Dove sta sbagliando il sindaco Lo Meo - di Angelo Gargano

Dove sta sbagliando il sindaco Lo Meo - di Angelo Gargano

Politica
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Siamo stati e siamo tra quelli che pensano che il dissesto finanziario del comune sia da evitare come la peste, e per questo abbiamo condiviso l'idea di Vincenzo Lo Meo di mettere in campo tutti gli sforzi possibili e immaginabili per arrivare alla approvazione di un piano di riequilibrio pluriennale scritto dai rappresentanti politici legittimamente eletti dai cittadini bagheresi, piuttosto che da commissari venuti da fuori..

Abbiamo sempre pensato, e non ne abbiamo fatto mai mistero, in base anche alle precedenti gestioni commissariali 'antimafia', che il peggior sindaco e la peggiore classe politica siano sempre da preferire ai commissari di qualunque risma.

Aggiungiamo per completare il nostro pensiero sull'argomento che, a determinate condizioni, il tentativo di Lo Meo debba esere incoraggiato e sostenuto dalle forze politiche presenti in consiglio comunale.

Detto questo però dobbiamo rilevare nei comportamenti e nelle scelte amministrative di Lo Meo contraddizioni e incongruenze allarmanti che suscitano, per usare un eufemismo, serie perplessità.

La prima, e l'abbiamo ripetuto sino alla noia, da almeno cinque anni a questa  parte riguarda i costi della politica: un milione di euro l'anno per indennità e rimborsi ad un ceto politico che non decide di fatto su nulla, nè sulle questioni finanziarie nè sulle questioni urbanistiche nè su altro, sono un lusso che Bagheria non si può più permettere: ed in una situazione in cui sono state fatte scelte impopolari  che pesano in maniera insostenibile sulle tasche dei contribuenti non avere ridotto di un solo euro i costi della politica è stato un fatto politicamente gravissimo e, ci si consenta di dirlo, addirittura insensato.

Deus dementat quos vult perdere, dicevano già i latini.

Nel momento stesso in cui vengono sfilati con destrezza dal portafoglio di migliaia di contribuenti 200/ 250 euro in media l'anno con la triplicazione dell'aliquota  dell'IRPEF comunale, l'avere addirittura annullato quel  30% di riduzione delle indennità dei politici che il decreto Monti aveva previsto per i comuni che avevano sforato il patto di stabilità, (inapplicabile, ha sentenziato l'alta corte, in Sicilia), è stato un gesto sciagurato, inopportuno, frutto di miopia e insensibilità politica.

Peraltro in netta controtendenza rispetto a quanto avviene in Italia e in Sicilia, dove centinaia di comuni hanno tagliato i costi della politica.

Ma non solo: l'avere aggirato furbescamente lo scoglio del consiglio comunale procedendo con delibere di giunta, per assumere decisioni che sarebbero state di competenza del consiglio, quando c'è stato da aumentare imposte e tasse, si sta rivelando un boomerang che sta mandando a carte quarantotto piano di riequilibrio e presunte buone intenzioni.

E' estremamente probabile, anzi quasi certo, che il T.A.R. cui si ripromettono di rivolgersi alcune forze politiche, bloccherà l'aumento dell'Irpef comunale con conseguenze facilmente immaginabili sui conti del comune.

A ciò si aggiunge che l'avere creato di recente un nuovo settore a tempo, per approntare il piano di riequilibrio pluriennale, è qualcosa che non trova alcun senso e giustificazione nè tecnica, nè politica, nè amministrativa.

Per varare un piano di equilibrio lacrime e sangue, è stato creato un organismo fittizio che prevede la presenza di consulenti, (scelti con quali criteri non è dato sapere), che dovrannno essere comunque profumatamente pagati, si dà alla segretaria comunale carta bianca per 'provvedere a straordinari e incentivi", per una cinquantiva di dipendenti privilegiati, i cosiddetti figghi ra iaddrina bianca, mentre per gli altri 400 che  sono figli di n.n., nisba!

Si pagheranno non sappiamo quante migliaia di euro per incentivi e straordinari a dipendenti comunali che verranno pagati due volte per un lavoro che sarebbe tenuti a fare normalmente: e tutto questo mentre si dice ai cittadini che c'è da tirare la cinghia per un bel pò; ma come si fa a chiedere sacrifici, quando con una mano  si sfilano milioni di euro dalla tasche dei contribuenti e con l'altra si dissipa  a destra e manca ?

E' quello che molti, come noi, continuano a chiedersi.