In Italia ed ancora di più in Sicilia, i problemi connessi con la riduzione dei finanziamenti per interventi e servizi sociali e sociosanitari rischiano di marginalizzare e far trascurare il tema dell’integrazione a pieno titolo nella società, delle persone con disabilità . E’ bene ricordare che i sacrifici a cui tutti siamo chiamati, hanno delle ricadute che sfiorano la drammaticità, sulle categorie di popolazione già svantaggiate.
Tra le ultime batoste, quella dell’IMU (su cui torneremo) sarà senz’altro tra le più pesanti . Il Governo nazionale ha rigettato l’ipotesi di prevedere agevolazioni per i disabili, demandando ai singoli comuni il potere di applicare tariffe più o meno ridotte, decisione che ha provocato l’indignazione del mondo dei disabili.
Anche a Bagheria in questi giorni, forse in maniera rocambolesca, si è riacceso il dibattito politico sulla filosofia di fondo da tenere nella gestione delle risorse per le politiche sociali della nostra città. Venerdì mattina, infatti, con poche ma dirompenti righe dell’assessore alle politiche sociali, si comunicava alla città la sospensione del servizio di trasporto ai disabili.
Scrive l’assessore “Reperire le risorse necessarie, sarà il mio maggior sforzo nel cercare anche di risolvere i problemi -, stiamo stilando un calendario delle necessità impellenti" - “Sarà necessario rimodulare la gestione dei servizi per capire chi realmente vive sulla soglia della povertà”.
La IV commissione consiliare “Affari Sociali” nella passata consiliatura si era spinta ad organizzare insieme alle associazioni ed ai presbiteri una pressione politica forte, prima ancora che sull’assessore, sui funzionari, e non solo per la rimodulazione del Piano di zona, ma anche sui loro stessi atteggiamenti e comportamenti a volte del tutto inaccettabili. Non sappiamo (la città non sa) che fine abbia fatto, nel merito, la vicenda più volte pubblicamente ripresa della rimodulazione del piano di zona, ma sappiamo di certo che l’assessore alle politiche sociali ancora oggi si trova “a stilare la lista delle necessità impellenti o a rimodulare la gestione del servizio per capire chi realmente vive sulla soglia della povertà” e sappiamo anche che il nostro Sindaco, che non ha ad oggi, trovato modo d’incontrare non dico tutto il personale del settore, ma almeno il gruppo delle meritevoli assistenti sociali che più da vicino stanno a contatto con le realtà più povere e disagiate della città, ha deciso comunque “che il servizio nel futuro immediato sarà inevitabilmente rivisto, prevedendo la compartecipazione dei privati”.
Lo stesso Sindaco che nella tarda mattinata di Venerdì, dopo aver contenuto a mala pena la protesta dei genitori dei disabili , dopo aver letto certamente le note a margine del comunicato assessoriale e le sferzate dei blogger più attenti (fra queste va ricordata la meritoria azione della signora Luigina Perricone), comunicava direttamente dal sito del comune la notizia del ripristino dell’erogazione del servizio . Ma udite udite , lo stesso “sarà erogato solo con i costi vivi a carico dell'amministrazione comunale”.
Ci chiediamo, come credo se lo siano chiesto in molti, e sin da subito ,che significhi erogare un sevizio così delicato e per un mese intero (dal primo al 31 maggio) in questi termini. Ora pur volendo dare per scontato che i funzionari dell’assessorato alla solidarietà abbiano dato immediata risposta positiva a questo tipo di offerte, l’interrogativo è sorto spontaneo: ma è pensabile che al mattino l’assessore Martorana dichiari fra lo sconcerto generale, l’impossibilità assoluta ad erogare un servizio di primaria civiltà ,“Al momento, con grande rammarico e sofferenza direi una bugia se sapessi quando ripartirà l’attività”, e che già nel primo pomeriggio , il sindaco abbia trovato una , a nostro avviso funambolica, soluzione (che speriamo i funzionari vogliano verificare sino in fondo nelle sue modalità). Se, come è certo le bacchette magiche non esistono, gli interrogativi si addensano ed assumono valenza politica , anzi denotano nella migliore delle ipotesi l’assenza di capacità politica, e qui avrebbe ancora una volta ragione chi è tornato a chiedersi a che serve pagare la politica.
Alla luce dei due comunicati dell’assessore e del sindaco infatti, alla città è apparso chiaro che Martorana sia caduto vittima del tritassessori bagherese che qualcuno già definisce “LoPassaMeo”. Infatti la vicenda rileva in maniera risibile quasi, che non vi era stato nessun tentativo vero ed efficace di affrontare lo scottante tema in tutte le sue sfaccettature e nei suoi relativi risvolti , e ipotesi più credibile a nostro avviso, che il sindaco ed il suo quotidiano consulente economico, vero deus ex machina, dopo aver dato mille spiegazioni di carattere economico e di bilancio e dopo aver dato dunque l’input per il comunicato dell’assessore, vista la potente deflagrazione, per le stanze della questura, per le scale del palazzo e sui media on line (diciamo, da immediate dimissioni) abbiano deciso di fare una momentanea quanto repentina marcia indietro, trovando al costo di una semplice telefonata, appunto la “funambolica” soluzione da beneficenza.
Nella corsa spasmodica al mantenimento delle poltrone, nessuno avrà il coraggio di dimettersi, e non potendo chiedere a nessuno di farlo, men che meno al capo dei revisori, speriamo almeno sul tema dei servizi sociali e sull’incresciosa vicenda, anche per la tanto osannata trasparenza dell'attività amministrativa, si faccia innanzi tutto una doverosa interrogazione sin dal prossimo consiglio comunale magari anche con le seguenti domande:
Qual’è il costo del servizio;
Se e quando è stata indetta la gara per il servizio;
Sono state verificate le credenziali della ditta a cui è stato affidato il servizio;
Come è stato possibile che un servizio di primaria civiltà come lo abbiamo voluto definire venga interrotto per un problema di liquidità di cassa.
Speriamo infine si ritorni presto a parlare e seriamente di disabilità, di diritti negati , di servizi rispondenti ai bisogni, di qualità degli interventi, evitando di ritornare nell’erogazione dei servizi sociali alla logica della semplice beneficenza.
Nino Amato e Giovanni Di Bernardo
dei “Democratici per Bagheria”