La bellezza in solitario appaga il cuore solo a metà. Si vorrebbe condividerla subito, si tratti di una sonata di Beethoven o della lettura integrale della Divina Commedia. Poi ci sono quegli approdi che presuppongono uno sforzo maggiore: la scalata di una montagna così come la soluzione di un difficile rebus. Tanti di noi, tra questi, hanno posto anche le scienze esatte, affascinanti, ma difficili da raggiungere come vette inaccessibili.
Probabilmente anche per vincere qualche diffuso pregiudizio, oltre che per provare a condividere la bellezza di certi approdi, il fisico teorico Carlo Rovelli, responsabile del centro di Fisica Teorica di Marsiglia, regala ai lettori, Sette brevi lezioni di fisica, Piccola Biblioteca Adelphi, 90 pp.10 euro. Comincia con Einstein e la sua teoria della relatività con un approccio letterario degno del più consumato dei romanzieri.
Sentite un po’: “Da ragazzo Albert Einstein ha trascorso un anno a bighellonare oziosamente. Se non si perde tempo non si arriva da nessuna parte, cosa che i genitori degli adolescenti di oggi purtroppo dimenticano spesso (…) leggeva Kant e seguiva a tempo perso le lezioni all’Università di Pavia: per divertimento senza essere iscritto né fare esami. E’ così che si diventa scienziati sul serio”.
Come si fa a non rimanerne affascinati? I non addetti ai lavori, ideali destinatari di questo piccolo gioiello, tra cui i tanti timorosi amanti delle belle lettere, si trovano travolti da questa bellezza cosmica e si rendono conto di essere rimasti indietro di qualche centinaio d’anni sulla comprensione dell’Universo.
Ebbene, tenetevi forte: Newton e la sua teoria della Gravitazione Universale sono, infatti, belli e superati da un secolo buono e in questo momento storico due diverse, e per ora inconciliabili, teorie si contendono la chiave dell’Universo: la Relatività di Einstein e la teoria dei Quanti. La terra e gli altri pianeti non girano attorno al sole perché attratti da una misteriosa forza di gravità, ma perché lo spazio si incurva. E’ come se il sole fosse sprofondato in una rete molle e tutti i pianeti “costretti” in un’ orbita dallo spazio ricurvo.
E poi ancora: la fisica delle particelle, la probabilità, il tempo, che passa più veloce in montagna che al mare, i buchi neri. Rovelli, ci prende per mano e ci fa vedere una realtà nuova e incredibile, con un linguaggio semplice ed affascinante. Abbiamo la sensazione di avere spostato un po’ più in là l’asticella della nostra ignoranza e di aver preso coscienza che “la nostra immagine intuitiva del mondo è parziale, parrocchiale, inadeguata”.
Uno straordinario viaggio in cui si resta strabiliati dalla bellezza che ci sovrasta e che ci sfugge. E anche in questa grande sorpresa, quasi prefigurando il nostro smarrimento, Rovelli ci accompagna con parole piene di poesia. “La natura è la nostra casa e nella natura siamo a casa. Questo mondo strano, variopinto e stupefacente che esploriamo, dove lo spazio si sgrana, il tempo non esiste, e le cose possono non essere in alcun luogo, non è qualcosa che ci allontana da noi (…) Qui, sul bordo di quello che sappiamo a contatto dell’oceano di quanto non sappiamo brillano il mistero del mondo, la bellezza del mondo, e ci lasciano senza fiato”.
Meraviglioso!
Maria Luisa Florio
La bellezza della fisica: 7 brevi lezioni di Rovelli - di M. L. Florio
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