L'omnibus celeste

L'omnibus celeste

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Diciamo che all’inizio della storia c’è un bambino. Il bambino legge molto, e di tutto, e gli adulti di casa sua lo stanno ad ascoltare ben poco. In più lo irridono, quando racconta di uno strano Omnibus che, da una brulla periferia urbana partirebbe verso una sorta di paradiso letterario.


Aggiungiamo soltanto – e rimandiamo al bel racconto di E.M.Forster i più curiosi – che alla fine i tanti soloni adulti hanno torto marcio, e lo pagano a caro prezzo, mentre al bambino, sull’Omnibus celeste, sarà consentito un viaggio nel Parnaso letterario, dove personaggi e autori non si distinguono gli uni dagli altri.

Fuor di metafora, non c’è lettore che, almeno una volta, non abbia provato il desiderio irresistibile, appena finito un libro, di trovarsi a tu per tu con l’autore, per scambiarvi due chiacchiere, complimentarsi o mandarlo – con le buone ragioni che i lettori hanno sempre – a quel paese. “Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere, vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira” fa dire Salinger all’adolescente fragile Holden, che dispone di ben poco, oltre alla lettura, per cercare se stesso.

Negli ultimi dieci anni, l’Italia – da sempre strapaese delle sagre a tema alimentare – ha scoperto, dal FestivalLetteratura di Mantova in poi, che esiste una domanda diffusa di un certo tipo di fatti culturali ( di proposito non uso il termine ‘evento’, ché puzza di marketing fino allo stordimento): ai lettori piace avere la possibilità di incontrare gli autori dei libri che hanno letto con più piacere e profitto.Il fenomeno si è diffuso ben oltre Mantova, in linea con una tendenza ben radicata in molti paesi dell’Europa occidentale.
L’omnibus Celeste, (da Marzo 2008 a Bagheria, presso il teatro Branciforti, ogni ultimo giovedì del mese) ha deciso di scommettere su questo bisogno. Siamo sicuri, infatti, che anche Bagheria non manchi di lettori forti e appassionati, i quali avranno piacere di conversare e confrontarsi con scrittori che conoscono già, o conosceranno negli appuntamenti programmati per iniziativa della Pro Loco.Bella forza, diranno gli scettici in servizio effettivo permanente: che novità è presentare libri e scrittori? A Bagheria si è sempre fatto, ed anche egregiamente!

Se è così, siamo lieti di riprendere, le sane, vecchie abitudini, potremmo rispondere a costoro. Inserirsi nel solco di una tradizione qualche volta può anche significare saper guardare avanti: insomma, proveremo a sfatare il luogo comune (l’oblio e la malafede sono sempre in agguato) secondo il quale si può costruire su solide fondamenta soltanto radendo al suolo l’esistente (e il ricordo di esso). Proveremo, invece, a far stare in piedi ciò che abbiamo (la consapevolezza , e la memoria,di ciò che è stato fatto in passato, a partire dagli anni ’50 e ’60), per farlo rivivere in linea con le esigenze, e nella dimensione, del presente. Questa città, e non siamo i soli a pensarlo, ha bisogno come il pane di spazi di discussione. Per questo speriamo che la gente di Bagheria – non importa se lettori incalliti o meno –possa essere presente; per questo speriamo che a essere presenti siano, soprattutto, i giovani, molti dei quali sottovalutano quanto un buon libro possa fare chiarezza in noi, oltre a darci gli strumenti per leggere e comprendere la mente degli altri. Riproporre la civiltà del dialogo – nel cuore di un tempo che ci obbliga a solitarie serate da videodipendenti – sebbene a partire da discussioni intorno a libri, sarà pure un piccolo passo: ma va fatto.

Diciamo allora, per finire, che se ai bagheresi potesse capitare, in questi sei incontri programmati per il 2008, qualcosa di simile a ciò che succede al piccolo protagonista del racconto di Forster, ci sentiremmo abbastanza appagati. E, ci sia concesso, anche un po’ orgogliosi: di aver rimesso in moto questo omnibus, un po’stinto, forse malmesso, sicuramente provinciale, ma che ci farà viaggiare – pochi o molti di noi, chi lo sa? – nel paese alle cui frontiere nessuno si è mai sognato di chiedere passaporti o generalità. Il paese della letteratura.

Maurizio Padovano (1967) è nato a Bagheria, dove vive e lavora. Ha pubblicato vari racconti in volumi collettivi, le raccolte Mosaico siciliano e Il Bisarchista (Edizioni della Battaglia, 1997 e 2003); il saggio Lo spettatore implacabile. Conversazione sul cinema in provincia (Eugenio Maria Falcone Editore, 2006); il romanzo I Pornozombi (Di Girolamo Editore, 2007)





Programma Omnibus Celeste