Eccezionale scoperta archeologica nei fondali di Santa Flavia - VIDEO

Eccezionale scoperta archeologica nei fondali di Santa Flavia - VIDEO

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Il mare toglie ma molte volte restituisce: restituisce pace, gioia, vita, … e a volte anche tesori preziosi.

Si sa che i nostri mari per tantissimo tempo sono stati solcati da imbarcazioni che scorazzavano in lungo e in largo nel Mediterraneo e nel Tirreno per le loro attività commerciali, esplorative o di conquista, rendendo queste acque teatro di tantissime battaglie e, purtroppo per quegl'antichi nostromi, talvolta anche palcoscenico di disastrosi inabissamenti e morti silenti.
Nei millenni però accade che le tali umide sepolture vengano violate in maniera del tutto involontaria, sottraendo all'oblio piccoli grandi tesori appartenuti alla nostra storia: è quello che è accaduto martedì scorso, nei fondali di Santa Flavia, ad Alfonso Santoro del Bluesharkdivingclub.
Durante una delle tante immersioni estive con il suo gruppo, avvicinandosi alla tana di un polpo, rimuove alcuni sassi per poter meglio vedere e fotografare l'esemplare lì nascosto, e tra questi ne afferra uno dalla forma strana, allungata, sicuramente disverso dalle consuete forme dei fondali che Santoro conosce come il viottolo di casa sua.
Incuriosito lo avvicina agli occhi ed è immediatamente consapevole di non trovarsi davanti una strana roccia, bensì ad una figura di statuetta votiva come le tante viste nei musei antichi. Adesso è lì, nella sua mano, e bisogna restituirla agli occhi del mondo affinchè si possa godere ancora di quella bellezza dei toni dell'azzurro visibili sul drappeggio della statua e affinchè si possa chiudere gli occhi e, come in un tuffo nel passato, rivivere le atmosfere dei nostri antenati.
La statuetta votiva lunga una quindicina di centimetri circa, è stata subito consegnata alla dott.ssa Adriana Fresina, nuova soprintendente del Mare, per le dovute operazioni di studio e catalogazione del reperto. Ancora da stabilire la datazione della statuetta che pare essere di tipo egiziano e che potrebbe risalire all'epoca fenicio punico o al più tardi all'età ellenistica.

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Un grazie ad Alfonso Santoro per il suo fortuito ritrovamento e per la sensibilità con cui ha reagito all'accaduto, una delicatezza di sentire di certo avvertita dal re dei nostri Mari.

Seguiranno aggiornamenti sulla collocazione temporale della statuetta non appena si avranno notizie più certe.

Marina Galioto

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