Il "piano casa" di Berlusconi cucinato in salsa baariota

Il "piano casa" di Berlusconi cucinato in salsa baariota

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Dobbiamo riconoscerlo: questo Berlusconi ne sa una in più del diavolo.
L’abolizione dell’ICI, il ponte sullo stretto, abolire lacci e lacciuoli, magistrati e magistratura “tumore” e “metastasi” della società, sono tutte battute, trovate o proposte accattivanti di chi conosce i suoi polli, e li “ liscia per il verso del pelo”.

Un 20-25 % di incremento di cubatura di una casa singola o villetta con una semplice comunicazione e con la formula del silenzio assenso
, stando a qualche prima notizia sui contenuti del tanto reclamizzato “piano casa”, suona musica alle orecchie degli italiani che, in generale, già di suo sono portati ad “allargarsi” allorchè edificano.

Ora dobbiamo confessare che, anche noi, pur essendo mediamente rispettosi delle regole e dell’ambiente, sia pure con un certo pudore, qualche conticino l’abbiamo fatto.

Sarà forse anche questo uno dei motivi per cui il Partito democratico, che in un primo momento sembrava volersi mettere di traverso, parla il linguaggio dell’attenzione, e ci sembra anche giusto.
Come è pure vero che le attività legate ai lavori pubblici e all’edilizia sono tra quelle che mettono in movimento e fanno da traino all’intera economia.

Ma il problema da noi, in Sicilia e a Bagheria è un po’ diverso.


In una Regione come la Sicilia e in un comune come Bagheria in cui l’80% del patrimonio edilizio dagli anni ‘70, ’80 e ‘90 nacque, (in parte è vero, anche per necessità), senza alcuna autorizzazione e senza il benché minimo rispetto di criteri e norme urbanistiche; ed in cui le villette al mare o in campagna sono per la quasi totalità sorte (e queste senza alcuna necessità), in maniera abusiva e senza alcun rispetto per l’ambiente, come potrà essere recepito il piano-casa di Berlusconi?
Cosa potrà succedere in una regione e in un paese, abituato all’individualismo più sfrenato e all’arbitrio in una materia così delicata?

Quale messaggio arriverà, e come verrà interpretato dalla gente?

Non c’è il rischio che oltre ad aggravare lo stato delle nostre coste o del nostro ambiente più in generale, si trasmetta l’idea, che le regole ci sono però… sotto sotto si può, volendo, anche derogare, perchè c’è un governo che chiude un occhio (e se è il caso tutti e due)?

E questo inquinamento della mentalità e delle coscienze non è forse già di per sè, di gran lunga più grave e pericoloso di quello del territorio e dell’ambiente?