Politica

Ho letto con interesse la riflessione del direttore Angelo Gargano relativamente al ddl sulle città metropolitane che vedrebbe il Comune di Bagheria, insieme a tanti altri, trasformato in un Municipio della più vasta città metropolitana di Palermo.

Mi riservo di approfondire nei prossimi giorni la lettura dettagliata del disegno di legge, ma desidero già da ora fare qualche osservazione.

In primo luogo eviterei di affrontare l’argomento con l’idea di inserirvi facili strumentalizzazioni o polemiche politiche. Questi sono argomenti che meritano una analisi seria e approfondita ,certamente non facile.

Non vi è alcun dubbio sul fatto che una riforma di tale portata andava condivisa con gli enti locali, i loro rappresentati istituzionali ed i cittadini tutti. Questo mi pare pacifico.

Detto questo, altrettanto chiaro, mi pare, che la classe politica, almeno quella del nostro comprensorio ( salvo qualche eccezione), per troppo tempo sia sfuggita da una analisi sul futuro del nostro territorio, continuando invece a portare avanti pratiche politiche e di rappresentanza oramai, per fortuna, superate dal tempo e dal sentire comune.
Interrogarsi su cosa dovevamo diventare da grandi era necessario già da un pò. Qualche timido tentativo fatto in passato non è stato portato a buon fine e oggi ci troviamo ad inseguire la norma.

A mio parere l’idea che Comuni autonomi e con la loro identità quali Bagheria, Altavilla, Casteldaccia, Santa Flavia, Ficarazzi, Misilmeri, Villabate, Belmonte Mezzagno e altri, possano divenire Municipalità della città metropolitana di Palermo, quindi periferie della stessa, è di certo pericolosa.

In seria discussione sarebbe messa la qualità della vità, già difficile, dei nostri concittadini.

Con troppa facilità e senza le dovute opposizioni - e anche per la mancanza di rappresentanza nella alte Istituzioni - in questi anni Bagheria ed il suo comprensorio sono stati spogliati di parecchi servizi, uffici decentrati, infrastrutture, investimenti, attenzioni.

Cito solo alcuni esempi: sta per essere chiusa la sede distaccata del Tribunale, la sede della Serit, c’è pericolo di trasferimento per l’Agenzia per l’impiego, manca un serio Poliambulatorio con una attrezzata area di emergenza. Non decolla l’Università a Villa Cutò, non si riesce a completare il progetto delle aree artigianali, a realizzare un decente svincolo autostradale nè a migliorare l’esistente.

altAltra materia di riflessioni è l’esperienza dei consorzi di Comuni.

Sul Coinres poche parole. Tutti conosciamo quanto stia distruggendo le finanze degli enti locali, quanto oggi gravi nelle tasche dei cittadini ed il cattivo servizio che rende.

Metropoli est ,che potrebbe essere un ottimo strumento di sviluppo territoriale, va avanti tra luci ed ombre e sicuramente è necessario approfondire i risvolti concreti che la sua attività ha prodotto per Bagheria e per gli altri comuni, salvo dispensare o promettere incarichi. A proposito che fine ha fatto il finanziamento per la realizzazione dei laboratori per i diversamente abili e i pulmini per trasporto di questi ultimi ? I soldi mi pare fossero arrivati.

Gli altri strumenti di governo di area vasta, Gal, Gac, Distretto turistico risultano ad oggi non pervenuti al sentire comune del cittadino.
Aggiungo con molta chiarezza che Bagheria, che è la città più popolosa del comprensorio, non esercita la leadership politica e il ruolo di raccordo e di pontiere tra Comuni in questi organismi e questo crea difficoltà di gestione degli stessi non indifferenti.
Eppure, elencate le criticità, proprio da qui si dovrebbe ripartire.

Come è facile cogliere sul nostro comprensorio esistono tanti e tali strumenti che se ben utilizzati possono creare opportunità di sviluppo e occasioni di crescita non seconde a nessuno.
Oggi l’Europa ragiona guardando alle realtà territoriali con più di 150 mila abitanti, come quella che ho appena immaginato. Vicino a noi non mancano esempi di Città e comprensori che a questa sfida guardano già da tempo e che potevano – spero possono ancora- fornirci un campanello d’allarme e farci da sveglia.

Faccio l’esempio dell’area territoriale compresa tra Termini Imerese, le Madonie e Cefalù.

Da tempo li si ragiona cercando di portare a sintesi la governance di quelle realtà. Le agenzie di sviluppo di quei territori lavorano in sinergia tra di loro e con gli uffici tecnici e di programmazione dei Comuni. Sono nate o stanno per nascere infrastrutture importanti quali l’interporto . Insomma si è cercata,nel bene e nel male,una propria vocazione che oggi è quella turistico rurale con attenzione alle piccole e medie imprese e ai servizi. Questo lavoro di sintesi sarà la base per la nascita di un loro libero consorzio di comuni.

alt

Il nostro comprensorio di certo avrebbe tutte le potenzialità per non essere da meno.

Insistono nei nostri Comuni identità storiche e patrimoni culturali non secondi a nessuno, le ville barocche, Solunto solo per citare le prime cose che saltano in mente. Il nostro patrimonio naturalistico è invidiabile, il nostro mare, la zona Sic di Monte Catalfano, Grotta Mazzamuto, la zona archeologica di Solunto e della Porcara, il fiume Eleuterio, ecc..

Resistono tra mille difficoltà realtà produttive di grande tradizione, quelle dedite alla lavorazione del pesce, il mercato ittico di Porticello ( piuttosto prestiamo attenzione agli allarmi lanciati in questi giorni sugli interessi della criminalità organizzata), attività enogastronomiche, eccellenze nel mondo della ristorazione, artigianato e altro ancora.

Attorno a queste ricchezze è necessario costruire, sedendosi tutti insieme e ragionando su cosa sia meglio per il nostro futuro.
Credo che questa brevissima analisi possa contribuire ad aprire un dibattito tra di noi e nelle Amministrazioni Comunali. Vorrei sentire pronunciarsi in merito i Sindaci ed i Consigli interessati.

Non sarebbe male(e qui lancio l’ idea) organizzare un Consiglio Comunale straordinario sul tema, magari invitando chi può contribuire al nostro dibattito e alla nostra discussione. Intellettuali, tecnici, progettisti, realtà sociali, imprenditori, attori del territorio insomma.
Occorre approcciarci alla questione mettendo da parte le sterili e sterilissime polemiche politiche che fanno solo rumore e nessun beneficio portano se non quello di renderci litigiosi e distanti.

Da tutto ciò partirei, ricordando che questa riforma, come giustamente da Angelo Gargano richiamato, segue la cancellazione delle Province e traccia la strada per la nascita dei liberi consorzi.

Quindi l’obiettivo finale cui tendere è quello del risparmio nella gestione della cosa pubblica e della maggiore vivibilità dei cittadini di Comuni interessati.

Perchè allora Bagheria e i Comuni del suo comprensorio, e riprendo il titolo, non potrebbero dar vita ad un proprio libero consorzio ?

Daniele Vella, capogruppo consiliare PD a Bagheria
 

Scarsa attenzione e pochi commenti sul merito, ha suscitato il disegno di legge approvato dalla giunta regionale siciliana di procedere ad una riforma radicale del sistema delle autonomie locali, che dopo il provvedimento di abolizione delle Province pensa di procedere alla creazione di tre grandi città metropolitane, Palermo, Catania e Messina che ingloberanno al loro interno oltre cinquanta comuni, destinati così a scomparire in quanto realtà amministrative autonome.

Nel caso di Palermo, abbiamo letto che nel disegno di legge approvato dalla giunta Crocetta, a perdere la loro autonomia sarebbero venti comuni dell'intorno della città e tra questi grossi comuni a partire da Bagheria, Monreale, Misilmeri, sino a Misterbianco e Motta Sant'Anastasia in provincia di Catania e Villafranca Tirrena per quanto riguarda Messina.

Senza volerla fare lunga comunità con secoli di storia diventerebbero poco meno che 'quartieri' di Palermo, come nel nostro caso

Da quello che si legge sui giornali, l'esigenza di questa riforma nasce dalla necessità di creare Enti territoriali  che sotto siffatta forma ( la città metropolitana) potrebero essere destinatarie di notevoli risorse europee e si andrebbe incontro ad uanaesigenza di razionalizzzione di funzionie competenze dopo l'abolizione, sinora solo sulla carta, delle province.

Le tre grandi città metropolitane, oltre a quelli attuali, avrebbero poteri e competenze che sono stati delle disciolte provincie, anche funzioni in questo momento attribuite alla Regione.

Ricordiamo per inciso che l'abolizione delle province prevede anche la nascita dei liberi consorzi tra comuni; siamo quindi alla vigilia di un mutamento epocale nell'assetto delle autonomie locali che segnerà il nostro futuro prossimo.

Certo qualche perplessità possiamo esprimerla, e non è certo la preoccupazione legata al fatto che verrebbero eliminato il sindaco e i consigli comunali ridotti a piccole assemblee con sette membri nel caso di Bagheria compreso il presidente, mentre la città metropolitana verrebbe guidata da un consiglio di 35 membri, come nel caso di Palermo, e da un sindaco con una giunta di 9 assessori al massimo.

La riforma approvata prevede infine un consiglio metropolitano che vedrebbe presenti tutti i presidenti delle municipalità che fanno parte delle città metropolitane.

Si legge, secondo quanto dichiarato da Crocetta, che la filosofia della riforma è quella di avvicinarci al modello francese e belga, che confessiamo di non conoscere.

Sarebbe il caso però che chi per vocazione o passione o mestiere si dedica alla cura della cosa pubblica, esprimesse qualche parere più argomentato sui vantaggi ( o gli svantaggi) di questa riforma che ha già suscitato allarme negli ambienti della politica: non è difficile prevedere che i partiti, tutti i partiti, nessuno escluso, difficilmente accetteranno questa radicale cura dimagrante e la mutilazione della cancellazione dei consigli comunali e le prebende e il potere che la loro esistenza oggi garantisce.

Certo un problema di perdità di identità esiste, ed è un aspetto che non va sottovalutato, e non parliamo tanto e solo di grandi comunità come Bagheria, Misilmeri e Monreale, per limitarci alla Provincia di Palermo, ma anche di realtà territoriali più piccole ma storicamente più strutturate e con specifiche caratteristiche che rischiano veramente di essere cancellate.

E' certo che di fronte alle sfide di oggi, l'Italia dei mille comuni e dei mille campanili, ha bisogno di un generale processo di svecchiamento, come ha bisogno di essere rinnovato il concetto di rappresentanza politica; è importante però che una riforma come quella che si prefigura avvenga con un confronto più aperto e incisivo con le forze politiche , sociali e culturali delle comunità coinvolte.

Angelo Gargano

Una foto degli anni '50 di Bagheria dall'alto (Archivio A.Restivo)

 

Nel percorso di risanamento finanziario che il Comune di Bagheria è chiamato ad intraprendere, la questione della costituzione di un ufficio che lavori alla creazione di una banca dati nell'ambito dell'attività di accertamento e riscossione dei tributi comunali è importantissima.

Un tale ufficio infatti otterrebbe, attraverso il recupero di ampie fasce di evasione e/o di elusione, l'allargamento della base imponibile così da realizzare una maggiore equità fiscale e tendere al mantenimento dei servizi rivolti al cittadino.

Tuttavia leggendo la delibera di giunta municipale del 29/7/2013 un dubbio risalta agli occhi.

La stessa infatti da mandato ai dirigenti del settore Finanziario e delle Risorse Umane di individuare le professionalità interne all'ente necessarie a costituire tale ufficio, ma in subordine - quasi come se si sapesse del possibile fallimento di questo compito- da contestualmente mandato al dirigente del settore Economico Finanziario di individuare le procedure di selezione per l'affidamento dei servizi in oggetto.

Ebbene riteniamo che il nostro Ente abbia le dovute professionalità e competenze interne per potere svolgere questo servizio, e che oggi sia dotato anche di strumenti sufficienti per il raffronto dei dati necessari a costituire una banca dati dei contribuenti.

La strada del risanamento finanziario non può che passare, anche, attraverso la valorizzazione del nostro personale, la sua migliore organizzazione e la sua motivazione -cosa che oggi spesso appare mancare-.

Per concludere non è di secondaria importanza che un servizio svolto con professionalità già presenti nel nostro Comune potrebbe evitare ulteriori esborsi necessari per eventuali convenzioni o contratti con soggetti terzi.

 

Daniele Vella,capogruppo Pd.

L’amministrazione comunale di Bagheria garantirà con la ripresa del nuovo anno scolastico il servizio di assistenza igienico personale agli studenti diversamente abili.

A comunicarlo l’assessore alle Politiche sociali e vice sindaco, Massimo Mineo, che conferma che per il primo trimestre dell’anno scolastico si garantirà il servizio alle stesse condizioni dell’anno 2012- 2013.

Nelle more della sottoscrizione di un protocollo di intesa tra il Comune, le Istituzioni scolastiche e l’azienda sanitaria provinciale, l’amministrazione comunale ha dato mandato agli uffici per avviare le procedure necessarie per appaltare il servizio fino a dicembre 2013 e consentire a tutti i bambini di riprendere il nuovo anno scolastico senza alcuna discriminazione.

Perché il processo sia il più lineare e veloce possibile, ma soprattutto per non portare ritardo, si stanno sollecitando alcuni pareri sulla problematica richiesti al segretario generale e al collegio dei revisori il 16 agosto scorso e di cui non abbiamo ancora avuto alcun riscontro” informa l’assessore Mineo per il momento siamo soddisfatti nel potere ridare serenità a tante famiglie che hanno vissuto con grande apprensione e preoccupazione la possibilità di non vedere partire col nuovo anno scolastico il servizio di assistenza igienico personale per i loro figli”.

Su questo servizio continueremo a lavorare perché si possa nel medio periodo giungere ad una soluzione ottimale e definitiva – aggiunge l’assessore Mineo che in merito interviene anche sottolineando il ruolo delle altre istituzioni coinvolte e spiegando le difficoltà incontrate dall’amministrazione:Tanto è stato detto, scritto, criticato, accusato, strumentalizzato sull’attivazione o meno del servizio di assistenza igienico personale agli alunni disabili. Non ci siamo fino ad oggi espressi in alcun comunicato perché la risoluzione della materia è stata particolarmente complessa” spiega Mineo.

Errori e sbavature nell’iter procedimentale sono stati fatti – ammette il vicesindaco - ma in una situazione economica-finanziaria come quella in cui versa il nostro Comune trovare soluzioni non è impresa semplice.

La problematica che ruota intorno a questo servizio è stato il battesimo del mio giuramento come assessore e ad oggi è stata una mia costante priorità. Grande sensibilità e collaborazione ho trovato in tutte le forze le politiche che rappresentano questa Città, ma un ringraziamento particolare va a tutti i dirigenti scolastici che nella data del 5 e del 28 agosto mi hanno attivamente collaborato per tracciare percorsi che nel medio periodo possano salvaguardare la qualità e l’integrità del servizio ed al contempo contenere la spesa”.

L’assessore Mineo desidera ringraziare anche un sindacato ed un’associazione: “a questi ultimi incontri così come in tutto l’arco temporale che mi ha visto ricercare soluzioni va registrata la presenza constante e propositiva della CGIL. Nell’ultimo incontro, infine, va evidenziata l’importante presenza di Salvatore Crispi presidente del “Coordinamento H per i diritti delle persone con disabilità nella Regione Siciliana – ONLUS” così come di alcune associazioni di categoria.

Imbarazzante la ripetuta assenza dell’amministrazione regionale che all’ennesimo appuntamento ha declinato l’invito facendo sapere che il problema è di competenza dei comuni e delle province – aggiunge l’assessore alle Politiche sociali – dimenticando due aspetti fondamentali “Il primo che la Regione Sicilia è a statuto speciale e che ha emanato legge regionale sulla materia differenziandosi dal resto d’Italia e creando solo una grande confusione e il secondo che non si è mai verificata l’assenza di un rappresentante della Regione nella sottoscrizione di protocolli di intesa su queste tematiche”.

Ma l’assessore è determinato nel non abbandonare la fascia di utenza più bisognosa pertanto ha deciso che uno dei prossimi passaggi sarà la presentazione di una proposta al Parlamento regionale per una modifica normativa della legge siciliana sul servizio di assistenza igienico personale agli alunni disabili “che diventi rispettosa del denaro pubblico.

Siamo fiduciosi su una rappresentanza popolare che sappia colmare lo stato confusionale di buona parte dell’attuale amministrazione regionale, fatta di proclami e false soluzioni, ma che non riesce ad incidere nella riforma di temi importanti”.

Fonte Ufficio Stampa del Comune di Bagheria


 


_______________________

Altri articoli...