“… Con l’arte esprimiamo la nostra concezione di ciò che non è natura.” (Pablo Picasso)
La premessa
I capolavori sono opere d’arte che cambiano il mondo e per questo considerati beni dell’umanità. Sono capolavori: “La Gioconda” di Leonardo, conservato al Louvre di Parigi; “Guernica” di Picasso, conservato al Museo Reina Sofia di Madrid; “Crocifissione” di Guttuso, conservato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, e via di questo passo. I capolavori in un secolo si contano nelle dita di una mano.
Le opere d’arte si estrapolano dalla moltitudine di quadri e sculture quando posseggono una forte e inedita identità. Le opere d’arte ci erudiscono e ci danno un’”altra” visione del mondo, che ci arricchisce ulteriormente.
I quadri e le sculture sono manufatti non ascrivibili all’arte, in quanto complementi d’arredo e quindi la loro funzione è solo ornamentale. Questi oggetti rappresentano la maggioranza e sono impropriamente chiamati arte.
Avete presente le finte enciclopedie che i mobilieri collocano nelle librerie in esposizione? bene, i quadri e le sculture hanno la stessa funzione: simulano la cultura, ma non lo sono.
L’argomento
Fatta questa premessa, mi soffermo ora sulla riflessione: “L’Arte è tutta astratta”.
A costo di apparire paradossista dirò che non esiste l’arte figurativa e nemmeno quella astratta, questi termini convenzionali li usano i critici per agevolare il loro lavoro.
Infatti, il significato dell’opera d’arte è dato dal pensiero, ed è per questo che possiamo considerare astratta persino la “Crocifissione” di Guttuso, alla stregua di un “Concetto spaziale” di Lucio Fontana.
Farò solo un esempio: il dipinto che illustra questa riflessione è un’opera storica di Ernesto Treccani che si mostra figurativa, poi, il titolo “Fratello e sorella” concorre a rafforzare la condizione di opera figurativa, ma quando ci si approccia per una lettura, si percepisce nei sguardi dei due fratelli: attesa, tristezza, delusione, spaesamento, e robe di questo genere, elementi che nell’accezione antropologica appartengono all’attività del pensare, e pertanto astratti.
Allora, in definitiva, l’arte è astratta? No! L’arte è arte e basta. Ma se si vuole per forza definirla: l’arte è tutta astratta.
La foto: Opera di Ernesto Treccani “Fratello e sorella”, 1961, olio su tela, cm 140x90. Collezione Museum Bagheria di Ezio Pagano.