Quella terribile sensazione di equilibrio - di Giampiero Carollo

Quella terribile sensazione di equilibrio - di Giampiero Carollo

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In Italia sembra tutto scritto. Ognuno ha la sua parte all’interno di un film infinito. Giovani speranzosi di poter cambiare questa nazione, giovani che non hanno nessun interesse, giovani che sopravvivono, con la convinzione che non cambierà niente.

Adulti che hanno la fortuna di poter tirare avanti con uno stipendio statale, adulti che entrano in politica per ottenere più soldi possibili dallo stato, adulti benestanti che si fanno i fatti loro, adulti che provano a cambiare le cose. 

Ma il risultato è sempre quello: quella terribile sensazione di equilibrio. Quell’infame equilibrio che fa sopravvivere chi non è ricco. Quell’equilibrio che fa gestire la società in maniera sgangherata a chi possiede soldi e potere. Quel terribile equilibrio che zittisce chi può ancora mangiare.

Tutto è basato sui soldi. Sui beni e sui servizi. Ovvio… nel momento in cui mancano, e nel momento in cui si vedono persone che vivono nel lusso, si fa il paragone tra le due situazioni, ed il gioco è fatto. Si desidera continuamente il denaro. Forse i soldi non fanno la felicità, ma sicuramente la mancanza di soldi fa l’infelicità. Ed in questa situazione, per esclusione, la felicità corrisponderà a possedere un buon capitale.

Quella terribile sensazione di equilibrio è un gioco perverso che porta a pensare che non cambierà mai niente, che sarà sempre così, che bisogna accontentarsi.

È un equilibrio che porta ad una sempre più ristretta minoranza chi vuole cambiare le cose, e fa aumentare sempre più il gruppo di persone che sono integrate nel sistema. Sia i poveri che i ricchi non vogliono che le cose cambino e si integrano perfettamente in una società che è ormai fondata sui beni materiali. Chi vive al limite della sopravvivenza difficilmente può perseguire degli ideali, base di un possibile cambiamento. Chi ha i soldi non ha bisogno del cambiamento. Chi vorrà cambiare le cose dovrà combattere contro chi non vuole. E quest’ultimi, grazie a questo terribile equilibrio, sono sempre di più, e sempre più potenti. I ricchi hanno il potere di gestire la società, e i poveri hanno il potere di mantenerla stabile, accontentandosi di ciò che i ricchi gli propongono.

Spero che qualcosa spezzerà tutto ciò, ma questa situazione sembra rafforzarsi ogni giorno che passa. Ed all’interno del motto comune “non possiamo lamentarci…” vivo giornalmente quella terribile sensazione di equilibrio.

Giampiero Carollo

foto tratta dal web