Dinanzi alle attuali dinamiche politiche che caratterizzano il Comune di Casteldaccia tante sarebbero le riflessioni e i commenti da fare; in ogni caso, senza scendere troppo in valutazioni prettamente soggettive, il Partito Democratico di Casteldaccia ritiene doveroso esprimere una posizione ferma, netta e precisa nei confronti degli schieramenti politici consiliari; ciò anche al fine di scagionare ogni dubbio sulle voci che si sono diffuse in merito alla possibilità che il Partito Democratico, attraverso il consigliere Pietro Speciale, potesse entrare a far parte della “maggioranza”; che ricordiamo, per la prima volta nella storia della politica casteldaccese, si ritrova a non essere maggioranza in termini di numeri.

Il Partito Democratico, infatti, come tra l'altro ampiamente evidenziato sia all'interno delle riunioni di circolo e sia direttamente in consiglio comunale con apposito intervento, ritiene il progetto politico del sindaco e della sua “maggioranza”, privo di contenuti e di vera voglia e volontà di prendere in mano la situazione drastica di Casteldaccia prendendo decisioni politiche di rilievo. L'operato del sindaco, a nostro avviso, si ritiene privo di coraggio, e forse anche di interesse, nei riguardi della gestione della cosa pubblica.

A dimostrazione di quanto detto vogliamo riportare un gravvissimo fatto accaduto durante l'utlimo consiglio comunale tenutosi il 9 aprile che ha visto, misteriosamente, una strana complicità di altri due consiglieri dell'opposizione: la seduta aveva ad oggetto l'approvazione del bilancio preventivo 2014 (cioè la previsione delle spese che si devono affrontare nell'anno già concluso??), nonché il bilancio previsionale pluriennale, cioè quel documento che va a definire l'allocazione preventiva, in termini decisionali, delle risorse monetarie per gli anni 2014, 2015, 2016.

Risulta inutile spiegare la grandissima importanza economica, politica, nonché sociale dei documenti di cui si discute, dati i riflessi nei confronti della cittadanza e del loro benessere.

Il gruppo del sindaco, inizialmente formato da soli 8 consiglieri su 20, in quest'ultima seduta è stato, stranamaente, ampliato a 10 grazie all'entrata in maggioranza dei due consiglieri Caterina Fricano e Roberto Russo che hanno formato il nuovo gruppo consiliare “l'arcobaleno”.

Tuttavia, se la matematica non è un'opinione, 10 consiglieri su 20 non possono risultare sufficienti ai fini dell'approvazione, salvo che vi sia l'assenza di alcuni consiglieri che faccia abbassare il quorum deliberativo. Prima della sottoposizione a votazione del bilancio, però, il PD, con il consigliere Pietro Speciale, solleva l'invalidità della seduta consiliare a causa della mancanza di due vigili urbani, figure richieste dal regolamento (art. 49 comma 3), e per questi motivo i consiglieri dell'opposizione abbandonano l'aula coerenti con lo statuto.

Ed è proprio a questo punto, pieno di un grande sentimento nei confronti della legalità che il presidente del consiglio Maria Ingenio pone ugualmente a votazione sia l'approvazione dei bilanci (preventivo 2014 e pluriennale), nonché l'immediata esecutibilità del bilancio preventivo 2014, vedendo molto stranamente rimanere la presenza dei due consiglieri dell'opposizione Maurizio Nasca (Ritrovare Casteldaccia) e Davide Aiello (M5S) che permettono, in questo modo, il raggiungimento del quorum legale (12 consiglieri presenti su 20 ) nonché un quorum più che sufficiente per l'approvazione (10 consiglieri di maggioranza su 12 presenti) che i gruppi del sindaco diversamente non avrebbero mai avuto.

A questo punto le perplessità sono tantissime: per quale motivo i consiglieri dell'opposizione Maurizio Nasca e Davide Aiello hanno garantito i numeri ad una maggioranza che di fatto non li aveva permettendo loro l'approvazione?

Inoltre, quale serietà e senso di responsabilità può manifestare un consiglio comunale che approva un documento che richiede ampia discussione in aula, interventi dei consiglieri, interventi dei revisori contabili, intevento del capo-area?

Tale fatto costituisce un fatto gravissimo; basti pensare che un documento di questo genere, nelle legislature precedenti di Casteldaccia, ha sempre impegnato il consiglio alla presecuzione dei lavori fino a tarda notte, mentre stavolta si è assistito all'approvazione del bilancio in circa due minuti.
Sulla base di un'approvazione di questo genere c'è, inoltre, da chiedersi le motivazioni dei voti espressi come favorevoli o contrari da parte dei consiglieri, che appunto, non hanno neppure aperto un dibattito sul tema.

Alla luce di fatti così contorti come quelli esposti, il Partito Democratico non può divenire complice di giochi politici che esulano dalla volontà di perseguire il bene dei cittadini, con il solo intento di portare avanti burocraticamente i lavori senza alcuna precisa ragione di fondo; per cui sin da ora la posizione del PD Casteldaccia non può che essere di pura opposizione e di controllo del rispetto della legalità delle attività espletate dalla “quasi-maggioranza"

Giuseppe Piraino, vicesegretario PD Casteldaccia

 

L'allarme parte stavolta con una nota ufficiale sul sito del comune, ma a dire il vero, è da tempo che i bagheresi segnalano disfunzioni gravi nell'erogazione idrica in certe zone della città, e ad occhio almeno una cinquantina di perdite nella rete da mesi senza alcuna amanutenzione e che fanno scorrere a mare migliaia e migliaia  di mc. di acqua a l giorno.

Si pensi che la dotazione irica per Bagheria è di circa 120litri/sec, ogni ora cioè oltre 400 mc, nelle 24 circa 10.000 mc; senza volere peccare di pessimismo si perdono dalla rete nella situazione attuale, almeno il 30-40% delle risorse, quindi qualcosa come tre-quattromila mc. di acqua che naturalmente paghiamo in bolletta.

Questa la realtà da mesi, con un depuratore per un lungo periodo abbandonato a sè stesso, e più di recente con la pompa di sollevamento a mare che non ha funzionato, provocando sversamenti in mare di reflui non depurati, così come hanno ampiamente documentato decine di cittadini sui social network.

La situazione rischia però di aggrvarsi, perchè accadrà che da domani il personale addetto alle manovre non presterà servizio, per cui i comuni dell'Ato idrico si troveranno di fronte ad un salto nel buio. Cosa faranno ? Il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, ha sempre sostenuto che siamo in grado di fare da noi per quanto riguarda questo aspetto, ma c'è da curare anche la manutenzione, la fatturazione e soprattutto, questione molto più complessa, la gestione del depuratore.

E' difficile prevedere cosa accadrà adessoe quale sarà che imboccherà l'amministrazione, mentre c'è chi parla già di affidamento a privati del servizio.

Oggi il sito ufficiale del comune pubblica un comunicato in cui si informa che:

L’amministrazione comunale ha proceduto, con i propri tecnici, a riparare la pompa di sollevamento del depuratore di Aspra il cui malfunzionamento ha procurato degli sversamenti di liquami. Pompa che necessita comunque della consueta manutenzione.

Ed intanto continua l’emergenza idrica in città: il sindaco ha ricevuto una nota dall’Ato 1 Palermo, in liquidazione, con la quale si informa il Comune che dallo scorso lunedì 20 aprile non sarebbe stato più assicurato alcun affiancamento da parte del personale dello stesso Ato1 alla gestione del servizio idrico a Bagheria.

In altri termini dallo scorso lunedì i dipendenti ex APS (Acque Potabili Siciliane) non espletano le manovre tecniche per garantire la propagazione dell’acque nella rete bagherese.

L’amministrazione comunale dal canto suo non può garantire il servizio con i propri uomini e mezzi, soprattutto per tutto quanto concerne il depuratore per il quale occorrono specifici addestramenti, vaccini, visite mediche che farebbero allungare tantissimo i tempi di un eventuale gestione in house.

In questo momento dunque quello che emerge è una situazione di confusione della gestione del servizio idrico: con l’Ato idrico Palermo 1 che ritiene che dal 1 marzo 2015 non sia di sua competenza gestire le reti e AMAP che non è ancora subentrata.

Sono 42 i Comuni che si trovano nelle condizioni di Bagheria e che non sono in grado di gestire il servizio, per mancanza di manodopera e di fondi,

“Dobbiamo scongiurare non solo i disservizi alla fornitura dell’acqua per i cittadini bagheresi ma anche e soprattutto un’emergenza sanitaria” – spiega il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, che ha trasmesso una nota all’Ato 1 in cui comunica che l’Ambito territoriale ottimale sta interrompendo un pubblico servizio e invita a fornire il personale per le manovre idriche a Bagheria.

“Non possiamo aspettare, la mancanza di gestione distrugge l’ambiente e crea danni ambientali ingenti – spiega il sindaco – se saremo costretti, non ci sottrarremo a fornire un servizio indispensabile ai cittadini e procederemo ad indire una gare per la gestione del servizio”.

Intanto è di queste ore un’altra azione che l’amministrazione Cinque di concerto con i sindaci di Santa Flavia, Casteldaccia e Ficarazzi hanno messo in campo: i sindaci hanno scritto ad AMAP per verificare se la municipalizzata è intenzionata a prendere subito in carico il servizio idrico.

 

Dopo l'approvazione in giunta, a marzo 2013, della convenzione con la Congregazione del SS. Sacramento a Bagheria accadono tante cose: l'8 maggio del 2013 nell'operazione Argo vengono arrestati 21 sospetti di appartenere al Mandamento mafioso di Bagheria, e tra questi Sergio Rosario Flamia che a fine ottobre dello stesso anno comincerà a collaborare con i magistrati e pare che abbia parlato parecchio anche del cimitero, dove storicamente gli interessi della mafia hanno sempre trovato terreno fertile.

L'eco di questi fatti arriverà anche nelle drammatiche sedute di consiglio comunale successiva al blitz dei CC al Cimitero del 21 febbraio 2014. Accuse e controaccuse che vedono il sindaco attaccato in prima persona sia per la scelta del responsabile del cimitero che perchè avrebbe brigato sulla famosa variante.

Ma di questa variante cerchiamo di seguirne le tracce e, soprattutto attraverso i documenti ufficiali, di definirne il percorso per capirlo.

In questo senso lo strumento fondamentale per capirci qualcosa su tutta la materia è una nota del 3 marzo 2014, diffusa attraverso l’Ufficio Stampa del comune di Bagheria che reca la firma del responsabile in quella fase del procedimento di revisione generale del PRG l'ing. Vincenzo Aiello, nota scritta a nome anche degli altri componenti l’Ufficio del piano, che vengono citati in solido nome per nome per fare fronte comune di fronte alle affermazioni fatte da diversi consiglieri su starne manovre attorno alla variante e alla progettazione viaria relativa al previsto secondo accesso del cimitero.

Per capire il clima, icordiamo che siamo a pochi giorni da quel 21 febbraio del blitz al cimitero dei Carabinieri, e dopo un consiglio comunale caldissimo, ed a pochi giorni dalla sfiducia a Lo Meo che il consiglio voterà il 21 marzo.

altEsaminiamo attentamente questo documento.

A partire dal passaggio in cui si scrive “Nel 2007 il Settore dei Lavori pubblci di questo comune, stante la pressante necessità di loculi ha conferito un incarico all’interno del settore stesso (all’arch.Paolo Mattina n.d.r.), per la redazione di un progetto di ampliamento del cimitero, in variante urbanistica al Piano regolatore generale del 2002 allora vigente, ( variante n.d.r.) che ha avuto un percorso autonomo e mai definito."

Quindi l'incarico per definire la variante c'è stato e non essendo il Municipio di Bagheria quello di New York tutti gli uffici direttamente o indirettamente coinvolti ne sono al corrente.

La variante-araba fenice ricompare nella nota della SITIC, promotore del project financing (con verbale di gara del 30.10.2007) dell’ampliamento del cimitero inviata all’amministrazione il 25 ottobre del 2013., laddove si scrive:

"La variante urbanistica all’ampliamento cimiteriale, redatta dall’Amministrazione comunale riceveva TUTTI i pareri previsti dalla normativa vigente, (ASP prot. 1181/09;Sopr:BCA 6049 del 05/07/2011; Genio Civile 39410 del 28/04/2011; Anas 52.730-P del 07/0)/2011; Isp.Foreste Reg Sicilia 19752 del 15/02/2010), ma perdeva la sua efficacia quando veniva annullata il PRG del 2002, sul quale la stessa variante era stata redatta."

In realtà quest’ultima affermazione, come documenteremo, è quello che è stato fatto credere ai responsabili della SITIC dagli esponenti dell'amministrazione, ma in realtà è una affermazione oltre che inesatta, sostanzialmente falsa.

Questo equivoco servirà per al sindaco Lo Meo per giustificare la trattativa con la Confraternita ed arrivare all'approvazione in giunta della convenzione per l'acquisto dei loculi.

In ogni caso il comune a questa nota della SITIC non risponde, ed avrebbe potuto e dovuto farlo, per correggere quantomeno una erronea interpretazione delle norme.

E la dimostrazione che a far cadere in errore la SITIC sia stata l’amministrazione stessa, probabilmente con dolo, perché ad accertare la verità sarebbe bastato un nonnulla, sta in una nota palesemente ispirata ed attribuibile all’amministrazione Lo Meo, al tempo ancora in carica,  e pubblicata il 26.02.2014 sul sito del ufficiale del comune laddove, subito dopo una drammatica seduta del consiglio comunale, si dice:

Nel 2002 il PRG non prevedeva alcun ampliamento del cimitero, nel 2005 il Comune veva fatto un bando, nel 2007 per l’operazione si andava a concretizzare un progetto di finanza che avrebbe visto un privato occuparsi dell’ampliamento con la realizzazione delle opere pubbliche e della gestione per pagarsi delle somme anticipate, appaltato nel 2007 è prevista la variante che ha avuto la positività dei pareri dal 2010 al 2011; nel 2012 avviene la bocciatura del piano regolatore e cade anche la variante, che purtroppo risulta non coerente con il nuovo piano regolatore per le aree di parcheggio e non può calarsi nel nuovo piano."

Quest’ultima affermazione, lo ripetiamo, è sostanzialmente falsa, e lo dimostrerà proprio l’ing. Vincenzo Aiello nella sua nota del 3 marzo 2014 che più avanti riporteremo.


La nota ufficiale dell'amministrazione Lo Meo così conclude: "Ora l’Ufficio trasmetterà le osservazioni all’assessorato regionale, infatti non siamo stati inerti e stiamo verificando come dare corso al progetto di finanza per la parte che riguarda i loculi".

altIn questa affermazione ci sono più bugie che parole.

Non c’è nessun riferimento alla convenzione del SS.Sacramento approvata in giunta e che riguardava proprio i loculi, nel tentativo quindi di scavalcare il project financing, e l’osservazione al PRG in cui veniva allegata la variante, miracolosamente ricomparsa, se vogliamo credere all'ing. Aiello, era stata già presentata il 05.12.2013, quindi già da tre mesi.

Perchè l’amministrazione induce in errore tutti lasciando intendere che la variante cade perché cade il piano regolatore di riferimento del 2002, pur potendo con una semplice telefonata verificare l'infondatezza di questa tesi ?  

Trovare la risposta a questa domanda potrebbe servire a gettare luce su una storia torbida.

Sentite cosa dice sull’argomento l'unica, la vera autorità tecnica, e cioè l’ing. Vincenzo Aiello nella sua nota, proprio in replica a quanto scritto dall'amministrazione nella sua presa di posizione ufficiale.

"Si ribadisce che nessun provvedimento è stato mai adottato dall'amministrazione nei confronti dell’Ufficio del piano, finalizzato all’inserimento del progetto di ampliamento del cimitero in itinere. In tal caso, infatti, sarebbe stato necessario un apposito atto deliberativo, trattandosi di un progetto non ancora approvato.
Inoltre se è vero che la più volte richiamata variante era già completa di tutti i pareri necessari (Asp, Genio civile Vas) non si comprende per quale motivi non è mai stata sottoposta all’esame del consiglio (non esiste infatti in nessuno degli ordini del giorno dell’organo consiliare)

"Neppure si può asserire - è sempre l'ing Aiello che scrive - che l’annullamento del PRG (avvenuto nel 2011) ha interrotto l’iter della variante (così come afferrmato nel documento dell'amministrazione sopra riportato n.d.r)."
"Chi l’ha detto - continua la nota - che l’annullamento del PRG non consente di promuovere una variante urbanistica ?"
"L’annullamento del PRG, inoltre, non ha comportato l’annullamento della variante urbanistica del cimitero, per il semplice fatto che la variante stessa era giuridicamente inesistente. Solo se la variante fosse già stata approvata, in dipendenza del PRG annullato, l’annullamento avrebbe travolto anche la stessa."

Ma sono decine i passaggi in cui Aiello ribadisce questo concetto, e cioè che giuridicamente questa variante è come se non esistesse perchè non è mai stata adottata dal consiglio comunale ( ricordiamo per inciso che le varianti urbanistiche seguono lo stesso iter approvativo del PRG n.d.r.) ed è sempre rimasta un atto interno degli uffici.

Ed altrettanti sono i passaggi in cui sottolinea che il percorso della variante non avrebbe potuto trovare  ostacoli e impedimenti  qualunque fosse il piano cui si fosse voluto fare riferimento.

Ecco qualche passaggio:

"Va subito detto che l'Ufficio del piano incaricato della redazione del nuovo PRG era a conoscenza del fatto che si stava aelaborando una variante urbanistica al piano regolatore del 2002 allora vigente, prima ancora dell'incarico di redazione del nuovo strumento urbanistico. Tuttavia tale progetto non è mai stato trasmesso al suddetto Ufficio in quanto mai adottato, e comunque la mancata approvazione del progetto di ampliamento del cimitero non ha nulla ache vedere con il fatto che non risulta inserito nel nuovo PRG, essendo i due percorsi diversi e disgiunti."

Ed ancora: "Si ribadisce che nessun provvedimento è stato mai adottato dall'amministrazione, nei confronti dell'ufficio del piano, finalizzato all'nserimento del progetto di ampliamento del cimitero in itinere.In tal caso, infatti, sarebbe stato necessario un apposito atto deliberativo, trattandosi di un progetto non ancora approvato.

Ma non è finita: "Se ne deduce che la variante urbanistica del cimitero, può procedere comunque indipendentemente dalle previsioni contenute nel nuovo PRG, che non influiscono e non possono influire sul percorso di una variante che si rende necessaria per la pubblica utilità."

"Si precisa però, che per realizzare il solo ampliamento dell'area cimiteriale, fino a metri lineari 80, non necessita alcuna variante urbanistica, perchè conforme al piano vigente e non in contrasto con il piano adottato."

Forse per questo lo scorso mese di marzo, è stato dato un ulteriore incarico per l'ampliamento del cimitero al responsabile dell'Urbanistica ing. Vincenzo Aiello ?

E ci sono voluti dieci mesi per capirlo ?

Angelo Gargano  

CONTINUA 


 

Il Comune di Bagheria con le ordinanze sindacali di affidamento diretto del servizio di spazzamento e raccolta si è intrappolato con le proprie mani, esponendo la collettività ad un consistente danno erariale.Le ordinanze, e lo dice l’Assessorato Regionale all’energia, sono illegittime.

Impugnate avanti il TAR, o da parte della ditta esclusa o dal personale Coinres, contro interessato, potrebbero essere travolte. A quel punto come si procede? Come sarà raccolta l’immondizia, di nuovo dal personale Coinres? E la ditta aggiudicataria non azionerà il risarcimento danni? 

La vicenda è paradossale ed è un esempio di approssimazione e incapacità gestionali, quali mai si erano appalesate in un governo della città, anche ammettendo la buona fede di chi l’ha messa in atto.

Oltre all’illegittimità rilevata dall’Assessorato Regionale, ed agli abusi fatti dal sindaco, ci sono aspetti oscuri ed inquietanti, sempre a volere ammettere la buona fede.

In primo luogo non può farsi un’ordinanza per motivi contingibili ed urgenti senza che ricorrano i presupposti. Perché la crisi igienico sanitaria? Quale l’elemento imprevedibile ed imprevisto ai sensi dell’art. 191 D.L.vo 152/2006, se non l’incapacità dell’Amministrazione a gestire l’ordinarietà (era stata chiusa per esempio la discarica o altro evento imprevedibile che giustificasse la crisi?)

La durata: sei mesi lasciano pensare ad una modalità di gestione permanente che non giustifica un affidamento diretto per 500.000 Euro al mese oltre IVA.

Tale importo di 500.000 Euro deriva a sua volta dal capitolato d’oneri redatto ed approvato in seno al progetto d’A.R.O (ambito di raccolta ottimale, assentito dall’assessorato reg.le in data 14.11.2013 e predisposto dalla precedente amministrazione comunale). L’importo di 500.000 euro al mese era quello da porre a base d’asta e sul quale sarebbe stato operato il ribasso da parte delle ditte partecipanti alla gara (in misura prevedibile dal 10 al 15% almeno).

Questo importo prevedeva inoltre l’impiego di circa 85 unità (non è dato sapere con quante unità la Tech sta svolgendo il servizio), unità che avrebbero dovuto effettuare la raccolta differenziata con obiettivi misurabili e da verificare ai fini del pagamento, la pulizia delle caditoie, la gestione del verde pubblico e la pulizia delle spiagge, servizi tutti non compresi nell’affidamento, che riguarda solo la raccolta meccanica e indifferenziata! A tale importo, ancora, bisogna aggiungere l’IVA e siamo a 600.000 euro al mese (Euro 7.200.000 su base annua).

Ed infine il costo di conferimento in discarica a carico del Comune, dell’ordine di Euro 2.000.000-2.500.000 per anno. A conti fatti, su base annua il costo, con l’affidamento diretto fatto dal Sindaco ascende a più di 9,5 milioni di Euro. Un vero e proprio abuso! In più bisogna pagare pure il Coinres, stando agli ultimi sviluppi, con danno alla collettività!

Che cosa avrebbe dovuto fare un’Amministrazione accorta, prudente ed efficiente? Anziché slogan populistici, sistematicamente disattesi, avrebbe dovuto dare corso semplicemente a quanto aveva trovato e cioè il progetto d’ARO approvato dall’Assessorato già trasmesso alla ragioneria del Comune, dove si trovava al momento in cui decade la precedente Amministrazione.

Avrebbe dovuto richiedere al Ragioniere di dare copertura finanziaria, apporre cioè il visto di regolarità contabile ed inviare il tutto all’UREGA per fare celebrare la gara di livello Europeo per un periodo di 5-7 anni, gara finalizzata all’affidamento al privato del servizio di raccolta, spazzamento e conferimento in discarica, con risparmi significativi (con costo effettivo da 6.5 e 7 milioni di euro per anno, tutto compreso).

A distanza di 10 mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione la gara avrebbe già visto un soggetto aggiudicatario che tenesse oggi pulito il territorio (il privato viene pagato solo a servizio svolto) con risparmio di costi di circa il 30% ed il corrispondente abbattimento della TARSU per pari aliquota, oltre alla salvaguardia del livello occupazionale. Nell’ARO, sia detto per inciso, avrebbero trovato occupazione sia il personale Coinres e sia gli ex temporary.

La Regione, dietro la spinta decisiva del Comune di Bagheria, aveva infatti definito un accordo quadro tra Sindacati e categorie datoriali che, in parziale deroga alla normativa vigente, rendeva e rende possibile il transito del personale degli ex ATO in liquidazione al nuovo soggetto privato che si appalta il servizio, così garantendo la continuità occupazionale.

Inoltre, aspetto non trascurabile, soprattutto per la particolarità del personale Coinres, la gestione in capo al privato avrebbe certamente aumentato l’efficienza sul lavoro di tale personale, pena il licenziamento.

Solo ad avvenuta aggiudicazione il Comune di Bagheria, in modo indolore e con tranquillità, avrebbe potuto uscire dalla gabbia dell’ATO, dando continuità al servizio in modo efficiente e a costi ridotti e garantendo il personale in servizio.

Nulla di tutto ciò, la frenesìa degli slogan è stata cattiva consigliera, la demagogìa e soprattutto l’arroganza di non riconoscere che quanto era stato fatto dalla precedente Amministrazione costituisse il modo per dare soluzione al problema dell’immondizia, hanno fatto il resto.

Sinceramente, ammettendo sempre la buona fede, non è dato comprendere quale sia l’obiettivo.
Peggio che dilettanti allo sbaraglio!

Gruppo politico Impronta Unica

 

Altri articoli...