Sono veramente stanchi i part time: stasera minacciano di restare al comune, sono una quarantina riuniti in sala giunta, insoddisfatti dei risultati dell'incontro appena conclusosi tra amministrazione e sindacati. Da una parte l'assessore Maurizio Sardina e la dr.ssa Laura Picciurro dall'altra
C.G.I.L, CISl in forze ( c'è anche Salvatore Badami già sindaco di Misilmeri), UIL, SUPM, CSA.
Le proposte sul tappeto sono assolutamente insoddisfacenti: solo 246.000 per l'intero anno 2011, il che vorrebbe dire poco meno di un'ora di incremento orario "spalmate" su tutti, una cosa risibile, rispetto alle promesse e alle aspettative.
Con il rischio che di fronte all'impegno dell'amministrazione di dovere stabilizzare altri precari, quelli della cooperativa "Città verde", anche queste modeste risorse possano dissolversi.
I sindacati chiedono una cosa semplice.
Mettere sul tappeto e per iscritto l'esatta quantificazione della spesa per il personale: ma l'amministrazione nicchia e si sottrae ad un confronto chiaro fatto su numeri e su percorsi certi e definiti. Tutto viene lasciato in aria e in sospeso, e i part time non ci stanno più.
Ormai stabilizzati da sei anni, allora un grande risultato, con Bagheria tra i primi comuni della Sicilia a chiudere con il precariato Ma da sei anni vivono con la promessa che le ore di impiego verranno via via incrementate.
Ormai alle promesse non credono più, e stasera l'ultimo atto di una manfrina di una amministrazione che al tavolo con i sindacati cerca di far quadrare i conti e di costruire per questi dipendenti un futuro accettabile, ma non ce la fa.
Sono in tutto 201 distribuiti tra 168 part time in senso stretto e 33 contrattisti, oltre il 40% della forza dei dipendenti comunali.
Sono ormai lavoratori che si sono fatti le ossa e che reggono e vengono impegnati in servizi importanti: ma il loro stipendio, considerato che lavorano, per una media, tra i vari profili, per una media di venti ore settimanali, oscilla tra seicento e settecento euro.
Non più giovanissimi, sono ormai padri e madri di famiglia, che, come tutti, hanno visto ridurre il valore d'acquisto dei loro stipendi e salari.
Le amministrazioni da tempo promettono di incrementare le ore di lavoro, con i sindacati che chiedono di finanziarle con le economie derivanti da chi via via va in pensione: ma così non è accaduto.
Durante la recente discussione sul bilancio il bubbone è scoppiato, perché i part time hanno capito che margini per loro, al di la delle chiacchiere, non ce ne sono.
Ed allora l'assemblea di qualche giorno fa, quando un gruppo di ex PIP era arrivato per firmare già contratti con l'amministrazione, ed era scattato l'allarme che una ulteriore stabilizzazione di precari che andrebbe fra due anni a gravare interamente sulle spalle del Comune, chiuderebbe ogni futura prospettiva di incremento di ore.
Da questo episodio la protesta che giorno dopo giorno diventa sempre più ferma e consapevole.
Stasera c'erano con loro, a difenderne le ragioni, il presidente del consiglio Daniele Vella, la consigliere Caterina Vigilia, e poi Bartolone, Scaduto e qualche altro che via via arrivava o inviava come Nino Amato messaggi di solidarietà.
L'impegno che stanno assumendo i politici è di mettere a disposizione sin da domattina i conti veri dei costi del personale, perché è da un esame approfondito e da una rilettura di questi conti, che potrebbero saltare fuori le risorse, così sostengono i sindacati, per dare un futuro migliore a questi lavoratori.
Alle 22 mentre scriviamo il presidio nel Palazzo di città è comunque ancora in corso.