Non è una “bufala”, ma quello che sta veramente capitando alla giunta di Molfetta, e di cui dà notizia “La Repubblica” di sabato.
Il Tribunale Amministrativo Regionale, con una ordinanza di tre pagine (relatrice Roberta Ravasio) ha ordinato al sindaco del Comune pugliese, Antonio Azzolini, di inserire entro otto giorni delle donne in giunta.
Il mancato rispetto dell’ordinanza potrebbe portare alla sospensione della giunta comunale.
Tutto nasce da un ricorso presentato al T.A.R. da Serenella Molendini, consigliere di parità in Puglia e da Francesca La Forgia, componente della Consulta delle donne di Molfetta, avverso la decisione del sindaco del comune di presentare una lista di dieci assessori tutti uomini (che fa “pendant” con i nostri otto assessori a Bagheria anche loro tutti uomini), facendo leva sulla mancata applicazione del principio delle pari opportunità, peraltro previsto a Molfetta dallo Statuto comunale: ed è proprio l’art. 37 dello Statuto quello cui fa esplicito riferimento la sentenza del T.A.R .
L’articolo richiamato prescrive infatti al primo cittadino “di adoperarsi al fine di favorire la rappresentanza di entrambi i sessi all’interno della giunta”.
Il sindaco avrebbe dovuto applicare il principio della parità o in caso contrario spiegare le motivazioni che lo hanno spinto a decidere per una giunta di soli uomini..
Scrive infatti il T.A.R. nella sua ordinanza: “L’effettiva esplicazione di tale attività del sindaco, ove non si concretizzi nella nomina di persone di sesso diverso in seno alla giunta municipale, deve trovare almeno un riscontro effettivo nella motivazione dei provvedimenti di nomina dei vari assessori, la quale deve illustrare le ragioni che impediscono l’attuazione del principio delle pari opportunità”.
Cosa succederà adesso? Il sindaco di Molfetta non commenta, anche se si dà per scontato un ricorso al Consiglio di Stato, mentre le ricorrenti esultano:”Siamo soddisfatte, il T:A.R. ha condiviso le nostre ragioni”.
Una lezione per noi?
Intanto andare a verificare cosa dice il nostro statuto (ed eventualmente adeguarlo), e poi il consiglio al nostro consulente del sindaco per le pari opportunità, Piero Montana, ed alle donne bagheresi, di darsi una mossa.
Il tutto nella speranza che il nostro Sindaco non si giustifichi dicendo che gli assessori non li ha scelti lui ma i segretari dei partiti.
A quel punto anche il T.A.R. allargherebbe sconfortato le braccia.