“… quel che si sapeva è proprio un nulla” - di Ezio Pagano

“… quel che si sapeva è proprio un nulla” - di Ezio Pagano

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Citare frasi dotte è bello perché in quel momento diventano nostre, io ho appena fatto mia questa di Italo Calvino: “L’arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s’accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla”.

Nell’Anno Domini 1948 la vita mi fu generosa ed eccomi qui innamorato dell’amore: poeta e pensatore, amante dell’infinito, dell’alba, del tramonto e di tutte le cose belle; sicché provo intima soddisfazione per essere nato in Sicilia, l’isola più seducente e magica del Mediterraneo, ma anche la più grande per dimensioni, popolazione e cultura.
Da questa immensa grazia ho imparato ad amare: infatti parlerò di un argomento che amo molto, l’arte, per dire che non è solo quella che vediamo ma principalmente quella che sentiamo nel nostro intimo ¹, sicché non è facile discernere tra le pitture e le sculture quelle con stimoli culturali e sperimentazioni da quelle seriali prodotte per il mercato. Per questo motivo ho scritto l’Abbecedario dell’arte, che vi anticipo attraverso una sinossi poetica, ma non prima di aver detto che le mie tesi potranno non essere condivise, senza che io abbia a portar rancore ad alcuno.

Non ho alcun magistero da svelare
ma solo un abbecedario da sfogliare,
sono racconti e storie d’amare
vergati da un uomo dai capelli orso polare.

Se l’arte è cibo che Dio ci ha dato
è tanto nostra quanto del creato,
ai miei amici chiedo e dono amore
è quel che insegna nostro Signore.

Del genio creativo di nostro Dio
solo forme e colori promuovo io,
so di essere un umile predicatore
ma so anche che l’arte può essere dottore.

Penso a Monna Lisa di Leonardo
e a quell’immenso assoluto sguardo,
guardo a la Guernica di Picasso
e la libertà che non arretrò di un passo.

 

¹ Diceva San Francesco d’Assisi: Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista.

La foto: BRUNO CASSINARI “Lo specchio”, 1990. Olio su tela, cm 80 x 100. Collezione Museum Bagheria