Politica

Ospitiamo un articolato intervento sulle proposte del gruppo consiliare de L'Aquilone circa il Cronoprogramma del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale.


  
1) Delibera C.C. adesione Piano di riequilibrio pluriennale con richiesta  di accesso al Fondo di rotazione entro il 30/01/2014;
 2) Approvazione Bilancio di Previsione 2013 entro il 30/01/2013;
 3) Acquisizione dati di preconsuntivo 2013 ENTRO IL 15/02/2013;
4) Approvazione del Piano di riequilibrio Pluriennale entro il 31/03/2014.

- Propedeutica predisposizione di tutti gli atti necessari per valutare  debiti fuori bilancio, debiti potenziali, organizzazione dei servizi  tributari, residui attivi e passivi e ogni altra necessaria, utile e opportuna documentazione per la predisposizione di un piano credibile e  sostenibile.

- Verifiche intermedie con il Consiglio Comunale, i capigruppo, organi di  controllo e dirigenza.

 Il piano di riequilibrio finanziario pluriennale deve tenere conto di  tutte le misure necessarie a superare le condizioni di squilibrio rilevate e deve essere ispirato e informato a principi di equità e a gravare il  meno  possibile e per il minore tempo possibile sulle spalle dei cittadini, e,  comunque, deve contenere al fine di assicurare la possibile approvazione da  parte della Corte dei Conti:

1) le misure correttive adottate dall'ente locale in considerazione dei  comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria e del mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità interno;
 2) la puntuale ricognizione, con relativa quantificazione, dei fattori di  squilibrio rilevati, del disavanzo di amministrazione risultante dal  preconsuntivo 2013 e dei debiti fuori bilancio;
 3) l'individuazione, con relative quantificazione e previsione dell'anno  di effettivo realizzo, di tutte le misure necessarie per ripristinare  l'equilibrio strutturale del bilancio, per l'integrale ripiano del  disavanzo di amministrazione 2013 e per il finanziamento dei debiti fuori  bilancio entro il periodo massimo di dieci anni, a partire da quello in corso alla data di accettazione del piano;
4) l'indicazione, per ciascuno degli anni del piano di riequilibrio, della  percentuale di ripiano del disavanzo di amministrazione da assicurare e  degli importi previsti o da prevedere nei bilanci annuali e pluriennali per  il finanziamento dei debiti fuori bilancio.alt Ai fini della predisposizione del piano, è necessario effettuare una ricognizione puntuale di tutti i debiti potenziali oltre che dei debiti  fuori bilancio riconoscibili ai sensi dell'articolo 194 distinti anche tra quelli per investimenti e quelli per spese correnti.

Per il finanziamento  dei debiti fuori bilancio l'ente deve provvedere mediante un piano di rateizzazione, della durata massima pari agli anni del piano di riequilibrio, compreso quello in corso, convenuto formalmente con i creditori a saldo e stralcio (per poter assicurare entro l’anno successivo “2015” il pagamento) e con l’acquisizione dei pareri degli organi preposti, al fine di ridurre drasticamente la massa passiva e provvedere a richiedere apposito mutuo, nel caso di approvazione del piano, per la residua parte di debiti fuori bilancio in conto capitale;

  Al fine di assicurare il prefissato graduale riequilibrio finanziario, con  maggior peso nei primi anni e per tutto il periodo di durata del piano l'ente:

-deve deliberare, prima che il piano venga presentato in Consiglio Comunale per l’approvazione, le aliquote o tariffe dei tributi locali nella misura  massima consentita, anche in deroga ad eventuali limitazioni disposte dalla  legislazione vigente;

- deve deliberare in Consiglio Comunale il Piano delle alienazioni e  valorizzazione del patrimonio non indispensabili per i fini istituzionali  dell'ente, previa idonea valutazione e individuazione della destinazione urbanistica;

alt- Bisogna dimostrare (con compiuta dimostrazione e atti deliberativi) la copertura dei costi della gestione dei servizi a domanda individuale prevista dalla lettera a) del medesimo articolo 243, comma 2;

- Bisogna provvedere a una revisione straordinaria di tutti i residui attivi e passivi conservati in bilancio, stralciando i residui attivi inesigibili o di dubbia esigibilità da inserire nel conto del patrimonio fino al compimento dei termini di prescrizione (con particolareriferimento a crediti Eas, credito acquedotto comunale, crediti Michele Aiello), nonché una sistematica attività di accertamento delle posizioni debitorie aperte con il sistema creditizio e dei procedimenti di realizzazione delle opere pubbliche ad esse sottostanti ed una verifica della consistenza ed integrale ripristino, dei fondi delle entrate con vincolo di destinazione;

 

- Bisogna effettuare una rigorosa revisione della spesa con indicazione di  precisi obiettivi di riduzione della stessa, nonché una verifica e relativa valutazione dei costi di tutti i servizi erogati dall'ente e della situazione di tutti gli organismi e delle società partecipati e dei relativi costi e oneri comunque a carico del bilancio dell'ente al fine di una riduzione degli stessi e di una loro razionalizzazione (fitti passivi, razionalizzazione e corretto utilizzo beni immobili, costi energetici, costi telefonici, etc….);

- Bisogna provvedere a una seria e condivisa azione di recupero sul fronte del contrasto all’evasione, utilizzando tutti gli strumenti oggi a disposizione: Sirt, convenzione Agenzia delle Entrate, Piano pubblicitario, passi carrabili, aree edificabili, oneri di urbanizzazione;

- Bisogna provvedere alla rideterminazione del piano triennale del fabbisogno del personale e alla rideterminazione della dotazione organica ai sensi dell'articolo 259, comma 6, fermo restando che la stessa non può essere variata in aumento per tutta la durata del piano di riequilibrio;

- Bisogna provvedere alla riduzione delle spese di personale, da realizzare  in particolare attraverso l'eliminazione dai fondi per il finanziamento della retribuzione accessoria del personale dirigente e di quello del  comparto, delle risorse di cui agli articoli 15, comma 5, e 26, comma 3, dei Contratti collettivi nazionali di lavoro del 1° aprile 1999 (comparto)
 e del 23 dicembre 1999 (dirigenza), per la quota non connessa all'effettivo  incremento delle dotazioni organiche;

- Bisogna provvedere entro il termine di un triennio a partire  dall’esercizio in cui viene approvato il piano di riequilibrio  pluriennale, a ridurre almeno del dieci per cento le spese per prestazioni di servizi, di cui all'intervento 03 della spesa corrente e almeno del venticinquecento le spese per trasferimenti, di cui all'intervento 05 della spesa corrente, finanziate attraverso risorse proprie.

Bagheria, lì 21.01.2014

 I Consiglieri Comunali
 Pietro Di Quarto e Gino Di Stefano

 

Siamo stati e siamo tra quelli che pensano che il dissesto finanziario del comune sia da evitare come la peste, e per questo abbiamo condiviso l'idea di Vincenzo Lo Meo di mettere in campo tutti gli sforzi possibili e immaginabili per arrivare alla approvazione di un piano di riequilibrio pluriennale scritto dai rappresentanti politici legittimamente eletti dai cittadini bagheresi, piuttosto che da commissari venuti da fuori..

Abbiamo sempre pensato, e non ne abbiamo fatto mai mistero, in base anche alle precedenti gestioni commissariali 'antimafia', che il peggior sindaco e la peggiore classe politica siano sempre da preferire ai commissari di qualunque risma.

Aggiungiamo per completare il nostro pensiero sull'argomento che, a determinate condizioni, il tentativo di Lo Meo debba esere incoraggiato e sostenuto dalle forze politiche presenti in consiglio comunale.

Detto questo però dobbiamo rilevare nei comportamenti e nelle scelte amministrative di Lo Meo contraddizioni e incongruenze allarmanti che suscitano, per usare un eufemismo, serie perplessità.

La prima, e l'abbiamo ripetuto sino alla noia, da almeno cinque anni a questa  parte riguarda i costi della politica: un milione di euro l'anno per indennità e rimborsi ad un ceto politico che non decide di fatto su nulla, nè sulle questioni finanziarie nè sulle questioni urbanistiche nè su altro, sono un lusso che Bagheria non si può più permettere: ed in una situazione in cui sono state fatte scelte impopolari  che pesano in maniera insostenibile sulle tasche dei contribuenti non avere ridotto di un solo euro i costi della politica è stato un fatto politicamente gravissimo e, ci si consenta di dirlo, addirittura insensato.

Deus dementat quos vult perdere, dicevano già i latini.

Nel momento stesso in cui vengono sfilati con destrezza dal portafoglio di migliaia di contribuenti 200/ 250 euro in media l'anno con la triplicazione dell'aliquota  dell'IRPEF comunale, l'avere addirittura annullato quel  30% di riduzione delle indennità dei politici che il decreto Monti aveva previsto per i comuni che avevano sforato il patto di stabilità, (inapplicabile, ha sentenziato l'alta corte, in Sicilia), è stato un gesto sciagurato, inopportuno, frutto di miopia e insensibilità politica.

Peraltro in netta controtendenza rispetto a quanto avviene in Italia e in Sicilia, dove centinaia di comuni hanno tagliato i costi della politica.

Ma non solo: l'avere aggirato furbescamente lo scoglio del consiglio comunale procedendo con delibere di giunta, per assumere decisioni che sarebbero state di competenza del consiglio, quando c'è stato da aumentare imposte e tasse, si sta rivelando un boomerang che sta mandando a carte quarantotto piano di riequilibrio e presunte buone intenzioni.

E' estremamente probabile, anzi quasi certo, che il T.A.R. cui si ripromettono di rivolgersi alcune forze politiche, bloccherà l'aumento dell'Irpef comunale con conseguenze facilmente immaginabili sui conti del comune.

A ciò si aggiunge che l'avere creato di recente un nuovo settore a tempo, per approntare il piano di riequilibrio pluriennale, è qualcosa che non trova alcun senso e giustificazione nè tecnica, nè politica, nè amministrativa.

Per varare un piano di equilibrio lacrime e sangue, è stato creato un organismo fittizio che prevede la presenza di consulenti, (scelti con quali criteri non è dato sapere), che dovrannno essere comunque profumatamente pagati, si dà alla segretaria comunale carta bianca per 'provvedere a straordinari e incentivi", per una cinquantiva di dipendenti privilegiati, i cosiddetti figghi ra iaddrina bianca, mentre per gli altri 400 che  sono figli di n.n., nisba!

Si pagheranno non sappiamo quante migliaia di euro per incentivi e straordinari a dipendenti comunali che verranno pagati due volte per un lavoro che sarebbe tenuti a fare normalmente: e tutto questo mentre si dice ai cittadini che c'è da tirare la cinghia per un bel pò; ma come si fa a chiedere sacrifici, quando con una mano  si sfilano milioni di euro dalla tasche dei contribuenti e con l'altra si dissipa  a destra e manca ?

E' quello che molti, come noi, continuano a chiedersi.

 

 

Giovedì sera saranno due soprattutto gli argomenti all' o.d.g. che daranno vita ad una seduta del consiglio comunale di Santa Flavia particolarmente vivace: la lettera con cui il consigliere Mimmo Matrone comunica in termini molto polemici le proprie dimissioni dalla Commissione elettorale e dalla III Commissione consiliare restituendo, si dice ironicamente nella nota, quello che il sindaco nel corso di una riunione avrebbe definito il 'bottino politico' di alcuni consiglieri.

C'è poi una richiesta formulata dal consigliere Giuseppe Tripoli di una verifica della maggioranza; in poche parole il consigliere Tripoli chiede al sindaco di chiarire senza equivoci e fraintendimenti chi sono i consiglieri che lo sostengono.

Interventi forti vengono altresì preannunciati da parte di quei consiglieri che in questi mesi hanno sollecitato un azzeramento della giunta ed una vera e propria 'ripartenza'.

Il sindaco Salvatore Sanfilippo da noi interpellato circa le questioni che verranno sollevate in consiglio ci ha dichiarato: 'In questi diciotto mesi mi sono reso conto di quanto sia difficile amministrare una comunità di oltre diecimila abitanti, per questo ben vengano gli apporti di chi ha voglia di rimboccarsi le maniche e di mettersi al lavoro.'

'Io chiedo e accetto la collaborazione di tutti quei consiglieri che ci stanno innanzitutto a fare la loro parte, perchè si tratta di assumersi concrete responsabilità e non di chiedere genericamente rimpasti che rispondono a logiche esclusivamente politche'

'In futuro e nel momento in cui venisse fuori una chiarezza e univocità di intenti, si potrebbe pensare ad un assestamento della squadra, ma prima occorrerà lavorare con grande spirito di sacrificio e in modo unitario.'

E di fronte alla fronda di una parte dei consiglieri di maggioranza Sanfilippo risponde: 'Io rimango molto sereno e penso soprattutto a come risolvere i difficili problemi del nostro comune'

 

Il Ministero delle finanze non ha dubbi e la nota è chiara e perentoria e non lascia margini di dubbio o di trattativa: la giunta non aveva competenza, e vengono citate le norme di riferimento, per aumentare così come è stato dallo 0,3 allo 0, 8, quindi quasi triplicandola la quota Irpef che va nelle casse comunali: la competenza esclusiva  spiega il Dipartimento legislazione tributaria e federalismo fiscale è del consiglio comunale.

Riportiamo integralmente il documento che oltre che al comune è stato trasmesso anche all'Agenzia Regionale delle Entrate

Oggetto addizionale comunale irpef anno 2013. comune di Bagheria

Previsione di variazione di aliquota con delibera di giunta comunale

In data 19 dicembre cotesto comune ha inserito sul sito internet di questo dipartimento, ai fini della pubblicazione dei dati relativi all’addizionale comunale IRPEF da applicarsi per l’anno di imposta 2013, la delibera di giunta comunale n. 182 del 27 novembre 2013 con la quale è stata aumentata per l’anno 2013 l’aliquota dell’imposta in oggetto dallo 0,3 allo 0,8 %.

Al riguardo si rileva che quanto stabilito con la delibera di giunta citata è stato adottato da un organo diverso da quello avente a ciò attribuzione.

Le modifiche relative a norme ordina mentali e, quindi, tutte quelle relative a materie oggetto di disciplina con regolamento comunale ( ivi compresa la misura dell’aliquota applicabile) sono, infatti riservate alla competenza dell’organo consiliare in virtù del combinato disposto dell’art. 1 comma 3 del decereto legislativo n° 360/1998 il quale prevede che “ i comuni, con regolamento adottato ai sensi dell’art. 52 del decreto legislativo 15 settembre 1997 n° 446 e successive modificazioni , possono disporre la variazione di compartecipazione dell’addizionale… e degli art. 42 e 48 del Decreto legislativo 18 agosto 2000 n° 267, che riservano allo stesso competenza in materia di regolamenti e, pertanto, attribuiscono il potere di variazione dell’aliquota dell’addizionale…”

Si invita pertanto il comune di Bagheria per le ragioni di cui sopra, a volere modificare ai sensi dell’art. 21 nonies, della legge 7 agosto 1990, entro quindici giorni dal ricevimento della presente nota, la delibera della giunta comunale n:° 182 del 27 novembre 2013 che ha modificato la misura dell’aliquota dell’addizionale comunale Irpef da apllicare per l’anno 2013.
Inoltre quest’amministrazione si riserva la facoltà di impugnare il predetto provvedimento ai sensi dell’art. 52 , comma 4, del decreto legislativo 446/1997, nonchè ogni altra connessa e conseguente iniziativa.

Questo Dipartimento provvederà comunque alla pubblicazione della delibera n° 182 del 2013 sul proprio sito internet con la nota ‘Rilievo del Dipartimento finanze’.

Dipartimento delle Finanze – Direzione legislazione tributaria e federalismo fiscale
Via dei Normanni, 5 00184 ROMA
 

Altri articoli...