Attualità

Nei giorni 5-6-e 7 marzo si è votato per il rinnovo della R.S.U. del Comune di Bagheria. Oggi sono state scrutinate le schede votate. Questi i risultati e gli eletti.

Aventi diritto al voto    435

Votanti     392               corrispondente al 90, 1 % degli aventi diritto


DICAPP    99 voti       Elegge 3 rappresentanti nella RSU

Di Salvo Nicola voti 45
Lo Coco Antonino voti 40
Donnina Maurizio voti 23

Tripoli G.Battista         22  voti  primo dei non eletti


CGIL    97 voti             Elegge 3 rappresentanti nella RSU


La Piana Giuseppe 82 voti
Cirano Giuseppe 19 voti
Cangelosi Antonino 15 voti

Raccuglia Cosimo        12 voti  primo dei non eletti
 


CISL   70 voti          Elegge 2 rappresentanti nella RSU

Greco Carmelo 41 voti
Lisuzzo Rino 27 voti

Pagano Giuseppe     21  voti   primo dei non eletti

 

UIL    61 voti          Elegge 2 rappresentanti nella RSU

Cangialosi Francesco 23 voti
Quagliana Pasquale 22 voti

Galioto Giuseppe     18  voti   primo dei non eletti


CSA    55 voti       Elegge 2 rappresentanti nella RSU

Chiappone Domenico 36 voti
Rodomonte Sabrina 27 voti

Greco Marisa      13  voti    primo dei non eletti

 

Schede nulle       9

Schede bianche   1

 

La RSU risulta composta da 12 rappresentanti

Da segnalare che il dato relativo alle preferenze di Pino La Piana, primo degli eletti della CGIL, è in assoluto quello più elevato in relazione ai voti ottenuti dalla lista  (84,5%)

 

Dati fornitici da Carmelo Greco della CISL.
 

Questo in estrema sintesi il messaggio del sindaco Lo Meo alle oltre venti mamme e qualche papà che stamattina alle 9.30 in punto si sono presentati al Comune per chiedere garanzie sul futuro dell'asilo nido di via Orazio Costantino.

Tutti, le mamme in testa, a sottolineare la professionalità e la passione delle operatrici che malgrado da un anno non ricevono le loro spettanze continuano a svolgere con immutata dedizione il loro lavoro.

Il sindaco ha informato le mamme che nella giornata di ieri mercoledì c'è stato un incontro con il Presidente della Cooperativa "La Garderie", che per periodi lunghissimi ha gestito la struttura, e che a loro volta non ricevono il canone contrattualemente previsto da oltre diciotto mesi.

Il responsabile della "Garderie", una grossa realtà economica che lavora nell'intera regione siciliana, ma non solo,  ha segnalato al sindaco le difficoltà in cui si sta venendo a trovare la cooperativa per le grosse somme che, a causa delle inadempienze degli enti locali, gravate per di più degli interessi bancari, è costretta ad anticipare aisoci.

Stando a quanto ha dichiarato Lo Meo, entro la prossima settimana alla cooperativa verrà accreditata una certa somma, e questo in cambio dell'impegno a garantire il funzionamento dell'asilo sino alla scadenza contrattuale di Luglio.

Dopodichè si vedrà: il sindaco gira a lungo su cocetti quali "percorsi di compatibilità e di sostenibilità", "necessità di garantire un equilibrio tra spese ed entrate", "punteremo ad una razionalizzazione e rimodulazione", " coinvolgeremo le famiglie sulle scelte da fare", insomma in parole povere non c'è nessuna certezza che a settembre l'asilo resterà in attività.

Anzi, vedendo l'aria che tira, tutto spinge verso il pessimismo.

Le mamme però, là ad insistere  che un servizio sociale di tale importanza che esiste da 23 anni non può, in una cittadina di 60.000 abitanti, essere sopresso; che un servizio di eccellenza in cui ogni mattino lasciano con fiducia e serenità i loro piccoli, non può essere cancellato guardando solo a ragioni di bilancio.

Dopo il raddoppio della Tarsu, dopo la cancellazione del servizio di trasporto pubblico interno, dopo la cancellazione delle riprese tv dei consigli comunali, dopo i tagli indiscriminati, il futuro politico per Lo Meo e la sua amministrazione non sembra per niente roseo, anche perchè il sindaco sta tagliando su tutto tranne che sulle spese della politica.

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Domani, 8 marzo 2012, non sarà una giornata di festa. La giornata internazionale della donna è l'occasione, ancora una volta, per constatare quanto siano arretrati, in questi ultimi anni, i diritti delle donne siano arretrati, insieme ai diritti di intersessuali e trans.

Le donne italiane ancora oggi sono vittime di discriminazioni e forma di violenza. In Italia è emergenza per gli omicidi di donne compiuti da compagni, mariti, amanti, familiari.

Nel nostro paese impera la rappresentazione della donna quale oggetto sessuale, una rappresentazione vincolata agli stereotipi circa i ruoli e le responsabilità dell’uomo e della donna nella famiglia e nella società.Il numero delle donne parlamentari è tra i più bassi in Europa e nel mondo, le donne sono scarsamente presenti nei posti dirigenziali pubblici e privati, guadagnano meno e restano più a lungo disoccupate. La crisi economica e il definanziamento del welfare e la mancanza di asili nido pesano in primo luogo sulle donne.

L'Italia non ha ancora ratificato la Convenzione del Consiglio d’Europa siglata ad Istanbul l'11 maggio del 2011, che mira a proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza.

Come associazione per la promozione dei diritti delle persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Trans), non possiamo non evidenziare come ci sia in Italia e nel mondo un'emergenza discriminazione per le lesbiche, che scontano il doppio stigma: di genere e di orientamento sessuale.

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Il nostro 8 marzo sarà dedicato a tre donne: Martine Abessolo, Estelle Abena Belinga e Léonie Doula. Martine, Estelle e Léonie verranno processate proprio l'8 marzo a Ambam, in Camerun, per omosessualità. Tre giovani donne sotto i trent'anni, che secondo l'articolo 374 bis del codice penale rischiano fino a 5 anni di carcere non per aver commesso un crimine, ma perché si innamorano di altre donne. Una di loro è sposata, e se riconosciuta colpevole sarebbe anche obbligata a divorziare a proprie spese e a non vedere mai più i propri figli. Martine, Estelle e Léonie sono difese da Me Alice Nkom, presidente de l'Association de défense de l'homosexualité (Adefho), che rileva come l'art. 374 bis sia "illegale, irregolare e viola i diritti fondamentali e di libertà degli accusati".

Gli arresti per omosessualità si sono moltiplicati negli ultimi mesi in Camerun, e a Douala, la capitale economica del Paese, si segnalano numerosi casi in cui donne giovanissime vengono espulse da scuola perché sospettate di essere lesbiche. Poco più di un anno e mezzo fa, la Chiesa Cattolica del Camerun ha minacciato di organizzare una grande marcia per impedire al Parlamento di ratificare il protocollo di Maputo sui diritti della donna africana, che difendendo il diritto di scelta in materia di sessualità avrebbe incoraggiato l'omosessualità (!)

Domani la nostra associazione non festeggerà, perché troviamo che non ci sia nulla da festeggiare. Aspetteremo l'esito dell'udienza, per Martine, Estelle e Léonie, sperando in un domani migliore per le donne africane e un domani di libertà per le lesbiche di tutto il mondo.

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Arcigay Palermo

Comitato Arcigay per Palermo e Trapani
piazza Sant'Anna, 18 Palermo
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tel. 328/3282972 

Il destino sembra ormai segnato: E' estremamente probabile, che la prossima settimana l'asilo nido di Via Orazio Costantino a Bagheria, sarà costretto a chiudere

I motivi? drammatici nella loro semplicità. La cooperativa siracusana "La Garderie" che da anni gestisce l'asilo, vanta un credito dal Comune di Bagheria di circa 720.000 euro, perchè non viene pagata da circa diciotto mesi, mentre il personale che accudisce i bambini non riceve le proprie spettanze dal febbraio dello scorso anno.

Il presidente de "La Garderie" ha inviato al Comune di Bagheria una lettera di diffida molto chiara, e cioè che se entro la prossima settimana non le verranno accreditati almeno 250.000 euro delle spettanze pregresse la cooperativa chiuderà l'asilo lasciando fuori dai cancelli i 60 piccoli tra lattanti e divezzi che vengono attualmente assistiti e la quindicina di dipendenti che nell'asilo prestano la loro attività.

La minaccia non è campata in aria, perchè il presidente della cooperativa ha dichiarato chiaro e tondo ai soci bagheresi che lavorano all'interno dell'asilo, che non intende portare una azienda sana al fallimento per responsabilità del Comune di Bagheria.

Peraltro le scuole d'infanzia per lunghi anni gestito dalla "Garderie" prima in via Monsignor Arena e poi in via Costantino, ha sempre avuto i riconoscimenti e la gratitudine di quelle centinaia e centinaia di genitori che hanno sempre apprezzato il lavoro svolto dal personale che con professionalità e passione ha accudito i loro piccoli, nei quasi vent'anni di vita dell'asilo.

Domani i genitori dei piccoli ed il personale dell' asilo si recheranno a manifestare nella sede comunale di Corso Umberto.

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