Politica

Lasciateci manifestare, pur nella modestia dei nostri mezzi e del nostro ruolo, l'orgoglio e la soddisfazione per l'elezione di Sergio Mattarella alla carica di presidente della Repubblica, e non solo perchè è un siciliano, un palermitano, ed un conoscitore di Bagheria ed amico di tanti bagheresi, dello scomparso Andrea Zangara in particolare.

Poco da aggiungere a quanto detto in questi giorni, tranne che, pur essendo stato da sempre un uomo di partito, la sua compostezza, il suo rigore e la sua austerità personale e istituzionale lo rendevano degno di considerazione e rispetto da parte di tanti che pur militavano sotto altre bandiere.

Noi lo scoprimmo nella tragica giornata del 6 gennaio 1980, quando in via Libertà a Palermo, si consumò il sacrificio del fratello Piersanti, presidente in carica della Regione Sicilia: vedemmo un uomo che pur affranto dal dolore per la perdita del familiare conservò in tutte le circostanze che precedettero e seguirono il funerale un atteggiamento da uomo di Stato.

Quel dolore trattenuto e composto per quella tragedia è forse il dolore per quella morte che quest'uomo di pochissime parole si porta ancora dentro, e che  oggi nell'emozione per la elezione a Presidente della Repubblica potrebbe stemperarsi in lacrime liberatorie; ma non lo sapremo mai.

L'abbiamo incontrato e intervistato diverse volte per Teleone e dobbiamo confessare che ogni volta che si trattava di rivolgergli la parola, quella sua severità interiore ci metteva in un certa soggezione e apprensione, magari ingiustificata perchè poi nel rapporto personale era persona affabile, anche se sempre contenuta.

Un grande riconoscimento per un siciliano diverso che fa onore alla nostra terra.

Angelo Gargano

nelle foto Sergio Mattarella a villa Cefalà in occasione della presentazione di un libro su Andrea Zangara, grande amico della famiglia Mattarella

Sull'incontro svoltosi ieri tra i tecnici e gli ammin istratori i primi ci hanno fatto pervenire un comunicato che pubbichiamo:

Il giorno 29 Gennaio, a seguito di richiesta in precedenza avanzata e successivo invito dell’Amministrazione, si è tenuta presso la casa Comunale un incontro nel quale sono state prospettate dai professionisti presenti le problematiche connesse al ridotto funzionamento degli uffici tecnici ed alla pesante crisi economica cittadina.

Dal folto numero degli intervenuti sono state evidenziate “esigenze”: in merito alla necessità di accelerare gli iter procedurali relativi al personale a contratto, di individuare una ulteriore figura dirigenziale in aggiunta alle attuali ( e specifica per il settore tecnico), per un nuova e migliore gestione del territorio, per il recupero di finanziamenti comunitari, per la realizzazione di concorsi di idee finalizzate al recupero di aree abbandonate o scarsamente utilizzate presenti sul territorio, per la incentivazione delle procedure di completamento delle numerose pratiche di condono edilizio e dell’iter di approvazione dell’adottato Piano Regolatore Generale.

In tale sede ci è stata data notizia che l’Amministrazione ha in animo in tempi brevi (e presumibilmente entro “dieci” giorni) di accentrare tutti gli uffici tecnici nei locali di palazzo Ugdulena al fine di consentire un più organico collegamento tra i vari servizi (Edilizia Privata, Suap, Ufficio Condono e Lavori Pubblici) e ad integrare per quanto possibile con personale tecnico interno all’Amministrazione gli Uffici attualmente in sofferenza di unità lavorative.

Ci è stata altresì data notizia della attuale situazione di stallo del procedimento di approvazione del Piano Regolatore Generale, ancora stagnante presso l’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente in attesa di approvazione della  Valutazione Ambientale Strategica(V.A.S.), anche se a fronte di costanti quanto inefficaci solleciti da parte dell’Amministrazione Comunale.

I tempi, certamente, lunghi di tale iter approvativo (forse anche “quattro o cinque anni”) non consentono di nutrire aspettative particolarmente entusiaste per la nostra città.

L’Amministrazione ha comunicato, altresì, di voler procedere alla attivazione di una procedura digitale di gestione delle pratiche edilizie ed amministrative, e di dematerializzazione degli archivi cartacei attualmente esistenti in ufficio, con l’assegnazione del relativo servizio a ditta esterna e a costo zero.

Interventi certamente pregevoli, ma di lungo termine.

Si è concordato, infine, di fissare ulteriori incontri al fine di aggiornarci sullo stato di avanzamento delle iniziative che verranno intraprese dagli Organi Amministrativi.

Ci corre l’obbligo, altresì, di ringraziare l’Amministrazione, nella persona del Sindaco e degli assessori all’Urbanistica ed alle Risorse umane e Bilancio, per la sensibilità mostrata con la loro presenza a tale incontro.

Bagheria lì 29.01.2015
ing. Attanzio Gioacchino
geom. La Porta Vincenzo
arch. Pitarresi Giovanni
arch. Testa Michelangelo
 

Ma la notizia più clamorosa e preoccupante la dà Fabio Attanasio, assessore ai Lavori pubblici, e cioè che potremmo trovarci tra qualche settimana al centro di una emergenza rifiuti mai vista prima, un'onda di tsunami di spazzatura al confronto della quale le precedenti emergenze sembreranno le onde di una piscina.

E perchè? perchè se chiude, come si teme, da un giorno all'altro la discarica di Catania, la situazione sfuggirà di mano; ed aggiungiamo noi, che forse qualcuno lassù in alto alla Regione Sicilia, pur di avere dichiarata dal governo nazionale l'emergenza rifuti ed essere nominato Commissario straordinario per la gestione emergenziale, magari ci punta.

Ma torniamo a noi: l'assemblea di venerdì sera nell'aula consiliare non è di quelle che resteranno nella storia e per tanti motivi.

Lo strumento dell'assemblea come momento per la  partecipazione diretta dei cittadini ai processi decisionali, che sembra essere poi l'obiettivo degli organizzatori, sindaco e MoV 5 stelle, deve essere messo a punto anche nei dettagli organizzativi e comunque non può essere il solo.

A determinare una presenza modesta di cittadini sarà anche stata la scelta infelice dell'ora, (l'assemblea è iniziata alle 21.45 e si è conclusa all'una di notte), e la serata invernale che non incoraggiava certo ad uscire di casa: una sessantina le persone presenti, una quindicina in media quelle collegate da casa alla diretta  streaming comunque utile; insomma un centinaio di persone in una città di oltre 50.000 abitanti non è il massimo.

Però ci sono diversi consiglieri e attivisti del MoV 5 stelle, l'on S. Siracusa, qualche consigliere di opposizione, e parecchi rappresentanti di associazioni, movimenti di opinioni e comunque cittadini attivi sulle tematiche sociali.

Certo è meglio che niente e l'esperimento non va certo abbandonato, e dovrà essere affiancato, come diceva il sindaco in conclusione, con altri strumenti e momenti di partecipazione e di confronto che soprattutto la rete offre.

Non è stata l'assemblea dell'agosto scorso straordinariamente partecipata, con la nuova amministrazione attesa al debutto, che ebbe un rimbalzo mediatico notevole e in cui fu lanciata la cosiddetta 'rivoluzione d'agosto' mai iniziata, ed è lo stesso sindaco che oggi ne riconosce il flop.

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Ad introdurre per oltre un'ora l'argomento in cui verranno ripetute le cose che in larga parte l'opinione pubblica già conosce, saranno il sindaco Patrizio Cinque e e l'assessore Fabio Atanasio.

E si vede subito che i toni sono diversi e più dimessi, rispetto a quelli di sei mesi fa: però si coglie sempre la mancanza di rigore nelle previsioni, si abbonda nei condizionali, si naviga nella genericità, e sostanzialmente sembra che ci si affidi sempre allo 'stellone': in effetti la strada indicata è nuova e piena di incognite, ma  mancano i dettagli, mancano le scadenze, il cronoprogramma e tutto è affidato al burocratico susseguirsi degli eventi.

Andiamo al concreto: 37 postazioni per il conferimento dei rifiuti differenziati, ma subito ne partiranno venti, ma subito, proprio subito (almeno un mese a nostro avviso),  ne partiranno effettivamente due-tre, forse quattro; abbiamo i mezzi, i nuovi cassonetti che sono già stoccati allo stadio, avremo gli  automezzi, e l'assesore Atanasio 'si vende' gli stessi otto mezzi che si vendette lo scorso 22 agosto, e cioè i 4 compattatori, le tre vasche, la minivasca ecc...

QUANDO  SI  PARTE ?

Sapevamo che i dieci giorni di scadenza dell'ordinanza erano fumo negli occhi, per questo adesso si va sul generico: 'dobbiamo comprare i materiali, reti di recinzione, paletti, ecc..poi le telecamere; non appena avremo il materiale (quando ?) partiremo subito, dice l'assessore, poi sistemare le telecamere, il centro di videocontrollo, poi ci saranno venti ecofacilitatori che svolgeranno acnhe il ruolo di 'carichini', da stabilire ancora gli orari di conferimento, i cittadini dovranno conferire i rifuti differenziati e non, (non verrà ammesso il conferimento  di rifiuti esclusivamente indifferenziati), nei quartieri del centro storico proseguirà la racccolta porta a porta; qualcuno solleva il problema degli anziani che vivono soli e della oggettiva difficoltà di alcune famiglie con disabili ecc...Poi si vedrà'.

Intanto abbatteremo la quantità dell'indifferenziato e risparmieremo tanto, dice il sindaco, quasi un milione con il sistema 'a regime', quel milione che attualmente viene divorato dai noli a caldo e a freddo che stanno dissanguando le casse comunali; quel milione verrà restituito, afferma Patrizio Cinque, sotto forma di riduzione di imposta o di altro. Lo speriamo.

Nel tempo le postazioni verranno implementate con le pese dei rifiuti, quindi tessere di conferimento per il cittadino, in cui entrerà in gioco la premialità ecc...Sulla carta potrebbe funzionare. Ma non arriva nessuna risposta alla domanda che tutti si pongono "Che garanzie abbiamo che non divengano delle minidiscariche dentro il centro urbano?".

La vertà la dice, forse senza volerlo, l'assessore che, nel dare la spiegazione,  svela un pò la ratio del provvedimento: "In fondo ci limiteremo a regolamentare alcuni centri di conferimento attuali  che oggi di fatto spesso diventano discariche nel centro cittadino e indica alcune delle posizioni in cui saranno dislocate 'le postazioni'.

Potrebbe funzionare, e siamo stati tra i primi a dirlo e ad augurarcelo: ma dall'amministrazione ci saremmo attesi maggiori dettagli, per esempio quante tonnellate di rifuti verranno 'tollerate' per lo 'stoccaggio' nelle varie postazioni ? ogni quanto verranno prelevati i rifiuti? per i contratti di conferimento ai consorzi di filiera pare ch sia facile attivarli in qualsiasi momento.

La città produce settanta tonnellate di rifiuti al giorno, e questo significa che giornalmente, in media, le postazioni accoglieranno almeno tre tonnellate di rifiuti, se non c'è quindi un sistema di ritiro certo, il rischio di un accumulo abnorme c'è. Che dite?

Noi siciliani usiamo una bella espressione "viriennu, faciennu" , tipica del nostro fatalismo e concretismo, e sembra oggi questa la parola d'ordine dell'amministrazione. E sia.

Sulla società pubblica sia pure con scarso entusiasmo e molte perplesità il sindaco e l'amministrazione sono intenzionati ad andare avanti: piano economico finanziario? arriverà; il piano industriale ? arriverà; il fabbisogno di personale fissato nella bozza della GE.CO SpA a 147 unità sembra che in realtà sia solo di 70.

Insomma ancora si naviga a  vista e nell'incertezza.

altPoi il dibattito, e sono almeno una decina gli interventi soprattutto di esposnenti delle istituzionie della società civile, domande ragionate e pertinenti, da Giuseppe Fricano per Cittadinanza attivaa Cosimo Scianna a Carlo grillo e ad tanti altri.

La domanda più ricorrente: perchè non avete preferito il piano ARO, già approvato dalla Regione, affidando all'esterno con costi certi e con notevoli risparmi rispetto ad oggi, 6.500.000 di euro l'importo del piano ARO contro i 9.000.000 milioni di costi attuali ? 

Dice Patrizio Cinque: il piano ARO manca di rigore, fu un piano approvato in fretta e furia con cifre, soprattutto quelle relative al costo del personale,  che non corrispondono a quelle reali; poi sommando ai 6.500.000  l'IVA si arriva a 7.800.000, non siamo lontani quindi dai nove  milioni attuali ( ma dimentica di dire che questa sarebbe la somma a base d'asta sulla quale è presumibile che in gara ci sarebbe un consistente ribasso).

E poi, e la notizia era già circolata in maniera informale, ci sarebbe il rischio di inquinamenti mafiosi ed aggiunge: "Già per la gara che abbiamo revocato per i quattro mesi di raccolta dei rifiuti in periferia per l'importo di 380.000 mila euro si erano avute interferenze, (lascia intendere mafiose n.d.r.), figuriamoci cosa avverrebbe per una gara di milioni di euro."

Una giustificazione che lascia francamente sconcertati: la legge oggi offre gli strumenti di tutela rispetto a questi fenomeni, e se l'amministrazione o una delle ditte partecipanti viene  a conoscenza o è vittima di questi condizionamenti ha da segnalarli alla magistratura o denunciarli all'opinione pubblica, perchè altrimenti si rinuncia ad amministrare.

Un intervento ci ha colpito in particolare, quello di un cittadino che con estremo garbo e determinatezza ha fatto notare che su tre assemblee cittadine convocate per prendere delle decisioni, i partecipanti si erano già trovati di fronte a decisioni già prese; ed ha citato l'assemblea sul corso Umberto, quella sui disabili e questa sui rifiuti.

"In tutti e tre i casi l'amminsitrazione - ha chiosato - è venuta a fare ratificare alla gente delle decisioni già prese e non a far partecipare i cittadini al processo decisionale".

In chiusura il sindaco Patrizio Cinque non trova di meglio che polemizzare a muso duro con la collega Viviana Lamesta che assieme ad altri continuava a denunciare lo stato di degrado esistente all'autoparco, laddove, e ci sono video e foto a documentarli, sono stoccati in maniera del tutto irrituale, rifiuti speciali, e l'amministrazione continua a far finta di nulla e a dire che spetta ai dirigenti il controllo.

Patrizio Cinque, palesemente innervositoaccusa di 'accanimento terapeutico' (?) la collega perchè non molla su una gestione dell'autoparco che è gravida di seri risvolti penali e se ne esce con frasi del tipo, e citiamo a memoria,  'ma quando mai vi siete interessati dell'autoparco dove queste cose nel passato sono sempre avvenute'.

Allora sappia, caro signor sindaco, e faccia tesoro di quanto diciamo, che negli ultimi trenta anni a Bagheria almeno una mezza dozzina di indagini giudiziarie che hanno determinato arresti, condanne e licenziamenti sono partite dal cimitero, dall'autoparco comunale e dalle discariche abusive trasformate in porcilaie.

Alla prossima assemblea cittadina dove si parlerà della gestione di Monte Catalfano. 

Angelo Gargano

 

Doveva e poteva essere un piano da 50 milioni di euro. Un piano che puntasse a ridurre i gas serra mediante interventi di efficientamento energetico. Un piano, forse ancora più importante del Prg, perché avrebbe attivato finanziamenti e opportunità concrete e durature di lavoro, prerequisito per accedere ai bandi regionali, regionali ed europei.

Uno strumento importantissimo, una sorta di piano regolatore dello sviluppo sostenibile che dovevano riguardare l'efficientamento energetico della pubblica illuminazione, degli edifici pubblici, dei mezzi di trasporto pubblico, la realizzazione di impianti di produzione di energia alternativa, l'introduzione di sistemi innovativi di gestione dei servizi pubblici (acqua e rifiuti).

Un piano, quello di Azione per l'Energia Sostenibile (PAES) che doveva essere approvato in consiglio comunale entro il 31 gennaio, a pena il definanziamento dei 55.000 euro che la Regione aveva assegnato al Comune di Bagheria per redigere il piano.

Grazie all'amministrazione Cinque, Bagheria comincia col piede sbagliato il nuovo periodo di programmazione europea. Il finanziamento, stanziato dal Dipartimento regionale dell'Energia per la nostra città in base ai residenti, era finalizzato alla redazione del Piano ed era spendibile per pagare personale dipendente e non, strumenti, attrezzature, software, servizi di consulenza.

Il Comune di Bagheria già nell'aprile 2013 aveva deliberato di aderire al Patto dei Sindaci, un accordo transnazionali che impegna i comuni europei a ridurre le emissioni di CO2 nel proprio territorio comunale di oltre il 20% attraverso l'attuazione di un Paes, che doveva essere redatto entro un anno dalla deliberazione del consiglio comunale.

Obiettivo fallito dall'amministrazione Lo Meo e obiettivo fallito pure dall'amministrazione Cinque, nonostante una provvidenziale proroga che dallo scorso ottobre spostava il termine ultimo di approvazione del Paes al 31 gennaio prossimo.

Oggi invece di approvare il piano il consiglio comunale, viene riproposto l'atto di adesione al Patto dei Sindaci, cioè la lancetta si sposta a quasi due anni fa, quando già l'ente aveva aderito all'iniziativa europea, con una proposta di delibera, frutto del “copia incolla” dell'atto precedentemente approvato.

Due anni trascorsi, di cui gli ultimi sette mesi di Giunta Cinque, con un nulla di fatto, un “ricomincio da capo” che sa di beffa e di ennesima occasione mancata per la città. Non soltanto un finanziamento probabilmente perduto ma quello che è più grave un ritardo della nostra città rispetto agli altri Comuni siciliani, alla vigilia dell'emanazione dei bandi.

Un ritardo, che rischia di mettere fuori tempo, Bagheria nelle procedure di finanziamento degli interventi di efficientamento energetico, alle quali non si potrà accedere senza il Paes approvato.

Un ritardo dovuto all'approssimazione e all'insipienza della Giunta Cinque che giorno dopo giorno si rivela sempre più incapace ad amministrare Bagheria.

Comunicato del Partito democratico

Il segretario cittadino Orazio Amenta
 

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