Biagio Sciortino lo ha sempre detto: nessun aiuto, nessun contributo, nessuna convenzione con l'informazione locale stampata e online, perché ne potrebbe limitare la libertà di critica. Il sindaco ha avuto almeno il merito e il coraggio di parlare chiaro.
Infatti l'unica convenzione che esiste, affidata sempre dopo una gara pubblica, è quella con l'emittente televisiva Teleone, che per un importo corrispondente a 37.500 euro l'anno (in pratica gli emolumenti lordi annui di un solo assessore) garantisce :
1) la ripresa integrale e la messa in onda delle sedute di consiglio comunale, che noi consideriamo un grande fatto di trasparenza e di democrazia, molto seguita dai cittadini.
2) Una trasmissione settimanale, che viene replicata tre volte, dal titolo "Bagheria in ... comune", in cui si riferisce in maniera più estesa dei fatti politici, culturali, sociali della settimana, e che abbiamo il piacere e la responsabilità di condurre (e, ci sia consentito di dirlo, con apprezzamenti pressocchè unanimi di chi ci segue).
3) Una informazione puntuale con servizi giornalistici, che vengono mandati in onda con il notiziario quotidiano Medianews, su tutte le iniziative dell'amministrazione che quest'ultima ritenga importante che vengano documentati.
A ciò si aggiunga l'informazione che quotidianamente Teleone dà per eventi o iniziative di associazioni culturali, sociali o di partito, che niente hanno a che fare con l'amministrazione: questo determina una esposizione mediatica notevole per Bagheria, i suoi problemi, ma anche la sua vivacità politica, sociale e culturale, che non ha eguali nella intera provincia di Palermo.
Queste cose le ricordiamo per qualche assessore o consigliere disattento che continua a lamentarsi per "tutti quei soldi che diamo a Teleone", senza guardare quanti di euro, ad assessori e consiglieri ne entrino in tasca ( e dimenticandosi l'assessore che, come abbiamo detto e ripetiamo, sono esattamente quelli che gli entrano lordi in tasca ogni anno)
In tutta Italia è incontestabile però che l'informazione scritta, televisiva, radiofonica, stampata, di opinione o di partito (di qualsiasi partito) viene sostenuta con provvidenze pubbliche, o in maniera indiretta, sotto forma di costi ridotti per carta o inchiostro, o sotto forma di sostegno economico agli organi di informazione dei gruppi parlamentari (in una trasmissione di Report è stata riferita la cifra di 900 milioni di euro di aiuti per questo tipo di "stampa e informazione").
Sostenute sono le radio e le tv locali; "incoraggiati e sostenuti" sono anche organi di informazioni di destra, centro o sinistra, regionali o locali, con contratti pubblicitari generosi o con la pubblicità istituzionale.
Bagheria è, da questo punto di vista, un'isola felice.
Neanche un soldo a chi informa o con periodici on line o con materiale cartaceo. Ed a Bagheria non siamo pochi che diamo una informazione tempestiva, puntuale e aperta a tutti i contributi ecc...
Recentemente, e ne abbiamo dato notizia, nella organizzazione della famosa "Mostra dei quattro artisti" ben 14.000 (quattordicimila) euro sono stati destinati alla programmazione pubblicitaria "dell'evento"...
Pubblicità su riviste specialistiche, pubblicità di manifesti all'aeroporto di Palermo, e via via dissipando.
Ebbene agli organi di informazione di Bagheria neanche un euro. Perfettamente in linea dunque con la " dottrina Sciortino".
Ma i nostri eroi di cartapesta, assessori e consiglieri, hanno fatto finta di non vedere girandosi dall'altra parte.
Di recente abbiamo però appreso che nel bilancio approvato ai primi di novembre, qualche bella testa ha approvato di destinare un contributo di 1400 euro al periodico online 90011.it (sicuramente non sollecitato) che ha cessato le pubblicazioni a settembre, e proprio durante il consiglio comunale di oggi martedì 30 novembre qualche altra bella mente propone una variazione di bilancio per dare un contributo di 5.000 euro (sicuramente non sollecitato dal direttore Michele Manna) al periodico "Il settimanale di Bagheria"; pare di capire quale indennizzo per i danni subiti in conseguenza di un incendio scoppiato davanti la sede del periodico e che ha gravemente danneggiato apparecchiature e macchinari di stampa.
Per quanto ci riguarda, abbiamo da ringraziare solo i nostri oltre duemila lettori di media al giorno e i nostri inserzionisti che, a ragion veduta (perché a loro rendiamo note in dettaglio le cifre degli accessi), ci hanno manifestato e continuano a manifestarci la loro fiducia.
Le "mance" il consiglio comunale di Bagheria le dia a chi ritiene più utile e opportuno.
Per il resto, noi e i nostri collaboratori continueremo, per usare una espressione un pò volgare (però quanno cè vò cè vò) a farci un mazzo così e a "scuttarci" come si dice il pane e il companatico, e questo, per la nostra coscienza, è tutto.
Quando non dovessimo farcela più, chiuderemo bottega.
Ma non si illudano più di tanto i nostri detrattori e i falsi amici, perché come si diceva un tempo " resisteremo un minuto più del padrone".