Un percorso difficile ma possibile - di Roberto Lo Meo

Un percorso difficile ma possibile - di Roberto Lo Meo

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Quali prospettive per l'economia bagherese? Alla vigilia delle prossime elezioni amministrative a Bagheria, tutti coloro che volessero proporsi come futuri "amministratori" (siano essi consiglieri, sindaco e assessori) dovranno affrontare i nodi strutturali della nostra città
che nel tempo si sono aggravati. L'auspicio è che si torni finalmente a parlare di contenuti e di azioni concrete, in una città dove si discute ancora troppo poco delle principali questioni economiche da affrontare.
Le emergenze sono sotto gli occhi di tutti noi, Bagheria vive ormai da tanti anni una grave crisi economica, determinando l'emigrazione di diverse migliaia di lavoratori verso il Nord Italia e la fuga di cervelli, ovvero di personale qualificato, verso le aziende settentrionali o estere, portando ad un progressivo "impoverimento" del nostro territorio.

Di fronte a questa difficile situazione cosa occorre fare ?

Innanzi tutto bisogna partire dal "territorio", e lavorare affinché l'insieme degli attori sociali locali si impegni in un processo di costruzione di questo "territorio" che lo renda originale e per certi aspetti "unico", che ne sfrutti, in sostanza, i punti di forza e i vantaggi comparativi: infatti le strutture socio-culturali, l'ambiente sociale e culturale giocano un ruolo decisivo nell'innescare processi di sviluppo locale, ovvero la capacità di valorizzare le proprie competenze e il proprio saper fare.

Occorre costruire un ambiente socio-istituzionale favorevole allo sviluppo attraverso la produzione di capitale sociale (fiducia, reciprocità, cooperazione) su cui innestare molteplici sentieri di sviluppo, coerenti con le specificità territoriali e i bisogni socio-economici della comunità locali.
Occorre uno scatto d'orgoglio e una nuova coscienza "sociale" , valorizzando lo spirito imprenditoriale un tempo molto forte e dando certezza sul fronte della lotta alla criminalità organizzata.

Concretamente credo che lo sviluppo economico del nostro territorio passa necessariamente dalla risoluzione di alcuni "nodi" o "ambiti di intervento" urgenti su cui occorre intervenire, quali:

1. la disponibilità di aree industriali ed artigianali idonei alle esigenze delle imprese. Sono stati avviati i lavori in contrada Monaco, mentre ancora vi sono difficoltà amministrative per la realizzazione dell'area in Contrada Cotogni ad Aspra. La vicenda delle Aree artigianali è stata da tutti sottovalutata, ma oggi chiunque vuole avviare una nuova iniziativa imprenditoriale o vuole ampliare la propria sede non trova aree su cui realizzare l'impresa.

2. la realizzazione e/o completamento di interventi infrastrutturali che rivestono un ruolo essenziale per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e sono una pre-condizione per qualsiasi iniziativa di sviluppo, quali ad esempio:
- il miglioramento dello svincolo autostradale, che oggi costituisce un grande limite alla mobilità urbana;
- la creazione di un Parco Naturalistico Suburbano all'interno di Monte Catalfano, dove verrà realizzato il primo Centro di educazione Ambientale del Mezzogiorno, che offrirà spazi per ospitare attività di educazione e ricerca, di visita ed accoglienza, un campeggio di sole tende, di eco museo, di fattoria-scuola, di aula verde, di giardino didattico;
- la realizzazione della barriera frangiflutti ad Aspra, indispensabile per il rilancio dell'economia della frazione marinara di Aspra;
- la realizzazione di un adeguato piano dei trasporti e della mobilità, che oggi costituisce un grave limite alla circolazione di uomini e mezzi;

3. l'efficace funzionamento degli Uffici Comunali, al fine di renderli funzionali alle esigenze dei cittadini e delle imprese, quali, ad esempio, lo Sportello unico delle attività produttive o l'Ufficio Tecnico-Urbanistico, la cui azione ha grandi ripercussioni sul territorio.

Se per avere le autorizzazione necessarie per l'avvio delle nuove iniziative imprenditoriali o per avere un cambio di destinazione d'uso occorrono ancora parecchi mesi, allora le iniziative imprenditoriali e i meccanismi di sviluppo tardano a mettersi in moto e scoraggiano quei pochi che vogliono rischiare o che vogliono mettersi in regola con le normative vigenti, incoraggiando invece fenomeni di abusivismo e di illegalità.

4. l'inserimento della città e delle sue Ville nei circuiti turisti nazionali ed internazionali. Il rilancio dell'economia del nostro Comprensorio passa necessariamente dalla valorizzazione del patrimonio storico-artistico ed architettonico che il nostro territorio offre, e dal suo inserimento nei circuiti turistici nazionali ed internazionali.

Le poche migliaia di turisti che ogni anno visitano Villa Palagonia o Villa Cattolica stanno in Città solo qualche ora, sono generalmente "di passaggio" e la loro presenza non porta ad alcuna ricaduta in termini economici per gli esercizi commerciali, i ristoranti e gli hotel del nostro territorio.

A tali nodi si aggiungono oggi due tragiche emergenze:

A) la vicenda COINRES, con i sui costi eccessivi non più sostenibili e l'inefficienza con strade sempre più sporche, si presenta di difficile soluzione;
B) il recente blocco del Piano regolatore generale ha aggravato la già pesante situazione economica, in quanto ha determinato un quadro di profonda incertezza urbanistica e rischia di causare di fatto l'arresto del settore delle costruzioni, che ha da sempre rappresentato un importate comparto per la nostra asfittica economia.

Un'importante leva su cui agire è l'Agenzia Metropoli Est, in questi giorni al centro di una accesa battaglia politica per la nomina dei vertici del Consorzio, mentre invece poco o nulla si discute del ruolo che l'Agenzia di sviluppo dovrebbe avere, ovvero quella di sfruttare al meglio le occasioni di sviluppo rappresentate da incentivi e risorse aggiuntive rispetto alla finanza ordinaria, che prevedono sia interventi infrastrutturali sia incentivi alle imprese.

L'Agenzia dovrebbe essere una struttura snella, funzionante e fortemente operativa, che coinvolga professionisti esperti nelle politiche di sviluppo locale, fuori dagli schemi clientelari e partitici nella distribuzione degli incarichi.

L'Agenzia dovrebbe assumere un ruolo determinante nella promozione, progettazione e gestione di politiche locali di sviluppo, essere promotore di iniziative capaci di innescare percorsi di sviluppo significativi e facilitatori nella costruzione di nuove reti di relazione tra gli attori locali, attivare risorse aggiuntive e consolidare il "capitale sociale" localizzato.

Concludendo, ci aspetta un percorso difficile ma possibile, in cui è necessario un forte impegno e grande dedizione ai problemi del nostro territorio, perché le capacità amministrative e di governo di una classe politica si dimostrano solo risolvendo i "nodi" cruciali che determinano lo sviluppo economico e sociale di un territorio.

C'è la necessità di trovare nuove strategie, un "punto di rottura" che faccia ripartire il volano dello sviluppo.

Non si può prosperare e neppure sopravvivere facendo affidamento solo su soluzioni politiche tradizionali, che mirano esclusivamente alla soddisfazione di esigenze immediate e generatrici di consenso politico.

C'è bisogno di iniziative coraggiose, nuove e di ampio respiro che spostino l'orientamento dalla produzione alla "creazione", trasformando il nostro territorio in un centro in grado di valorizzare i propri talenti e di attrarre quelli provenienti da ogni parte del mondo.

Roberto Lo Meo, Funzionario di Sviluppo Italia Sicilia S.p.A.