Bagheria non può essere solo la città dello sfincione.
Ad affermarlo è Angelo Butera, regista e da anni anche direttore artistico di numerosi eventi culturali
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“Bisogna provare ad alzare l’asticella -dice-, non è più possibile sostenere principalmente delle sagre. Bagheria, ad esempio, la città di Guttuso, Tornatore, Buttitta, Giardina, Scianna, Maraini, è conosciuta ultimamente come la città dello sfincione.”
Butera continua dicendo che “nella filiera del turismo l’enogastronomia deve avere una parte di spazio ma non essere protagonista”.
Butera aggiunge che “Bagheria non può essere popolare soltanto per il suo (eccellente) sfincione. Credo che in Italia città con un numero di figli illustri come Bagheria ce ne siano poche.
Il mio pensiero riguarda il fatto che poco facciamo tutti per proiettare Bagheria nel mondo intero.
Questo io penso di Bagheria. Amo la vostra città e vorrei che le cose andassero diversamente.
La filiera dell’enogastronomia è interessante anche da un punto di vista turistico, e su questo nessuno ha dubbi. Promuovere le proprie prelibatezze è importante per tutti i territori.
Ma una città, carica di gemme di impareggiabile grandezza, deve anche presentarle al mondo nella loro giusta collocazione.”