Alla generazione degli attempati spetta il compito di programmare il futuro delle nuove generazioni, figli, nipoti e quelli che verranno dopo. Come da tradizione ai giovani spetta il compito dell’apprendista, che fu degli attempati nel ciclo della vita.
In un incontro alla Galleria Drago, invitato a dire la mia sulle problematiche di Bagheria, dissi: il vero problema sono la mancanza di idee, quando una giovane ragazza intervenne dicendo che di idee ce n’è a iosa e che mancano i soldi.
A questa ragazza, sicuramente in buona fede, ma certamente poco esperta per via della sua giovane età, voglio dire: cara ragazza, sai quanti milioni di euro si è inghiottito il “Museo Guttuso”? Tanti! e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ecco cosa intendo per mancanza di idee!
Rifletto su questo qui pro quo e mi chiedo: ma i politici locali sono affetti da cecità? sottovalutano il problema? o coltivano il loro orticello? Potendo dare diverse risposte scelgo questa: una volta gli amministratori comunali erano persone attempati che mettevano a disposizione la loro esperienza. Oggi, sono ragazzi che nella politica cercano un posto di lavoro e quando lo trovano è con la complicità del nostro voto.
Poi sappiamo tutti come continua la storia, ognuno che ha un posto di lavoro cerca di far carriera, ma se per far carriera devono amministrare male, col nostro silenzio diventiamo colpevoli quanto loro.
Faccio un esempio del “cercano di fare carriera” governando male. Una volta messa in piede la love story con la politica, cosa non farebbero i politici locali per uno scranno in parlamento regionale, nazionale o europeo? Lo dico subito, chiaro e tondo, farebbero di tutto! e qui entra in campo la parolina magica “consenso” e come si sa il consenso non sta tra i pochi “palluti” intellettuali, è nei mille tanti altri bagheresi. E al netto delle acerbe considerazioni della ragazza e delle aspre critiche di un anziano rompiballe, sindaco e assessori sanno da che parte stare.
Infine, proseguendo nella mia azione propositiva ho due vie da suggerire. La prima è il già richiesto concorso per il direttore del “Museo Guttuso”; l’altra, è di affidare la gestione dell’intero complesso monumentale di Villa Cattolica a imprenditori della cultura, capaci di trasformare il Comune da erogatore di risorse a soggetto esattore di risorse.
Con uno schiocco di dita il problema è risolto !? ...