Politica

Abbiamo ripreso  dal profilo facebook di Alessandra Lalicata questa riflessione sulla vicenda di Gianluca Calì .___________________________________________________________________________________________

Aspiriamo al progresso, costruiamo il nostro futuro ancorandoci alla realtà che ci circonda, perché le fondamenta sono il punto di partenza. Le nostre radici sono il punto di partenza. Lo è la nostra terra. 

C’è chi dalla “base” sogna di andarsene e si impegna per farlo, partendo pur sempre da questa. Alcuni vogliono restarci. E pochissimi ci ritornano. Lo fanno perché la amano e, impiegando le loro energie migliori, vogliono contribuire alla sua rinascita. Investono il loro tempo e il loro denaro.

Ma nella “nostra” di terra, la passione non basta, ci vuole anche il Coraggio.

Se mi chiedessero “cos’è il Coraggio?” , oggi risponderei con un nome.

Il nome di un imprenditore, Gianluca Maria Calì. Un uomo che è tornato, per dare il suo contributo. Ma che ha dovuto fare i conti con la “bestia nera” , la “Man forte che tutto può" , la piaga della nostra terra bellissima e disgraziata.

La Mafia.

Rifiutatosi di pagare il pizzo, li ha denunciati. Ha acquistato una villa all’ asta, di proprietà di un boss. Villa che sarebbe servita per incrementare il turismo nella zona del palermitano. Ostacolato in ogni modo, non ha mai mollato. Minacciato di morte, non si è mai arreso. Imbattendosi inoltre, in “infedeli Servitori dello Stato”, come lui stesso li ha definiti.

Io mi sono appassionata alla sua storia, credo che uomini come lui rappresentino un valore aggiunto e un cenno di speranza, quella che ci serve.

E l’indignazione, per chi la nostra Sicilia la vuole arretrata e bruciata, non è mai troppa.

Per guardare avanti dobbiamo ricordarci chi siamo e da dove veniamo. Andare via perché “qui non funziona nulla” non è la soluzione. O forse è quella più comoda. Impariamo da lui.

Alessandra Lalicata

nella foto di copertina Gianluca Calì

 

Pubblichiamo un ampio estratto dell'intervista rilasciata da Michele Balistreri, esperto di politiche di sviluppo locale a Michele Manna, direttore del periodico 'Il Settimanale di Bagheria'. L'intervista integrale la troverete nel numero del 'Il settimanale' in edicola questa settimana.

I dati da lei presentati al seminario sullo stato di salute dell’economia della Città di Bagheria non sono molto incoraggianti: la disoccupazione che si attesta al 31,8% , con quella giovanile intorno al 41%., il crollo dei fatturati delle aziende mediamente negli ultimi 4 anni del 50%, con le imprese di costruzioni che risultano le più colpite, un reddito disponibile pro-capite di appena 11.000 euro pari solamente al 60% di quello nazionale e un calo della popolazione di circa 2.200 unità pari al 3,82%. Un bollettino di guerra, che sembra non lasci scampo!

Innanzitutto occorre dire che i dati sono una fedele fotografia della realtà e sono validati dalla fonte ufficiale ed autorevole dell’ISTAT e traducono in numeri quanto viene percepito nel contesto socio-economico della Città. Vi è sicuramente una componente legata alla fase di recessione nazionale, ma vi sono fattori di crisi endogena propri della fragilità strutturale dell’economia cittadina.

altEssa presenta una eccessiva presenza del comparto terziario con proliferazione di attività a bassa redditività e composto di piccole e piccolissime, poco patrimonializzate, a scarso livello di innovazione, operanti in settori tradizionali ed in mercati di prossimità, con scarsi livelli di internazionalizzazione ( fatta eccezione per il comparto della trasformazione dei prodotti ittici operante ad Aspra ).

Questo determina un’assenza di massa critica di grandi progetti di investimento in grado di produrre innovazione, filiere produttive, imprenditorialità e occupazione. Tutto questo connota un’economia a basso potenziale di crescita e che in ogni caso mantiene una certa coesione sociale grazie alla rilevante presenza di risorse provenienti dal settore pubblico (stipendi della pubblica amministrazione, pensioni, imprese legate alle commesse degli Enti Locali) che comunque non consentiranno di massimizzare i vantaggi della ripresa del ciclo economico quando si presenterà.

Eppure lei sostiene che vi sono margini significativi per far crescere alcuni settori economici e creare nuovi posti di lavoro soprattutto nel campo dei beni culturali, paesaggistici e dell’agroalimentare. Da dove deriva il suo ottimismo?

altI dati, le testimonianze e le analisi presentate al seminario testimoniano che vi sono alcuni settori ad alto potenziale di crescita

1) l’agricoltura con l’indotto dell’agroalimentare

2) i beni culturali e ambientali

3) il settore turistico, che comportano la valorizzazione di risorse locali oggi cruciali ad alto valore aggiunto ed oggi ampiamente sottoutilizzate.

Oggi in termini di prospettive di sviluppo vi sono servizi che si agganciano a nuove forme di fruizione del tempo libero o di espressione della domanda turistica che rientrano nel campo dell’industria della creatività e dei servizi culturali. Il nostro territorio dispone di una popolazione giovane, istruita e creativa ed un grande stock di beni culturali, artistici, architettonici, ambientali e storici che formano un giacimento di crescita potenziale ancora in larga parte inesplorato e che possono attirare flussi turistici; queste due componenti vanno incrociate.

Può fare un esempio concreto di intervento?

altTanto per non rimanere nel vago e nell’indefinito un riferimento chiaro è il Museo Guttuso; il più importante attrattore culturale della Città, ebbene sino ad ora poco valorizzato.  

Le scarse presenze ( 10.928 di cui 4200 gratuiti nel 2010, 11.370 di cui 4.820 gratuiti nel 2011 e 11.482 di cui 5.048 gratuiti nel 2012) testimoniano una scarsa valorizzazione del bene pubblico. Una svolta può essere determinata dai fondi europei che registra proprio in questi giorni (grazie ad una progettazione risalente all’amministrazione Sciortino, realizzata grazie al determinante contributo della ex Direttrice ed attuale assessore Dott.ssa Dora Favatella Cascio):

1) l’emanazione di una decreto di finanziamento di 2.700.000 euro da parte dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali a valere sull’Asse 3 del P.O. FESR 2007/2013 per la definizione delle opere infrastrutturali di Villa Cattolica  

2) la possibilità che venga ripescato un progetto dello stesso Asse del PO FESR, per dotare il Museo Guttuso, in collaborazione con i privati, di una serie di servizi collaterali quali: il guardaroba, la vendita di guide e di pubblicazioni, visite guidate, la caffetteria, il book-shop, sale multimediali interattive etc...

Servizi che rappresentano un fattore strategico per il successo di un qualsiasi spazio espositivo e potranno consentire, qualora realizzati, una rifunzionalizzazione di Villa Cattolica ed un suo definitivo rilancio in chiave culturale in sede regionale, nazionale e Europea e Internazionale.

Insieme al circuito delle ville settecentesche, il Museo Guttuso può costituire il traino per l’attuazione di una serie politica turistica che ci deve portare a configurare quel prodotto complesso definito “destinazione turistica”; in un contesto di qualità totale e di efficienza.

Questo ci riporta alla capacità di incidere sullo sviluppo del territorio da parte dei fondi comunitari. Se e in quale misura?

altI Fondi Comunitari sono fondamentali, se teniamo conto delle disastrate casse degli enti locali, in primis il Comune di Bagheria che si avvia al dissesto finanziario.

Ma questo non ci deve fare inclinare al catastrofismo. Una comunità ed un territorio possono risorgere se utilizzano in modo oculato ed efficace le risorse comunitarie.

A questo proposito giudico estremamente positivo il coinvolgimento della Città nelle sue componenti politiche , sindacali, di organizzazioni di categorie, dell’associazionismo, (grazie anche all’animazione territoriale compiuta dalla SOAT di Misilmeri) nella fase di programmazione della nuova fase 2014/2020 dei fondi del futuro PSR ( Programma di Sviluppo Rurale) .

Tutti i soggetti istituzionali hanno svolto efficacemente il loro ruolo?

altAppare deficitaria l’azione dell’agenzia di Sviluppo “Metropoli Est”. Se il ruolo istituzionale di un’agenzia di sviluppo è quello di “

1) "Facilitatore” del progetto di sviluppo e come attore, quindi, determinante per una corretta impostazione dei Progetti di sviluppo territoriale; 

2) individuare i fabbisogni esistenti nella comunità locale (da parte delle imprese, delle famiglie e dell’operatore pubblico);

3) censire le risorse disponibili sul territorio, per mobilitare gli attori locali nell’acquisizione della consapevolezza sui problemi e sugli obiettivi prioritari sui quali concentrare l’attenzione del progetto di sviluppo;

4) mobilitare risorse per organizzare risposte coerenti ai problemi identificati, - si stenta a capire il senso e il significato della presenza e dell’esistenza dell’agenzia di Sviluppo Metropoli Est anche per le risorse pubbliche che drena a carico dei cittadini

E l’amministrazione Lo Meo che atteggiamento ha tenuto rispetto alle politiche di sviluppo locale?

altMi sento di affermare che, sebbene si sia ritrovata a rimediare a sfasci ed errori del passato, non abbia sino ad adesso lasciato il segno e una chiara impronta.

Innanzitutto non è riuscita a riconquistare a Bagheria la centralità operativa negli organismi consortili che determinano le politiche di sviluppo e di gestione di servizi nel comprensorio (ex COINRES, l’agenzia di Sviluppo Metropoli Est ed il GAL Metropoli Est).

Tra l’altro mi pare che si sia di molto annacquata e di parecchio, la realizzazione del progetto (slogan della sua campagna elettorale) che doveva vedere Bagheria connotarsi come Polo di servizi per l'area metropolitana.

Il Sindaco, probabilmente vittima di un approccio individualista e poco incline all’ascolto e al dialogo, ha perduto progressivamente il consenso del Consiglio Comunale , della burocrazia comunale e di importanti spezzoni della società civile bagherese.

Ma soprattutto appare deficitario nella capacità di leadership carismatica, tesa ad individuare e valorizzare risorse e competenze umane (tranne qualche rara e debita eccezione) e ricondurle ad un gioco di squadra, indispensabile per l’attuazione di un progetto di rinascita della Città inclusivo che riesca a unire forze e risorse superando le logiche di appartenenza.

L’approccio alle problematiche difetta nella metodologia, improntata ad un vecchio modo di fare politica che sta rilevando i suoi limiti, piuttosto che a metodi innovativi volti alla condivisione dei percorsi e degli obiettivi e senza alcun respiro e visione strategica e prospettica.

Mi auguro, in ogni caso, per la Città che riesca quantomeno a trovare il bandolo della matassa relativamente al tema dei rifiuti, la madre di tutte le battaglie funzionale e strategica per l’attivazione di una credibile politica di rilancio turistico della Città.

In un momento di grande emergenza sociale ed economica per la comunità bagherese cosa può costituire un elemento di coesione identitaria utile e funzionale alla rinascita, attraverso uno scatto d’orgoglio?

altUna concreta speranza può derivare solamente dalla creazione di una solida rete di alleanza per le riforme, con protagonisti i settori della società che devono esprimere un modo più moderno di pensare, vivere e di operare:

1) il mondo della buona politica e della burocrazia comunale che devono definire le strategie e guidare i nuovi processi di riforme;

2) il mondo dell’ associazionismo e del volontariato cattolico e laico che deve contrastare le nuove e vecchie mafie;

3)l’imprenditoria che deve recidere i legami con un vecchio modello economico assistenzialistico;

4) la rete delle scuole e della formazione professionale che devono sperimentare e diffondere innovazione;

5) il movimento sindacale dei lavoratori, la galassia dei patronati e le rappresentanza delle categorie produttive, che devono battersi soprattutto per il lavoro ai giovani, per la coesione sociale e per uno sviluppo competitivo basato sulla meritocrazia e contro ogni forma di rendita di posizione.

E soprattutto come affermava il beato Padre Pino Puglisi: “Se qualcuno fa qualcosa, allora si può fare molto”
 

Il Movimento 5 Stelle Senato scende in campo a favore della costituzione delle Zone Franche Urbane in Sicilia. 

Lo fa con una interrogazione a risposta scritta rivolta al Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato e al Ministro della coesione territoriale Carlo Trigilia.

Primi firmatari dell’atto, sottoscritto da 12 parlamentari al Senato, i siciliani Francesco Campanella, Vincenzo Santangelo, Fabrizio Bocchino, Mario Giarrusso insieme al capogruppo M5S Nicola Morra.

Il senatore Francesco Campanella in particolare si è raccordato con il Movimento 5 stelle di Bagheria raccogliendone le istanze.

Le azioni parlamentari finora intraprese, volte a costituire una parte del territorio siciliano in zona franca, sono state prese in seria considerazione o rimangano dei semplici documenti informativi ?” chiedono Campanella e gli altri parlamentari a 5 stelle.

I firmatari dell’interrogazione vogliono conoscere se “i Ministri Zanonato e Trigilia intendono utilizzare tutti gli strumenti utili e idonei al fine di consentire l’attivazione di Zone Franche Urbane in Sicilia, contribuendo così, alla crescita sociale ed economica”.

Quali sono le quali azioni che intendono intraprendere al fine di consentire l'avvio di un processo di riscatto e di rinascita economica e politica del popolo siciliano?” continuano i parlamentari a 5 stelle che sottolineano la necessità di rendere Zone Franche Urbane “ le zone più disagiate della regione siciliana costituite da Palermo Brancaccio, Palermo Porto, Bagheria, Enna e Vittoria.

I ministri dello sviluppo economico e della coesione territoriale – propongono Campanella e gli altri firmatari- devono attivarsi affinché siano coinvolti direttamente i comuni siciliani che, successivamente saranno protagonisti nel territorio e, attraverso proprie delibere ed atti amministrativi, potranno attivare le relative procedure per l’istituzione delle zone franche”.

Ad oggi nulla pare si sia mosso – denunciano e chiedono i parlamentari firmatari dell’interrogazione – quali sono le reali motivazioni che portano tanto silenzio e ritardo su una reale problematica, nonostante le priorità del Governo regionale e nazionale siano lo sviluppo ed il lavoro del Paese?”

 Ufficio Stampa Movimento 5 stelle

Il Movimento 5 Stelle di Bagheria, attraverso il deputato Salvatore Siragusa, ha presentato sei accessi agli atti. Continua dunque l'azione di vigilanza civica che il Movimento 5 Stelle di Bagheria intende attuare nei confronti dell'amministrazione comunale in carica e del consiglio comunale di Bagheria.

Le richieste di documenti riguardano in particolare gli oneri concessori, i mutui e i leasing accesi dal comune di Bagheria, atti riguardanti la scuola Gramsci, ormai emblema delle grandi incompiute, spese telefonia.

A seguire l'elenco degli accessi agli atti richiesti

1) Progetto esecutivo per la ristrutturazione della scuola Gramsci e tutti gli atti pubblici inerente questo intervento, nello specifico: relazione istruttoria redatta dal RUP del progetto , computo metrico , perizia.

2)Attività e schede di valutazione del nucleo di valutazione, schede di valutazione dei dirigenti e una relazione a supporto. Contratti dei Dirigenti e relativa retribuzione

3) Dati relativi a utenze telefoniche assegnate ai Consiglieri comunali , del sindaco e del Consiglio di Presidenza. Spese di telefonia degli ultimi 3 anni relativamente alle utenze dei Consiglieri comunali , del sindaco e del Consiglio di Presidenza. ..

4) Elenco dei contratti esterni ancora in corso, stipulati con società e cooperative.

5) Oneri concessori riscossi e non riscossi, eventuali polizze fidejussorie stipulate ai fini di rateizzazione degli oneri; atti relativi agli adempimenti necessari alla riscossione degli oneri concessori residui e propedeutici. Si richiede a supporto una relazione.

6) Atti di concessione per occupazione di suolo , sottosuolo e soprassuolo pubblico ; relativa T.O.S.A.P. , copia degli atti di concessione, debitamente firmati dal Dirigente Responsabile , con condizioni e norme alle quali la concessione si intenda subordinata, durata e motivazione dell'uso .

7) Mutui e Leasing accesi dal Comune nei confronti di terzi.

 

Movimento 5 stelle Bagheria

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