Questo testo è stato scritto nel 1995 e pubblicato come conclusione al libro Il Palazzo Cutò di Bagheria, uscito proprio alla fine di quell’anno. Proprio dal titolo di questa ultima parte del libro, deriva la ben nota formula “Bagheria, città delle ville” che, nelle intenzioni dell’autore, guardava al futuro nei termini di un progetto urbano rigeneratore. Come questa formula sia stata usata (e abusata) negli anni, fino a svuotarla delle sue intenzioni originarie, è cosa risaputa. Ai lettori di Bagheria news ripropongo pertanto il “testo galeotto”, come contributo al dibattito delle prossime settimane.
Cultura
La Città delle Ville (parte I) - di Antonio Belvedere
Questo testo è stato scritto nel 1995 e pubblicato come conclusione al libro Il Palazzo Cutò di Bagheria, uscito proprio alla fine di quell’anno. Proprio dal titolo di questa ultima parte del libro, deriva la ben nota formula “Bagheria, città delle ville” che, nelle intenzioni dell’autore, guardava al futuro nei termini di un progetto urbano rigeneratore. Come questa formula sia stata usata (e abusata) negli anni, fino a svuotarla delle sue intenzioni originarie, è cosa risaputa. Ai lettori di Bagheria news ripropongo pertanto il “testo galeotto”, come contributo al dibattito delle prossime settimane.
Ferdinando Scianna, 4 lustri e qualche milione di frames- di Ezio Pagano
Alla Galleria d'arte moderna di Palermo dal 21 febbraio al 28 luglio 2019. Nel 2003 durante i preparativi per una mostra di Ferdinando Scianna a San Paolo del Brasile, di cui ero il curatore, chiesi a Ferdinando di raccontarmi qualcosa della sua vita, da questo interessante racconto nacque il volumetto “Sicilia dentro”, pubblicato per la collana “I Tascabile dell’arte” e che illustrerà la mostra.
Open space: degrado sociale!? - di Ezio Pagano
Lo chiamano open space, io ostinatamente continuo a chiamarlo spazio aperto, sono le abitazioni senza pareti divisorie, in un unico grande vano c’è tutto: cucina, soggiorno, salotto, studio e qualche volta anche la stanza da letto. Per fortuna agli open space, almeno per ora, si sottraggono i bagni, e non credo per esigenze pudiche, ma per mero fatto olfattivo.