Albert Einstein diceva: "Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettare risultati diversi" E' indubbio quanto questo sia vero.
In una società dominata dalla corsa al profitto, dove molte persone hanno l'impressione di divenire semplici numeri
all'interno di un'equazione di difficile, o forse meglio impossibile, risoluzione, c'è chi fortunatamente ancora lotta per preservare la sua individualità. Non si tratta di egocentrismo, ma di semplice spirito di conservazione condito con un pizzico di buon senso.
È risaputo che all'interno di una squadra o comunità occorre remare tutti nella stessa direzione, condividere un obiettivo comune forti del senso di appartenenza e convogliare gli sforzi in vista del conseguimento di tale obiettivo.
Da diversi anni si è costatato che è l'emisfero destro del nostro cervello, quello legato all'emotività e alla reattività, a giocare un ruolo vincente nell'ottenimento dei risultati. Questo non significa che una persona logica, precisa e razionale sia necessariamente penalizzata, ma che in un'attività di problem solving o in un processo di decision making è più probabile che sia un individuo brillante, intuitivo e creativo a fare la differenza.
Generalmente il Problem Solving può essere definito come la capacità di risolvere problemi siano essi di natura personale, interpersonale o delle organizzazioni (aziende, enti, comunità, ecc.), mediante l'utilizzo di tattiche e tecniche, con la massima efficacia (soluzione del problema) ed efficienza (tempo e sforzi impiegati).
Il Problem Solving non si riferisce alla capacità di una persona di risolvere situazioni riguardanti una particolare materia nella quale si è esperti, ma l'abilità in generale di saper trovare soluzioni in qualsiasi ambito basandosi appunto su regole nell'agire.
Il Problem Solver è colui che, indipendentemente dalle risorse e dalla situazione, trova il modo di uscire dal problema pur non avendo una maturata esperienza specifica del problema ma attraverso la capacità di adattare le sue abilità in tutti gli ambiti.
Un bravo Problem Solver sa di avere degli strumenti a disposizione e sa di doverli usare. Einstein, che di Soluzioni e di Problemi ne sapeva qualcosa, sottolineava: "I problemi che abbiamo non possono essere risolti allo stesso livello di pensiero che li ha generati".
Se abbiamo un problema del quale non riusciamo a trovare la soluzione, continuare a utilizzare gli stessi schemi di pensiero che si sono rilevati insufficienti a questo scopo non potrà mai sbloccare la situazione.
Per uscire dal problema è necessario vedere qualcosa che ancora non abbiamo considerato, aprire la mente a possibilità che ancora non abbiamo esplorato, evolvendo il nostro pensiero da un livello nel quale non è in grado di risolvere il problema a uno nuovo più efficace.
La vita, che ci spinge sempre all'evoluzione personale, prima o poi pone le persone che smettono di provarci, irrigidendosi nei propri schemi di pensiero, convinzioni e abitudini di fronte una situazione che richiede un livello diverso per poter essere superata e a quel punto, o saranno disposti a mettere in discussione il proprio modello del mondo oppure saranno destinati a trascinarsi dietro per anni una situazione che continuerà a non cambiare, generando conflitti su conflitti che creeranno un grado insopportabile di stress e frustrazione.
Tutti conosciamo gente di questo tipo, cittadini che da anni si lamentano perché gli altri, le situazioni e il mondo intorno non cambiano, mentre non capiscono che è il personale cambiamento l'unica soluzione ai problemi che ci assillano.
L'essere "folli" non aiuterà a cambiare il futuro della nostra città.
Stefano Fricano (www.stefanofricano.webs.com)
Colgo l'occasione per partecipare i miei più sentiti auguri di una serena Pasqua a tutta la città.