Randagismo a Bagheria: dal servizio di Striscia ai beni confiscati - di Tommaso Impellitteri

Randagismo a Bagheria: dal servizio di Striscia ai beni confiscati - di Tommaso Impellitteri

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Circa il problema del randagismo a Bagheria, con riferimento al servizio giornalistico trasmesso a Striscia, ritengo potevano essere sottolineati con più forte incisività due aspetti:

da un lato, come il dott. G. Mattei, con la sua Associazione, si sia fatto ‘onorabilmente’ carico della gestione in grandissima parte anche economica di un tale indispensabile servizio, con ovvii debiti da onorare e conseguente impossibilità di continuare se non col finanziamento del Comune;

dall’altra parte, come nulla sia stato portato avanti, in particolare e a partire dalla passata Amministrazione, per sistemare adeguatamente questa questione di pubblico interesse, malgrado lo stesso Comune avesse individuato in un bene confiscato e consegnato (a Bagheria) nel 2004 (come da scheda n.12 nel sito del Comune alla voce Gestione Beni Confiscati), il luogo per un canile, appunto, comunale.

Certo, vi sono problemi giudiziali in corso, trattandosi di terreni e immobili a proprietà indivise.

Ciò, però, non avrebbe dovuto e non deve escludere che non si verifichino, trattandone pubblicamente e nelle sedi opportune, altre possibilità tra i molti altri terreni confiscati.

Sicuro che l’unica cosa che si riesce a fare è quella di predisporsi a impegnare (sprecare?) soldi pubblici, in questo caso per cercare il terreno, e chissà... non pestare.... calli?

Tornando al servizio televisivo, ciò che a mio avviso è mancato è stato un esplicito riferimento- e il sindaco avrebbe potuto e con una certa positiva ricaduta …!- ai beni confiscati, se non altro con riferimento alla stessa scheda citata, e alle problematiche collegate.

Per una qualche riserva di prudenza ?
Probabilmente, anche se mi andrebbe di escluderlo, ritengo di sì: mafiosi e annessa questione dei beni confiscati non possono, legittimamente e in generale, non far temere chiunque per la propria incolumità e quella dei familiari.

Però, sarebbe auspicabile che da parte di tanti (compreso chi scrive), a qualsivoglia titolo, ma a maggior ragione da parte del Sindaco per la sua carica istituzionale, si possa sempre cogliere l’occasione per ‘gridare’ ai quattro venti quanto possa riguardare l’impegno per l’impiego dei beni confiscati.

Il Sindaco potrebbe (dovrebbe?) fare in maniera circostanziata un riferimento al bene confiscato sopra indicato e a quanto altro si sarà cercato di predisporre in alternativa al semplice ricorso …. al bando.

E, in aggiunta a questa “provocazione”, sarebbe auspicabile e significativo che già dalla prossima ricorrenza del 23 Maggio (strage Falcone), si mettesse in atto, come da qualche parte altre volte indicato, una procedura di periodica informazione pubblica, trasparente ed esauriente, su ciascuno dei beni confiscati nel contesto dell’intero patrimonio comunale, anch’esso da far ‘conoscere’ più dettagliatamente, perché di noi tutti bagheresi.

Tommaso Impellitteri