Attualità

Sono rimaste sepolte sotto migliaia e migliaia di persone le polemiche sulla organizzazione delle festività in onore di S.Giuseppe che in queste settimane hanno attraversato soprattutto il mondo dei media.

Polemiche non nuove come sappiamo: basta risalire a due anni fa, quando nei giorni precedenti i festeggiamenti laici, fece notizia  il rifiuto da parte della Confraternita, poi rientrato, di fare sfilar in processione il simulacro del patriarca S.Giuseppe

Sempre la solita diatriba se è giusto spendere per i divertimenti effimeri nei periodi di crisi,  se non sarebbe più giusto fare opere durevoli e caritatevoli; sempre fiere crociate sui cantanti se rock o melodici, aggiornate al giorno d'oggi sulle cantate di un tizio che canta nè più nè meno di quello che pensano, nei quartieri popolari, qualche centinaio di migliaio di palermitani succubi di una subcultura pseudomafiosa, che pure hanno votato Orlando sindaco, che dell'antimafia è stato icona.

Sempre i sempiterni sospetti che dietro le scelte, diciamo così "artistiche", si celino interessi di bottega.

Arricchite in più quest'anno dalla gaffe finale del sindaco che al momento dei ringraziamenti si va a scordare di uno dei due personaggi, il maestro Vincenzo Di Liberto, l'altro è l'assessore Francesco Cirafici, che avevano contribuito in maniera decisiva alla realizzazione e alla riuscita della festa.

Perchè questo va detto, sia pure in economia, la Festa di S.Giuseppe è riuscita.

Tutto questo ci consola, perchè ci fa sentire sempreverdi, e ci fa percepire che in realtà il tempo è immobile e non passa come purtroppo abbiamo modo di constatare noi.

Ed il tempo è immobile anche per altri e più corposi motivi: le due manifestazioni più riuscite sono state in primo luogo una rassegna di un centinaio di foto di Bagheria e bagheresi "antichi" esposte in un ambiente "minimalista", uno spazio di dieci metri per dieci all'ingresso della villetta del Palazzo di città.

Quelle foto di Bagheria, o per meglio dire quei luoghi, quegli angoli, quella situazioni, quelle facce, hanno richiamato migliaia e migliaia di persone che con un impressionanate passaparola, senza nè Internet nè Facebook, si sono ritrovate semplicemente a riguardare e a riguardarsi.

E non solo anziani, ama anche e soprattutto giovani, a segnare con un dito riferimenti e circostanze.

E questo grazie ad Angelo Restivo che non finisce mai di stancarsie di stupirci con la sua certosina ricerca di frammenti del nostro passato.

L'altra cosa bella e riuscita è stata la mostra dei quattro pittori bagheresi degli anni '60, Filippo Maggiore, Giovanni Bartolone, Raul Aiello,e Carlo Puleo, l'unico vivente ed in grande spolveroper l'occasione.

Ecco in quei tratti di pennello e di colore abbiamo ritrovato le speranze e forse le illusioni di un'epoca, e la fiducia di chi narrava e testimoniava  anche con il pennello le "magnifiche sorti e progressive" , di leopardiana memoria, per la nostra cittadina.

E poi la sfilata dei carretti ogni anno uguali, per la gioia, come dicevano gli imbonitori di un tempo, di grandi e piccini; quest'anno forse di numero inferiore rispetto agli anni trascorsi, ma che continuano ad esercitare un fascino immutato, come elementi della nostra storia. 

Ed in cui l'elemento forte e unificante rimane la "passiata" ( dallo spagnolo paseo, il nostro passìo) da piazza Madrice a piazza Palagonìa.

Per queste piccole cose  decine di migliaia di persone a sciamare per il corso e capaci anche  di distinguere tra tanti contradditori tintinnii di moneta falsa, il tintinnio della moneta vera.

Quando si dice che, piuttosto che i soldi, contano le buone idee.

 

Sfilata di carretti e giochi pirotecnici a conclusione di una festa del santo patrono S.Giuseppe, che, malgrado le polemiche all'interno del mondo politico ha visto una grande partecipazione di popolo.

Questo pomeriggio gran finale con la tradizionale della sfilata dei carretti siciliani che ormai ha sostituito la senz'altro più coinvolgente corsa dei cavalli, e che attraverserà le vie della città, partendo alle 16.00 da villa San Cataldo.

La sfilata proseguirà poi per Via Consolare, Corso Butera e Corso Umberto. Ci sarà, a seguire, una breve sosta dei carretti davanti al Comune dove il sindaco Vincenzo Lo Meo e l’assessore Francesco Cirafici porgeranno i ringraziamenti doverosi a chi ha reso possibile la sfilata, e ai carrettieri che si sono adoperati ad addobbare al meglio i tradizionali carretti.

Il corteo proseguirà per la Via D’Amico fino alla Caravella per concludersi allo stadio comunale.

A chiusura della festa lo dello spettacolo pirotecnico sul sagrato della Chiesa Madre intorno alle ore 00,30, offerto al Comitato dei festeggiamenti e  alla cittadinanza  dal consigliere provinciale Tommaso Gargano

 

Fonte Ufficio Stampa del Comune di Bagheria 

In queste ultime due settimane i festeggiamenti in onore del patrono di Bagheria, San Giuseppe, si sono caratterizzati per articoli e comunicati pro o contro il programma della festa e per il chiacchiericcio informatico lungo u stratunieddu di facebook.

Come ha scritto il dottore Gargano in una sua recente pubblicazione, “tradizionali come la festa sono le polemiche che la accompagnano”, ma se le polemiche sfociano in una dialettica che diventa denigrazione, offesa e screditamento, si rischia di passare dal “tradizionale” alla censura, e non ci pare affatto opportuno censurare il lavoro svolto da quanti stanno provando con enormi sforzi e sacrifici ad offrire accanto agli appuntamento religiosi assaggi di svago e di divertimento.

Si poteva fare ma si poteva anche non fare, si poteva fare meglio ma si poteva anche fare peggio, oggi siamo nel vivo dei festeggiamenti e veicolare giudizi estremamente negativi così come desiderare di suscitare sensi di colpa è poco opportuno e sicuramente del tutto irrispettoso.

A padre La Mendola, alla Confraternità di San Giuseppe, all’assessore Cirafici, ai volontari e ai diversi sponsor, va il nostro plauso per l’impegno profuso e per la determinazione con cui si sta portando avanti il programma, soprattutto in considerazione del fatto che questa sei giorni non ha costi in carico all’amministrazione ma è del tutto supportata da finanziamenti volontari.

Di certo qualche cantante non è tra i nostri preferiti, ma da una parte va detto che la festa non è riservata ad un unico momento e dall’altra che non c’è appuntamento che potrà trovare condivisione unanime.

Sempre nello stesso articolo il dottor Gargano evidenzia come questa festa ha sempre portato con se emblematici interrogativi e il rivivere immortali rituali, ed è proprio questo alone di mistero e di tradizione che la veste di un suo fascino particolare e intramontabile.

Il sette agosto i giochi pirotecnici chiuderanno i festeggiamenti e a masculiata sarà l’ultima concessione di stordimento, le luminarie saranno un ricordo e il corso ritroverà il calpestio dei suoi soliti viandanti.

Torneremo a parlare di rifiuti, di crisi e del nostro desiderio di abitare una Città più vivibile.

I consiglieri de "L'Altra Bagheria" Giovanni Amari, Massimo Mineo, Giacomo Raspanti

 

 

Una riflessione di Bagherianews.com

I consiglieri de "L'Altra bagheria" non ci stanno a vedere sul banco degli imputati quanti stanno manifestando impegno e determinazione per realizzare comunque i festeggiamenti di San Giuseppe, e per questo ribattono al comunicato dei diciotto consiglieri dissenzienti sulla organizzazione e su una parte dei contenuti della Festa del Patrono. Presa di posizione che si aggiunge a quella del consigliere del FLI , Antonino Arena, che si schiera a favore dell'assessore al turismo Francesco Cirafici.

Queste polemiche arrivano a qaulche settimana di un voto trasversale in consiglio sulparere di una variante urbanistica presentata dalla Clinica Santa Teresa e all'indomani di un documento di un gruppo di consigleri della IV Commissione cultura di critica all'assessore Cirafici circa l'uso che si è fatto di Palazzo Butera in questo anno di amministrazione.

Evidentemente la polemica, scoppiata su un evento contingente, quale la Festa di S.Giuseppe, è la prosecuzione di un confronto-scontro politico tutto  interno al consiglio e alla stessa maggioranza che dovrà nelle prossime settimane costituire elemento di riflessione per il sindaco Vincenzo Lo Meo.

La Redazione

 

 

Dopo l'adozione delle fioriere ancora una testimanianza di "cittadinanza attiva", come ci piace definirla: giovani e meno giovani decidono che è il momento di smettere di stare a guardare il degrado e di attendere un'autorità pubblica impigliata in una elefantiaca lentezza, nell' incapacità e e nei lacci burocratici.

L'Olivella è uno degli angoli più belli che ci offre la nostra costa, un tempo zona di villeggiatura con una gradevole spiaggia.

Da quindici anni per un sequestro e pare conseguente consfisca, un complesso edilizio che fu un frequentatissimo stabilimento balneare e che qualunque comune del Nord avrebbe già fatto diventare una miniera d'oro, da noi è abbandonato a se stesso: due-tre anni fa sembrò che l'insipienza della politica regionale avesse avuto un sussulto, e che il sito potesse tornare nella disponibilità dell'amministrazione.

Ma da allora nulla è cambiato, un complesso che continua a cadere a pezzi, cabine sventrate, locali vandalizzati, una spiaggia ridotta ad una discarica di tutto e di più.

I giovani, meno male che ci sono loro, con i loro ingenui entusiasmi e con i loro sogni che ogni tanto diventano realtà, e che non ci stanno a vedere martoriato il territorio, decidono di intervenire; Posidonia si chiama la loro Associazione, e mai nome fu più azzeccato; è una pianta marina la ci presenza sui fondali, e c'è n'è una spianata tra l'Olivella e Solanto, garantisce l'ossigenazione delle acque, testimonia cioè lo stato di salute del mare, ma non solo.

Quando la forza dei marosi la solleva dai fondalie e la depone sulle spiaggia compie ancora una fondamentale missione, e cioè quella di proteggere la sabbia dell'arenile dalla forza del mare.

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Un nome simbolico che questi ragazzi, alcuni biologi, altri semplici appassionati, altri testardi e non rassegnati a subire il degrado ambientale, che è però anche degrado civile e delle coscienze, decidono di dare un senso al loro stare assieme ed essere comunità.

Guanti, sacchi e pale e giù fare qualcosa, che nessuna autorità ritiene proprio legittimo compito, e cioè ripulire e riqualificare. Fanno quello che possono, recuperano centinaia forse migliaia di bottigile di plastiche e qualche tonnellate di detriti, recuperano dai fondali copertoni e addirittura una moto.

Adesso quei materiali debbono essere asportati e smaltiti, perchè in larga parte rifiuti speciali, e qui nascono i problemi.

L'ipocrisia dell'autorità fa finta di non sapere che in quel posto entrano bagnanti e vandali, ma l'autorità no, l'autorità non può intervenire perchè tutto il complesso deve essere innanzitutto messo in sicurezza e risorse non ce ne sono.

Gli stessi ragazzi che hanno pulito ci segnalano una  collinetta di sabbia all'estremità della spiaggia: non è una  duna di sabbia come subito chiariscono, ma i rifuti che altri volenterosi qualche anno ha hanno raccolto per pulire la spiaggia e che sono rimasti là, trasformandosi in duna. 

Un appello all'autorità: per una volta calpestate le regole che impediscono al comune di mettere piede in quell'ambiente; violate una norma cretina che garantisce solo chi non vuol far nulla e i gattopardi di questa terra. Mandate un mezzo del Coinres a completare il lavoro.

Una volta tanto una violazione della legge sarà stata a fin di bene.

Guarda il video: http://www.dailymotion.com/video/xskmj6_volontari-ripuliscono-l-ex-lido-olivella_news

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